Digitale terrestre: risarcimento del canone RAI

di Redazione Commenta

 Ormai in Piemonte è fatta! Tutti quanti hanno dovuto acquistare un decoder Digitale terrestre per continuare a guardare i canali RAI e Mediaset. Nessuno escluso. Nonostante le numerose polemiche e contestazioni da parte di molti enti ed associazioni, il piano è riuscito. Ora manca il resto d’Italia, ma non ci vorrà molto per conquistare tutte le antenne nazionali.

Quanto abbiamo speso per il nuovo decoder? 30, 40, 50 euro? Chi è che può ridarci questi soldi? Ma ovviamente la Rai, la quale non ha permesso di vedere il canale Rai2 in molte regioni, in quanto è stato uno tra i primi ad essere passato dal sistema analogico a quello digitale. Chi difatti non ha voluto acquistare sin da subito un decoder, non ha potuto guardare il canale per molti mesi. Se il servizio non è stato ottimale e continuativo, perchè abbiamo dovuto pagare l’intero canone Rai di quest’anno?

Questa è la domanda che si sarà rivolto Carlo Rienzi, presidente di Codacons, quando ha deciso di mettere a disposizione dei consumatori un documento con il quale richiedere un risarcimento pari ad un terzo della tassa versata.

Ad oggi in molte regioni sono già “criptati” Raidue e Rete4, e riteniamo illegittimo aver pagato l’intero canone quando il servizio televisivo offre meno all’abbonato di serie B (senza decoder e con un vecchio apparecchio) rispetto al “digitalizzato” abbonato di serie A (il quale per sua fortuna riesce a sintonizzarsi su svariati ulteriori canali Rai, sic!).

Oltre a ricevere un risarcimento per un servizio incompleto, avremo la possibilità di essere rimborsati della spesa sostenuta (o ancora da sostenere) per l’acquisto di un decoder.

La lettera da stampare e da compilare è disponibile sul blog di Carlo Rienzi. Una volta redatta, bisognerà inviarla agli indirizzi forniti nel documento stesso con tanto di raccomandata. In questo modo saremo sicuri che la RAI riceverà la nostra richiesta di risarcimento.


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