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Usato, un italiano su due opta per il riciclo: e voi?

Un tempo affidarsi all’usato era sinonimo di povertà, oggi invece sono tantissimi gli italiani che girano per i mercatini alla ricerca di oggetti e capi di abbigliamento di seconda mano. E non c’è niente di male perché l’usato è diventato tendenza e, se calcoliamo anche che ci fa risparmiare, ecco spiegato il motivo di così tanto successo.

Recuperare l’olio usato con il progetto Recoil

 Cosa ci rimane dopo una bella frittura di pesce accompagnata da un buon vino bianco e un soffice dessert? Oltre all’odore di frittura che non accenna a scomparire dai nostri abiti, c’è qualcosa di cui dobbiamo disfarci immediatamente, nemico di pentole e padelle nonchè della nostra cucina: l’olio usato. Se state pensando di gettarlo nel lavandino o ancor peggio nel water state commettendo un grosso errore. Smaltire l’olio esausto della frittura, ha un’importanza fondamentale e può fare molto l’ambiente. L’olio gettato nel lavandino va a finire nella fognatura e di certo questa consuetudine non produce effetti positivi per il pianeta in cui viviamo. Tutt’altro.

In Abruzzo i libri si scambiano gratis sulla spiaggia

 Da oggi operazione libri: per ben sette settimane, sulle spiaggie di Pescara e Montesilvano sara’ possibile scambiarsi libri gratuitamente. Dove? Nei mercatini rionali? Su qualche sito di e-commerce? Assolutamente nulla di tutto ciò: in Abruzzo i libri si scambiano in riva al mare, tra un gelato al limone e un cocktail esotico. L’iniziativa e’ della associazione +39 che ha coinvolto nove stabilimenti balneari dove sarà possibile fare lo scambio. Nello specifico aderiscono all’iniziativa: 4Vele, La Maya, La Lampara, Voglia di Mare, La Vela, Salus, Lido Beach, Venere, Europa Mare. In queste strutture saranno installate delle librerie realizzate ad hoc da alcuni artisti, dove saranno posizionati libri di generi e lingue diverse.

Libri gratis: l’iniziativa del Codacons

 Contro il caro libri studenti e genitori si ribellano, se da una parte é vero che la cultura non ha prezzo, d’altro canto dobbiamo riconoscere che la crisi imperversa ancora, i soldi alle famiglie non bastano mai e di certo spendere a inizio anno 300/400 euro (a figlio) per l’acquisto di libri é una bella batosta, decisamente da evitare. No, non fraintendiamo, non stiamo consigliando di evitare l’acquisto di libri, o meglio evitiamo l’acquisto ma accaparriamo lo stesso i libri. Spieghiamoci meglio: come potete intuire dal titolo del post il Codacons si schiera dalla parte dei cittadini e lancia un’iniziativa che rendere felici tutti i genitori, soprattutto le tasch e di questi ultimi: “Libri Gratis” è il sito attraverso cui studenti e cittadini possono scambiare o regalare libri di testo usati.

Roma, swap shop per risparmiare nella Capitale

Swap shop: una nuova moda, necessaria e divertente in tempi di crisi. Swap shop per risparmiare. In Italia sta prendendo sempre più piede come trend: è il negozio dello scambio. Una novità, destinata ad avere sempre più successo. Un negozio, camerini per cambiarsi, si investe sul design e sull’immagine offerta agli astanti.

I vestiti in vendita vengono accuratamente lavati, sterilizzati e stirati. Qui, in vendita, ci sono abiti usati sì, ma rigosamente poco usati. Molto trendy, ma anche e soprattutto conveniente.

Usato, mercato in crescita nel Belpaese

Complice la crisi economica, impazza in tutto il Belpaese la mania del riciclo e sempre più italiani si rivolgono al mercato dell’usato per fare i propri acquisti. Infatti, secondo un’indagine condotta dalla Camera di commercio di Milano, negli ultimi cinque anni il settore ha visto un incremento del 35% con quasi 3500 esercizi comerciali attualmente attivi in tutta Italia. Di questi la gran parte, circa 2000, si occupano della compravendita di mobili usati, antichi e non. A seguire abbigliamento per grandi e piccoli, oggettistica e libri scolastici.

E se insegne come Baby Bazar, franchising tutto dedicato all’usato per bimbi,  possono tornare senz’altro utili alle giovani famiglie,  c’è chi del second hand ha fatto una questione di mondanità inventandosi niente meno che gli swap party: vere e proprie feste del baratto in cui previo pagamento di una modica somma per l’ingresso, in genere intorno alle 15 euro per città come Roma e Milano, è possibile scambiare con altre abiti smessi, magari perchè frutto di acquisti incauti, borse, scarpe e accessori purchè in ottimo stato e preferibilmente griffati. Il tutto allietato da aperitivo e intrattenimento musicale. Altrettanto gettonati appaiono essere gli swap party dedicati allo scambio di abiti e accessori per i più piccoli, i quali però si svolgono all’ora della merenda.

Mobile rifiutato mobile riusato: gli studenti Usa

 Arrangiarsi? Questa la parola d’ordine di molti. Studenti universitari? Ancora di più devono fare i conti con le spese d’affitto, vitto, libri, svaghi. Uscite monetarie senza la minima entrata. Questo significa spesso studiare fuori sede per chi soprattutto ha deciso di dedicarsi completamente agli studi e non lavorare finchè non si raggiunge il fatidico obiettivo: la laurea.

Gli studenti per adattarsi a tempi di tristi congiunture economiche come questi, si reinventano designer e arredatori di casa propria, lanciando una tendenza di arredo: mix tra riciclo, riuso, arrabbatamento, accattonaggio e bricolage. Lo racconta il New York Times, che ha sbirciato negli appartamenti degli studenti che vivono in monolocali, case condivise o residenze universitarie. Ne emerge un quadro colorato e ludico.

Risparmiare sull’acquisto di un auto usata evitando “fregature”

Quando compriamo una macchina usata senza sapere molto sul proprietario precedente, andiamo incontro a una fregatura o ad un affare, ma come capire se stiamo acquistando un catorcio? Ci ha pensato l’Adiconsum, L’iniziativa – si legge sul sito dell’Associazione – trae spunto dal decreto D.L. 24/02 sule garanzie dei beni di consumo. Questa innovazione, lungi dal costituire un intralcio per i commercianti, permetterà agli operatori più attenti di caratterizzare la propria offerta in termini estremamente competitivi, stimolando il mercato ed aumentando vendite e profittabilità.

Ma perché il decreto diventi operativo e rappresenti un valido strumento a difesa del consumatore è necessaria una procedura sistematica. Adiconsum, allargando il proprio ambito di azione prettamente rivolto ai consumatori, ha messo a punto una metodologia che, se applicata correttamente dall’operatore, fornisce al consumatore la certezza di acquistare un prodotto conforme al contratto di vendita.

Non si risparmia passando all’ora legale

Interessante ricerca effettuata nello stato dell’Indiana, su oltre 7 milioni e mezzo di contatori. Di cosa parlo? Ma del fantomatico risparmio energetico per il passaggio all’ora legale. E sembra, appunto, che non sia vero che questo passaggio faccia risparmiare energia alle utenze e soldi allo stato.

Lo sostengono infatti dei ricercatori che hanno condotto indagini per 3 anni nello stato dell’Indiana negli USA. Il cambio d’orario ha anzi causato incrementi nei consumi compresi tra l’1 ed il 4 per cento, per una spesa aggiuntiva di quasi 6 milioni di euro. E’ stato scelto proprio lo stato dell’Indiana perché solamente nel 2006 è stata introdotta l’ora legale, che prima riguardava soltanto 15 distretti su 92.

Risparmiare energia utilizzando una “ciabatta”

Un oggetto semplice, poco costoso e reperibile ovunque, anche al supermercato sotto casa, permette di evitare il salasso della bolletta elettrica e, soprattutto, contribuisce a migliorare l’ambiente evitando di sperperare energia. No non sono matto, questo strumento esiste ed ha un nome ben preciso ovvero multi presa con interruttore, nota con il nome di ciabatta. Ed è fondamentale proprio la presenza dell’interruttore, tipicamente uno switch luminoso, che consente di staccare dalla rete elettrica tutto quello che è collegato alla multi presa. In questo modo si evita lo spreco causato dai troppi alimentatori esterni presenti in casa. E ce ne sono tanti: i caricabatteria per i telefonini, per l’iPod o qualsiasi lettore Mp3, la stampante, il computer portatile, la macchina fotografica digitale, la Psp, i dischi fissi, periferiche di ogni tipo e chi più ne ha più ne metta.

Se fino a qualche anno fa in un’abitazione erano presenti due o tre alimentatori sempre sotto tensione e il loro assorbimento – e dunque l’impatto ambientale – era trascurabile, adesso con il proliferare di apparecchi portatili che necessitano di essere caricati, l’elettricità inutilmente sprecata inizia a diventare troppa. E la soluzione al problema è semplice: collegare gli alimentatori a ciabatte o a prese a muro con interruttore, per staccare dalla rete l’apparecchio quando non serve. Il mercato offre moltissimi modelli per tutte le tasche e senza andare a spendere cifre folli basta comprare prodotti di marche note evitando sconosciuti oggetti Made in China.

Consigli per decidere di acquistare nuovo o usato

Spesso ci si presentano delle vere occasioni, prodotti usati ma praticamente nuovi, ad un prezzo molto basso. Sopratutto per chi compra su Ebay la formula: vendo cellulare usato pochissimo come nuovo a meno della metà del prezzo originale, è parecchio nota. Ma a volte si prendono dei “granchi” quindi come riuscire a districarsi, ed a capire se in effetti vale la pena comprare quel determinato prodotto usato o è meglio comprarlo direttamente nuovo?

Per questo oggi vi voglio dare dei piccoli suggerimenti per capire se l’acquisto di un determinato prodotto usato vale il rischio o meno. Innanzitutto bisogna vedere se il risparmio che avremo acquistando il prodotto usato, giustifica il rischio. Mi spiego se un cellulare nuovo costa 300euro lo troviamo usato a 250, non so voi ma io preferisco prenderlo nuovo.

Riparare l’automobile acquistando ricambi usati

 

L’automobile è una fonte inesauribile di spesa e non solo a causa della benzina, dell’assicurazione o del bollo, ma anche per colpa delle numerose manutenzioni a cui deve essere sottoposta periodicamente, volenti o nolenti. Specchietti, vetri, motorini elettrici, portiere: sono molte le parti della carrozzeria che possono subire danni o rompersi con il tempo.

 

E quanto costa mettere a posto la nostra automobile? Molti, moltissimi soldi, tant’è che alcune persone rinunciano alla riparazione e continuano a girare con la macchina in pessime condizioni. Noi non abbiamo la pretesa di avere un auto in ottime condizioni senza spendere un euro, ma sicuramente è possibile risparmiare un bel po’ di quattrini.