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Vino nelle aziende vinicole: qualità e risparmio

 E’ sulle nostre tavole durante le serate importanti e, per alcuni, è davvero insostituibile! Stiamo parlando del vino che, bianco o rosso che sia, è sicuramente uno dei piaceri più apprezzati dal pubblico italiano. Quanto pesa questo piacere nelle tasche degli italiani? In occasione dell’iniziativa Cantine Aperte 2012, Coldiretti ha analizzato la spesa dedicata ai prodotti vinicoli.

Cavatappi: prezzi, modelli e come utilizzarli

 Abbiamo organizzato una bella cena e i nostri ospiti oltre a una guantiera di dolci hanno portato in omaggio una bella bottiglia di vino: ha un aspetto invitante, colore acceso e sembra di ottima fattura. Sappiamo usare come si deve un cavatappi, per evitare di rovinare il magico momento dell’apertura bottiglia e che magari pezzi di sughero cadano tristemente nel vino? Stappare una bottiglia di vino è un rituale che ha sempre qualcosa di magico: gli occhi dei presenti sono concentrati su chi svolge l’operazione, nel caso di champagne gli ospiti si tappano le orecchie, nel caso di vino non si vede l’ora che ci sia versato nel bicchiere. La vite affonda nel sughero fino a perforarlo ed infine con lo sforzo di trazione necessario il tappo fuoriesce integro non lasciando cadere alcun pezzo di sughero. Noi tutti siamo abituati ad utilizzare questo oggetto per stappare una bottiglia, è un gesto consueto prima di assaporare le delizia della vite.

La vendemmia dell’uva: ricetta economica

 E’ settembre ed é tempo di vendemmia. Lo sappiamo perchè il nostro giardino (per chi abita in campagna o anche periferia) é pieno di fastidiosi moscerini. Sono i moscerini che vengono attirati dal dolce dell’uva. La nostra bella uvetta dopo la raccolta viene portata ai locali dove subirà la pigiatura e all’eliminazione dei graspi. Ne risulta una mistura composta di liquidi, bucce e semi.

La parte liquida viene poi seèarata dagli altri componenti dagli altri componenti per colatura (lasciando cioè scorrere il liquido filtrando il tutto). Al liquido viene poi agggiunta anidride solforosa per tenere a bada lieviti e batteri (non usatela a casa, possono farlo solo gli esperti o potrebbe essere pericolosa!). Dopo comincia la vera e propria lavorazione del vino che dipende da zona a zona, da vino a vino.

Dopo questa premessa su una delle bevande più buone oggi desideriamo proporvi una ricetta semplice e gustosa dove uva e vino fanno da padroni.

Con la crisi boom del vino fatto in casa

 Un bicchiere di vino al giorno fa bene alla salute, ovviamente da bere a stomaco pieno. Così afferma un famoso detto popolare. Anche se probabilmente la quantità di un bicchiere va un pò ridimensionata, la sottoscritta per esempio se dovesse berne un bicchiere inizierebbe a dare i numeri fino a sera. Ecco perchè a tutto c’è una misura ed ogni corpo é diverso dall’altro.

Fatto sta che in effetti una caraffa di buon vino non manca sulle tavole degli italiani. E non sono pochi coloro che si apprestano a prepararlo da sè. Per farlo in casa bastano una ‘mini-pigiatrice‘ e un torchio meccanico. Il costo si aggira attorno ai 30 centesimi al litro. Potrete inoltre comprare anche su internet (spendendo intorno ai 100 euro) kit del ‘Buon vinaio’.

Sangria fatta in casa: ricetta base

 L’estate si avvicina e molte buone massaie adorano passare il dopo (o prima) cena con altre colleghe, per riposarsi dello stresso quotidiano: portare i bimbi a scuola, lavare, stirare, cucinare…Il caffè bollente pomeridiano inizia a spaventare un pò con il caldo che sopraggiunge insieme all’estate e allora perchè non cambiare? che ne dite di organizzare delle belle serate all’insegna della sangria? La sangria è una bevanda molto diffusa in Spagna e nel mondo. Deve il suo nome al colore rosso sangue (sangre in spagnolo). l’ingrediente principale é il vino ma non va bevuta a pranzo: la sangria è una tradizionale bevanda alcolica che viene solitamente servita fresca ed è tipicamente consumata fuori dai pasti.

Dopo il Brunello va sotto la lente della magistratura il Nobile di Montepulciano

Dopo lo scandalo bufala che ha investito la Campania qualche tempo fa ci fu il caso Brunello. Infatti uno dei vini più pregiati d’Italia fu sottoposto ad indagini da parte della magistratura, in quanto non era cosi di qualità come le etichette sostenevano. Oggi finisce sotto i riflettori il Nobile di Montepulciano.

Nelle scorse settimane – leggiamo sul Corriere Fiorentino – i finanzieri del comando provinciale di Siena coordinati dai pm di Montepulciano, hanno posto sotto sequestro 120 mila ettolitri di vino della cooperativa Cantina Vecchia e sul registro degli indagati sono finiti il titolare dell’azienda Enrico Trabalzini e il presidente del Consorzio del Nobile Luca Gattavecchi. L’accusa, riportata dal quotidiano, è di “frode in commercio”.

Dal primo maggio forti sconti per i prodotti tipici della spesa italiana

Buone notizie per tutti i consumatori che giornalmente andando a fare la spesa devono fare i conti (parola azzeccatissima) con il caro-prezzi, che da qualche anno travolge tutta l’Italia. Infatti la grande distribuzione lancerà una serie di sconti e promozioni contro il caro prezzi, con innanzitutto una campagna che dal primo maggio prossimo fino a dicembre porterà sugli scaffali un prodotto fortemente scontato, scelto tra tutti quelli che formano la base per la spesa alimentare degli italiani.

“È un segnale molto positivo ed è una via concreta per contrastare il rialzo dell’inflazione”. Così il Garante per la sorveglianza dei prezzi, Antonio Lirosi, commenta il piano di promozioni. “La grande distribuzione mostra di adottare gli impegni che abbiamo sempre chiesto durante gli incontri con le filiere produttive e distributive per affrontare il nodo del carovita”, sottolinea Lirosi -. L’iniziativa si aggiunge ad altre già partite sia a livello nazionale che locale, ma in più ha dalla sua la forza dell’ampiezza territoriale, perché toccherà 13mila punti vendita, e del numero dei prodotti coinvolti”.

Altro caso per i prodotti tipici italiani, questa volta tocca al brunello di Montalcino

Per la serie due volte e meglio di una ecco un altro caso mozzarella di bufala. Sto parlando del brunello di Montalcino. Tutto è partito da un esperimento. Che dimostra come il Sangiovese padre del Brunello di Montalcino sia stato mescolato ad altri vitigni un poco meno nobili, scatenando quello che ormai i produttori di Brunello chiamano “inferno”.

Il tutto nascerebbe da un esperimento, dove si tentava di mescolare vari tipi di uva e destinato ad un altra etichetta, il tutto poi finito su un libro poi su un blog e preso ad esempio: il world system, internet nella specie, ha diffuso la notizia e avrebbe tentato i produttori portandoli a “risolvere” in modo alternativo rispetto al disciplinare (rigidissimo) il problema dell’esportazione in Paesi dove si ama di più un vino meno impegnativo rispetto a quello nato dalla purezza del Sangiovese.