C’eravamo già occupati della questione SkyLife, che da oggi si paga a meno che il cliente non disdica l’invio di questa rivista. Il Movimento Consumatori ha richiesto al Tribunale di Roma di inibire con urgenza i gravi comportamenti posti in essere da SKY che, proprio in questi giorni, addebiterà a tutti i propri abbonati, oltre 4 milioni in Italia, importi non dovuti per ricevere la rivista SkyLife.
In una lettera inclusa nel magazine di gennaio e febbraio inviata agli abbonati, che appare quindi in posizione poco visibile, l’emittente televisiva del gruppo di Murdoch comunicava che dal 1° marzo 2008 la rivista, in passato inclusa nel pacchetto abbonamento, avrebbe comportato un costo di 0,40 o 0,90 euro a numero per tutti i consumatori che semplicemente decidevano di non disdire il servizio, il meccanismo del silenzio assenso.
“Questo comportamento – dice Alessandro Mostaccio responsabile settore comunicazioni del Movimento Consumatori – è grossolano e arrogante, perché gravemente lesivo dei diritti dei consumatori in quanto costituisce un chiaro esempio di pratica commerciale scorretta. Ai sensi dell’articolo 57 del Codice del Consumo è infatti illegittimo richiedere all’abbonato di attivarsi per evitare l’addebito del costo di una fornitura non richiesta quale è la rivista SkyLife”.
Peraltro, ogni richiesta di aumento dei costi di abbonamento da parte di SKY è del tutto illegittima, in quanto i contratti di abbonamento hanno durata annuale e non è possibile aumentare i costi a carico del consumatore se non attraverso la disdetta da parte di SKY alla scadenza del contratto e alla conclusione di un nuovo contratto a condizioni differenti.
Peraltro, ogni richiesta di aumento dei costi di abbonamento da parte di SKY è del tutto illegittima, in quanto i contratti di abbonamento hanno durata annuale e non è possibile aumentare i costi a carico del consumatore se non attraverso la disdetta da parte di SKY alla scadenza del contratto e alla conclusione di un nuovo contratto a condizioni differenti.
Il prossimo 12 marzo il Movimento Consumatori chiederà al Tribunale di Roma di inibire l’addebito di tali somme nei confronti di tutti gli abbonati a SKY e di condannare SKY ad informare tutti i propri abbonati che l’invio della rivista non può essere soggetto ad alcun costo aggiuntivo. Il comportamento contestato comporterà un danno di lieve entità per ogni singolo consumatore (da 4,80 a 10,80 euro l’anno), ma un profitto illecito per SKY di dimensioni ragguardevoli, stimato dal Movimento Consumatori in oltre 32.760.000 euro. Se SKY non cessasse immediatamente tale richiesta e non rimborsasse quanto illegittimamente preleverà dai conti correnti dei propri abbonati il Movimento Consumatori promuoverà in estate anche una class action per richiedere il risarcimento di tutti i danni subiti.