stipendio

Coldiretti: sempre più italiani al discount

 C’è una bella differenza di prezzo tra le tagliatelle di marca e quelle sconosciute, la cui azienda non sognerebbe mai di pagare decine e decine di migliaia di euro a una delle televisioni nazionali pur di farsi pubblicità. Così é possibile mantenere i prezzi. Il costo di quello che acquistiamo infatti, nella maggior parte dei casi, comprende le spese della pubblicità. La Marcuzzi che mangia yogurt per andare regolarmente in bagno, la Ferilli che riposa felice spaparanzata sul divano e Valentino Rossi che rombando sulla propria moto vuole convincerci a cambiare gestore, li paghiamo noi, con le nostre tasche.

Cresce l’inflazione, sarà solo a causa dell’IVA?

 Aumentano i prezzi e il portafoglio degli italiani, a parità di stipendio si svuota prima. A settembre cresce infatti l’inflazione. I dati  Istat sottolineano che l’indice dei prezzi al consumo è salito lo scorso mese dello 0,1% rispetto ad agosto e del 3,1% rispetto al settembre del 2010 (si tratta al momento di dati provvisori).  Pesa anche l’aumento dell’IVA, che da poco è salita di un punto percentuale. E anche se sono stati esclusi dall’aumento “i beni di prima necessità”  (che hanno l’Iva al 4%, rimasta intatta) le tasche degli italiani ne risentono: più del 40% dei beni venduti dalla grande distribuzione organizzata è stata interessata dal ritocco, percentuale sottolineata dalla Federdistribuzione sulle pagine del Salvagente.

Conto Salvadanaio Special di Unicredit: tasso 0,75%

 Risparmi? Stipendio da versare? Utenze da pagare automaticamente per evitare interminabili sportelli postali? Occorre un conto corrente, ma quale scegliere in questo mare di offerte? Se desideriamo un conto zero spese, che ci permetta di effettuare comunque un numero di operazioni Conto Salvadanaio Special di Unicredit potrebbe fare al caso nostro. Zero spese, non ci sono costi, neanche quelli relativi all’imposta di bollo che è a carico di Unicredit. Il conto ci permette di operare con versamenti di contante e prelevamenti, versamento di assegni e bonifici (sono ammesse dodici operazioni effettuabili per ogni trimestre). Inoltre se avevamo un gruzzoletto da depositare, Conto Salvadanaio di UniCredit, offriva un tasso di interesse in base alle giacenze depositate (i tassi si intendono al lordo della ritenuta del 27%):

Non più risparmi: lo stipendio non basta

 I tempi sono cambiati, non è più come una volta che con il proprio stipendio si riusciva a mettere da parte un gruzzoletto per gli imprevisti e i periodi di “magra”. I dati del rapporto sul risparmio realizzato da Bnl (gruppo Bnp Paribas) e Centro Einaudi scatta una fotografia della situazione italiana dopo la crisi. Passa da 89 a 70 la percentuale di intervistati che ha espresso un giudizio positivo, di sufficienza o piu’ che sufficienza del proprio reddito. Solo il 3,8% (dal 12,8% dello scorso anno) ritiene di avere un reddito corrente “piu’ che sufficiente”, mentre sale a 29,8% (da 11,1) la quota di chi ritiene di avere un reddito “insufficiente” o “del tutto insufficiente”.

Piu’ in dettaglio, il 3,8% degli intervistati (12,8% nel 2007) giudica il reddito corrente “piu’ che sufficiente”, il 40,5% (49,9%) lo giudica “sufficiente“, il 25,8% (26%) lo giudica “appena sufficiente“, il 26,4% (8,2%) lo ritiene “insufficiente“, il 3,4% (2,9%) lo valuta “del tutto insufficiente“.

Fare la casalinga è un mestiere: uno stipendio alle mamme per contribuire ai risparmi?

 I cari mariti se ne rendono conto quando la signora, per qualche motivo, si assenta. Il pane e il latte, il figlio è da andare a prendere alle 12,40, l’altro invece esce a metà pomeriggio e occorre portarlo alla festa della sua compagna che compie gli anni, poi c’è la piscina mentre l’altro è a doposcuola, preparare pranzo, cena, fare la calza: il mestiere della mamma e moglie è sicuramente uno dei più difficili del mondo.

In realtà le donne avrebbero diritto ad almeno quattro stipendi: uno come baby sitter, uno come cuoca, uno come donna delle pulizie, uno come amministratrice.

Quante di voi hanno pensato che bisognerebbe pagarvi per quello che fate? Certo è che vi sentite già ben ripagate quando vedete che le faccende familiari proseguono bene, ma sicuramente vi farebbe piacere anche un riscontro economico.

Cessione del quinto dello stipendio: di cosa si tratta e chi può chiederlo

 Chiedere un prestito. Questa l’ultima spiaggia su cui approdano molti italiani, soprattutto in questo periodo postvacanza, dopo un estate in cui, dopo le fatiche invernali, giustamente, avete lasciato andare un pò la mano, viaggiando, spendendo e spandendo. Arriva settembre, l’estate se ne và, ma arrivano nuove spese. Questo è il periodo in cui tutti più o meno, acquistiamo qualcosa: un letto nuovo in lattice completo di doghe ortopediche, una stanza nuova, un’automobile e quindi assicurazione..

Il prestito, infatti in senso generale, è un indebitamento compiuto al fine di poter acquistare dei beni o servizi utili a migliorare o a completare la propria vita. Oggi chiariremo il significato della cessione del quinto dello stipendio, termini che negli anni hanno assunto sempre più centralità nella vita quotidiana spinti dalle maggiori necessità che il vivere moderno comporta.

Cresce il divario degli stipendi tra Nord e Sud

Gli italiano sono sempre più poveri. Questo quanto emerge dal IX Rapporto sulle Retribuzioni presentato da OD&M Consulting società che collabora con il Sole24Ore. Infatti nel 2007 è rallentata la crescita delle retribuzioni per ogni categoria. Rimane in difficoltà chi lavora al Sud mentre le donne vedono aumentare la distanza rispetto agli stipendi degli uomini.

Le retribuzioni medie lorde annue di categoria rilevate a livello nazionale nel 2007 sono risultate essere pari a: 101.334 euro per i dirigenti, 50.346 euro per i quadri, 25.340 euro per gli impiegati, 21.484 euro per gli operai. Rispetto al 2006 le quattro categorie presentano grosse differenze, che vanno dallo 0% dei dirigenti e il +3,1% dei quadri. L’inflazione misurata dall’Istat per quello stesso periodo è stata del 1,8 per cento.

Aumenti in busta paga per tutti gli insegnanti

Più soldi in busta paga per tutti i docenti, mercoledì sera è stata firmata la sequenza contrattuale prevista dal contratto nazionale siglato lo scorso novembre. Questo presenta tre principali novità, la prima riguarda le buste paga degli insegnanti, a cui saranno corrisposti 160 euro in più lordi all’anno grazie all’aumento previsto dal contratto.

Con la firma di ieri, inoltre, viene semplificato il metodo di calcolo per il Fondo di istituto, cioè il fondo disponibile per ogni singola scuola per retribuire le attività aggiuntive del personale. «Le scuole e le rsu potranno finalmente lavorare in trasparenza – spiega il segretario generale della Flc Cgil Enrico Panini – e con la certezza dei fondi a disposizione».

Piccoli suggerimenti per risparmiare sulla spesa

Purtroppo con la crisi finanziaria che c’è in atto da qualche anno in tutto il globo, non passa giorno senza che si senta di qualche aumento. Oggi aumentano le bollette, oggi le tasse, oggi il pane, oggi la frutta e molte famiglie italiane stentano ad arrivare a fine mese. Oggi vi darò qualche piccolo suggerimento per risparmiare e non prendere “fregature” quando si fa la spesa.

Innanzitutto scegliete negozi che effettuano i prezzi più bassi, perché su uno stesso prodotto non tutti i supermercati applicano lo stesso prezzo, quindi girate un pò nei supermarket della vostra zona, per trovare quello più conveniente, che non sempre è l’ipermercato di turno. Inutile andare però troppo lontano perché poi quello che si risparmia sulla spesa lo si consuma di benzina. Molti negozi, regalano delle carte fedeltà(come ad esempio la coop che ogni settimana offre degli sconti su determinati prodotti) che spesso ci permettono di accedere a sconti speciali. Vi consiglio di “prendere” tutte le carte possibili, è vero che sarà una noia portarle tutte dietro ma almeno risparmierete.