Arriva a distanza di pochi giorni la nuova segnalazione dell’Ivass, Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, che informa della presenza di un altro sito truffa che si occupa della vendita di polizze online anche con durata temporanea.
Sotto accusa finisce il sito www.assicurazioniquionline.it, reo di aver pubblicato gli stessi contenuti sono risultati del sito www.assicurazioniquixa.it” già segnalato lo scorso 6 giugno e già precedentemente oscurato.
La promozione e la vendita di polizze assicurative tramite il sito www.assicurazioniquionline.it sono da considerarsi irregolari e l’Istituto ne ha chiesto l’oscuramento alle Autorità competenti. Al riguardo Quixa (marchio commerciale di ‘Axa Global Direct Seguros y Reaseguros S.A.U’ – Rappresentanza generale per l’Italia) ha confermato di non offrire sul mercato coperture assicurative Rc auto di durata temporanea e ha dichiarato la propria totale estraneità alle attività svolte tramite i predetti siti.
Ha informato l’Ivass nella sua comunicazione ufficiale. L’Ivass ricorda che l’unico modo per potersi difendere è di adottare le opportune cautele andando a sottoscrivere via internet i contratti assicurativi e soprattutto se di durata temporanea andando a verificare, prima della sottoscrizione dei contratti, “che gli stessi siano emessi da imprese e tramite intermediari regolarmente autorizzati allo svolgimento dell’attività assicurativa e di intermediazione assicurativa”.
Il tutto può essere verificato semplicemente consultando sul sito ‘Ivass.it’ gli elenchi delle imprese italiane ed estere ammesse ad operare in Italia.
Per essere certi della veridicità del sito, l’IVASS ricorda che siti o profili Facebook (o di altri social network) degli intermediari che esercitano l’attività tramite internet devono dovranno sempre indicare:
- i dati identificativi dell’intermediario;
- l’indirizzo della sede, il recapito telefonico, il numero di fax e l’indirizzo di posta elettronica;
- il numero e la data di iscrizione al Registro Unico degli Intermediari nonché l’indicazione che l’intermediario è soggetto al controllo dell’Ivass.