Attenzione alle truffe on line, e non solo, riguardanti il devastante terremoto che ha colpito il Giappone qualche giorno fa. In queste occasioni, purtroppo, sono sempre presenti atti di sciacallaggio, e non mancano persone che desiderano trarre benefici da eventi drammatici come quello che ha colpito la popolazione nipponica. In caso di catastrofi come quella giapponese, sono sempre innumerevoli le associazioni che portano avanti manifestazioni di solidarietà, chiedendo aiuto alla gente comune attraverso donazioni che vanno dal semplice sms del valore di 1, 2 o 5 euro, a donazioni più consistenti, ma sono poche quelle di cui realmente è possibile fidarsi. Come si fa a sapere se i nostri soldi verranno destinati a quello scopo? E’ questo l’allarme lanciato da Altroconsumo, perchè i soldi che servono per risollevare le sorti del Giappone sono davvero molti, ma ancora di più sono coloro che vogliono specularci.
Non crediamo che siate stupidi, ma pensiamo sia doveroso allertare la gente che in buona fede consegna anche solo un euro a gente che poi, di quel denaro, farà un uso differente da quello che crediamo. Si sconsiglia categoricamente di fidarsi dei gruppi nati su facebook (anche se alcuni possono avere le migliori intenzioni…) e che promuovono solidarietà per le vittime del terremoto, o di chi ci ferma per strada, o di mail in cui si legge che a spedirvela è una vittima giapponese che ha bisogno di aiuto. Se poi volete contribuire in qualche modo, ma volete avere delle credienziali sull’ente a cui volete donare il vostro denaro, potete constatarne la legittimità con l’Internal Revenue Service (IRS), Charity Navigator o il sito di donazioni Better Business Bureau.
E’ meglio concentrarsi su gruppi già conosciuti, come AmeriCares, Comitato di soccorso internazionale, Save the Children, Croce Rossa americana e Croce Rossa italiana. Donare a queste associazioni è molto semplice, perchè spesso è necessario solo un sms o una telefonata. Per informazioni sulle donazioni in generale, consultate i siti internet inerenti le associazioni che vi abbiamo consigliato, così come altre accreditate e non menzionate, come Amnesty International ed Emergency. Diffidate, invece, particolarmente di internet e di siti che non conoscete, come ad esempio quelli nati da poco, magari pochi minuti dopo il terremoto in Giappone. Quando accadono catastrofi simili, succede che numerosi siti nascano improvvisamente con un denominatore comune, aiutare cioè chi è stato vittima del disastro, mentre organizzare veri e propri aiuti è ben diverso.