Cellulari: quanto avete tribolato per coronare la vostra richiesta di Mobile Number Portability? La portabilità, croce e delizia delle compagnie telefoniche, ovvero la possibilità di cambiare gestore mantenendo il vostro numero. E ora arriva una rivoluzionaria sentenza del Consiglio di Stato, che ne annulla un’altra del Tar e che si pone decisamente dalla parte dei consumatori.
L’utente di telefonia mobile, sentenzia il Consiglio di Stato, potrà cambiare operatore in tre giorni conservando il proprio numero. La sentenza annulla una precedente decisione del Tribunale amministrativo del Lazio. Il Tar, infatti, a giugno aveva bloccato la delibera dell’Autorità garante delle comunicazioni, l’Agcom, che sanciva la possibilità per l’utente di passare il proprio numero da un operatore all’altro nell’arco di non più di 72 ore.
Il giudizio era scaturito su ricorso di Tim e Vodafone, accolto appunto dal Tar che aveva motivato la sua decisione “con la mancata aderenza del provvedimento alle valutazioni effettuate dal Legislatore”. E la portabilità era, di fatto, nuovamente regolata in base alla precedente normativa, che sanciva un massimo di cinque giorni come tempo di attesa. Il limite di tempo previsto in via teorica – i 5 giorni, appunto – raramente erano tali. E arrivavano troppo spesso anche a toccare la soglia dei 30 giorni di attesa, per varie cause tra cui anche problemi meramente tecnici: lughe code di richieste da espletare.
E le associazioni dei consumatori applaudono ora finalmente alla decisione del Consiglio di Stato, anche per quel che riguarda il trasferimento del credito residuo, che i consumatori possono portare da una compagnia all’altra per un costo compreso tra 1 e 1,6 euro. Una cifra non alta, che le associazioni a tutela dei consumatori hanno giudicato plausibile. I carrier, infatti, si sono accordati per realizzare un programma comune che regoli questo processo e lo renda più fluido. Una pratica nata in realtà nel 2007, ma che finalmente oggi diviene effettiva.