In un mondo dove le risorse scarseggiano sempre di più, dove continui disboscamenti continuano di anno in anno per soddisfare le nostre necessità, Xerox è impegnata in un ambizioso progetto che permetterà di ridurre lo spreco di carta.
Sebbene facciamo largo uso dei computer per condividere ed elaborare le informazioni, siamo tuttora fortemente dipendenti dalle pagine stampate per la lettura e l’assorbimento dei contenuti. Naturalmente vorremmo tutti utilizzare meno carta, ma parlando con i clienti abbiamo compreso come molte persone si trovino più a proprio agio lavorando con le informazioni su carta. Documenti che si auto-cancellano e sono utilizzabili per un tempo breve offrono il meglio dei due mondi, quello digitale e quello cartaceo.
Sostiene Paul Smith, Manager del New Materials Design and Synthesis Lab del centro XRCC.
I laboratori Xerox hanno sviluppato un tipo di carta che può essere cancellata e riutilizzata. Tale “magia” è possibile grazie all’utilizzo di una particolare tipologia di foglio realizzato con molecole speciali e alla luce ultravioletta, che permette la stampa.
La luce è in grado di alterare tali molecole le quali però, dopo 24 ore, tornano allo stato originale cancellando quindi quanto vi era stampato in precedenza. Tale processo, secondo i ricercatori Xerox, può essere compiuto per circa un centinaio di volte. Quindi se abbiamo qualcosa di importante dopo 24 h verrà cancellata? Assolutamente no, questa rivoluzionaria tecnologia di stampa, frutto della collaborazione fra il laboratorio Xerox Research Centre of Canada (XRCC) e il centro PARC (Palo Alto Research Center Inc.), potrebbe un giorno essere impiegata per stampare solo quelle pagine il cui utilizzo è limitato nel tempo. Xerox stima che ben due pagine su tre stampate in ufficio siano prodotte per quello che la società definisce “uso giornaliero”, vale a dire messaggi e-mail, pagine Web e tutto il materiale di consultazione che viene stampato per essere letto o visto una sola volta.
Da sottolineare quindi l’assenza di cartucce a inchiostro, la stampante infatti utilizza una particolare lunghezza d’onda che, facendo reagire gli elementi chimici presenti sul foglio, ne permette la scrittura.