verdura

Ecco come risparmiare su frutta e verdura

Con l’aumento delle temperature ogni medico consiglia di consumare più frutta e verdura fresca, che contengono liquidi e zuccheri ideali per sopportare il gran caldo. Personalmente un paio di estati fa, c’è stato un periodo che mangiavo solo ed esclusivamente frutta, sia a pranzo che a cena. Ma come per ogni prodotto fresco l’aumento della temperatura comporta problemi nella conservazione, questo si traduce in uno spreco del 25 per cento, dovuto all’eccessiva maturazione.

Almeno questi i dati della Coldiretti, tutto ciò rende più salato il conto per le famiglie italiane, in aggiunta ai gelati, acqua, spese energetiche. Ecco perché bisogna ottimizzare la spesa quando si tratta di frutta e verdura, per non buttare via niente. Ci viene in aiuto sempre la Coldiretti che ha elaborato un vademecum di 10 punti con suggerimenti per conservare la freschezza della frutta e verdura acquistata dal campo, al banco del rivenditore fino alla tavola dei consumatori.

Dossier LegaAmbiente: Pesticidi nel piatto

Ennesima notizia per quanto riguarda la sicurezza alimentare, dopo il pollo alla varechina, c’è allarme per quanto riguarda la frutta. Infatti sembrerebbe che in Italia la metà della frutta che consumiamo contiene almeno un residuo di pesticida, mentre la verdura contaminata da almeno un residuo è il 14,7 per cento e per l’olio e il vino la percentuale sale al 18 per cento.

Tra i frutti più ”cattivi” ci sono le mele: solo il 38,8 per cento è del tutto esente da pesticidi. Tra i casi più eclatanti, anche un campione di uva bianca siciliana con nove residui di pesticidi diversi. Questi alcuni dati di “Pesticidi nel piatto 2008”, il dossier con i dati raccolti da Legambiente sulla presenza di residui chimici, pesticidi e fitofarmaci nella frutta, nella verdura e nei prodotti derivati, presentato oggi a Terra Futura, convegno di buone pratiche in corso a Firenze.

Arriva la spesa self-service, novelli agricoltori per risparmiare

Avete sempre sognato di fare gli agricoltori? No, nemmeno io. Ma va sempre più di moda la spesa fatta con le proprie mani raccogliendo direttamente frutta e ortaggi nelle aziende agricole e pagando poi il tutto all’agricoltore. Questo, come detto, sta diventando un fenomeno diffuso. Lo segnala Coldiretti, aggiungendo che l’Italia sta seguendo l’esempio dei Paesi anglosassoni dove il fenomeno è già diffuso e si chiama ‘pick your own’.

Tra le aziende agricole attrezzate per il fai da te, la Coldiretti segnala: una a Terrasini, in provincia di Palermo, dove in questo momento si possono raccogliere: fagiolini, cipolle, finocchi, scalogno e zucchine. A Trevignano invece, in provincia di Roma, in un’azienda è possibile ora raccogliere insalate, e altre verdure stanno giungendo a maturazione, mentre a Bolgare, in provincia di Bergamo, in un’altra azienda agricola, dalla metà di maggio fino alla prima settimana di luglio, sarà aperto ai cittadini il frutteto, con circa 720 alberi di ciliegio, per fare la spesa direttamente dai rami.

Le 10 regole d’oro per risparmiare su frutta – verdura e non solo

Data la grande speculazione che c’è sui prezzi degli alimentari in questo periodo noi di GuadagnoRisparmiando abbiamo pensato bene di preparare un decalogo per risparmiare su quei prodotti dove la speculazione è maggiore, sto parlando di frutta e verdura. Ecco 10 regole d’oro per risparmiare su frutta e verdura:

  • Innanzitutto il consiglio più scontato è che se possibile rinviate l’acquisto di quel determinato prodotto fino a quando non finisce la speculazione che c’è su di esso.
  • Secondo consiglio, che a volte si da per scontato, no alle primizie, è vero oramai ci siamo abituati a trovare tutti i tipi di frutta e verdura in tutte le stagioni, ma per la salute del nostro portafoglio è consigliato comprare solamente frutta di stagione. Le primizie oltre a non essere il massimo di qualità ed avere valori nutrizionali molto bassi, sono molto costose.
  • Cambiate negozio infatti è importante scegliere accuratamente il negozio dove si decide di andare a fare acquisti, e non sempre il supermercato sotto casa è il più conveniente. Se vi sembra che il vostro commerciante di fiducia ha alzato un pò troppo i prezzi, e vi servite da questo solamente per pigrizia, sappiate che basta fare anche solamente 500 metri per trovare prezzi molto più vantaggiosi.
  • La tipologia di negozio è molto importante, nei discount sulla frutta e verdura si può risparmiare anche un buon 50 per cento, anche nei mercati comunali il risparmio è stimato attorno al 40 per cento, spesso però nei discount non si trova frutta degna di essere chiamata in questo modo, per questo voglio segnalarvi che esistono grandi catene di distribuzione specializzate in prodotti ortofrutticoli.

Dopo le uova di Pasqua, rincari in vista per il tipico pranzo pasquale

Brutte notizie per tutti gli italiani che non vogliono rinunciare alla tradizione del tipico pranzo pasquale. Infatti stando ai calcoli dell’Unione nazionale consumatori costerà circa il 40 per cento in più rispetto al 2001. Infatti considerando i tassi d’inflazione, nel 2008, per una tavolata di otto persone, si spenderanno circa 161.81 euro, contro i 134.54 del 2004 e i 115.3 del 2001.

Una differenza non indifferente di quasi 50 euro. Un rincaro un pò generale per tutti i principali “protagonisti” del pranzo pasquale. I rincari maggiori sono per i carciofi (il cui prezzo è raddoppiato rispetto al 2001) per le uova di cioccolato (+38.46 per cento), per l’agnello (+33.33 per cento), per le colombe (+33 per cento), senza dimenticare vino, spumante e pasta fresca (+30-40 per cento).