In molti paesi e’ stata fatta la scelta di salvare le banche, nella assunzione che fosse la scelta costituzionale piu’ razionale. Credo che si aprira’ su questo una riflessione, ma e’ certa una cosa e non ve la raccontano i banchieri: forse questa crisi e’ uguale a quella del ’29, ma quello che ha fatto Roosvelt non e’ quello che e’ stato fatto ora. Così il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, al Meeting di Rimini ‘Oltre la crisi’ parla della recessione in corso.
tremonti
Il flop della social card?
La carta potrà essere utilizzata per effettuare i propri acquisti di un importo pari ad 40 euro mensili, in tutti i negozi alimentari abilitati al circuito Mastercard. Sembrava semplice: si fa domanda, si ottiene la social card e si risparmiano 40 euro al mese.
Chiuso il bilancio 2008, il ministro Tremonti non può negare che la spesa dello Stato per la social card è stata minima. Il ministro ha quindi pensato di prorogare i termini di scadenza per la presentazione della domanda, che dà diritto ai 120 euro di arretrati. Il Corriere della Sera, citando fonti del ministero del Tesoro, parla di una proroga al 28 febbraio. La social card doveva essere destinata a 1.300.000, ma le condizioni poste sono quasi assurde. Esistono questi aventi diritto? Probabilmente no, visti i dati.
Dovremo pagare di più per pane e pasta? Ancora aumenti sui prezzi
Cosa si compra con 40 € della social card? circa quattro chili di pasta, un chilo di carne, un chilo di pesce, qualche chilo di pane, e poi avanzano un pò di soldi per una piccola ricarica telefonica oppure la benzina per un paio di giorni. Stiamo parlando della social card: la risposta alle difficoltà di milioni di cittadini che ormai, secondo i dati di Confesercenti, al 15 del mese non sanno più come fare ad andare avanti.
Forse però non riusciremo a comprare neanche quei pochi chili di pasta e pane dato che il loro prezzo continua ad aumentare.
La lievitazione di questi prezzi è incomprensibile e il governo vigilerà su questi rincari.In tutto il mondo i prezzi di pane e pasta scendono, mentre in Italia salgono. Stiamo cercando di capire
Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, intervendo a Porta a Porta.
Tremonti: titoli di Stato italiani i migliori al mondo per investire i risparmi
Solo pochi giorni fa il ministro del Welfare maurizio Sacconi affermava durante la registrazione della puntata di Economix:
Rischiamo di finire come l’Argentina. Come Tremonti sono anche io vincolato dal debito pubblico e sono anche io preoccupato per il rischio di “default” del Paese. E c’è qualcosa di peggiore della recessione, che è la bancarotta dello Stato, un’ipotesi improbabile ma comunque possibile.
Il ministro dell’economia Giulio Tremonti non ha certo tardato a rispondere e lo ha fatto durante la trasmissione “Porta a Porta“:
Comprate i titoli di Stato italiani che sono certamente i migliori al mondo, sono la cosa più solida e sicura. Comprateli, perchè sono anche semplici rispetto alle altre obbligazioni societarie a maggiore complessità. Il debito publico è assolutamente solido e la repubblica italiana garantisce su quel debito. Ci sono già molte misure di sostegno, ce ne saranno altre perchè il mondo che vediamo davanti è difficile. La nostra scelta è dare più soldi possibili a chi ha meno soldi in casa, in tasca.
Il Governo privatizza l’acqua e in certi casi il costo già schizza alle stelle
Con una mossa un pò a sorpresa il decreto Tremonti 133 contiene al suo interno un articolo, il 23 bis, che stabilisce in poche parole e senza tanti parafrasi la privatizzazione della gestione dell’acqua quando si dice che:
Ferma restando la proprietà pubblica delle reti, la loro gestione può essere affidata a soggetti privati E’ consentito l’affidamento simultaneo con gara di una pluralità di servizi pubblici locali nei casi in cui possa essere dimostrato che tale scelta sia economicamente vantaggiosa. In questo caso la durata dell’affidamento, unica per tutti i servizi, non può essere superiore alla media calcolata sulla base della durata degli affidamenti indicata dalle discipline di settore.
In poche parole la gestione dell’acqua diventa un business per imprese private del settore, cosa che in un periodo di crisi come quello attuale potrebbe scatenare una ridda di aumenti anche per un bene primario come è quello dell’acqua. Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l’acqua non sarà più un bene pubblico, ma una merce e, dunque, sarà gestita da multinazionali internazionali (le stesse che già possiedono le acque minerali).