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Pistoia: scattano i controlli per le pensioni di invalidità

 A Pistoia sono scattati i controlli per le pensioni dell’invalidità. Da quanto riemerge da un’indagine in corso, promossa dall’Inps della zona e resa nota dall’Espresso, sarebbero 1.300 le pensioni a rischio di revoca. Questi i numeri per una località, la domanda da porsi è: quanti in tutto il Paese italiano? Quanti, a discapito di coloro che realmente ne hanno bisogno, percepiscono soldi per cure che non sono loro necessarie? Una risposta: Molti. Molti che non erano affetti da alcuna infermità e molti che, dopo un breve periodo di patologia sofferta, non hanno dichiarato di non aver più bisogno del sostegno. Il controllo di Pistoia è solo l’inizio, perchè sarà, come la ha definita Antonio Piras (Presidente del comitato provinciale Inps):

Un’operazione nazionale che in tutta Italia prevede 200 mila controlli straordinari, per accertare la permanenza delle condizioni sanitarie che hanno dato luogo alla pensione di invalidità.

Fare la casalinga è un mestiere: uno stipendio alle mamme per contribuire ai risparmi?

 I cari mariti se ne rendono conto quando la signora, per qualche motivo, si assenta. Il pane e il latte, il figlio è da andare a prendere alle 12,40, l’altro invece esce a metà pomeriggio e occorre portarlo alla festa della sua compagna che compie gli anni, poi c’è la piscina mentre l’altro è a doposcuola, preparare pranzo, cena, fare la calza: il mestiere della mamma e moglie è sicuramente uno dei più difficili del mondo.

In realtà le donne avrebbero diritto ad almeno quattro stipendi: uno come baby sitter, uno come cuoca, uno come donna delle pulizie, uno come amministratrice.

Quante di voi hanno pensato che bisognerebbe pagarvi per quello che fate? Certo è che vi sentite già ben ripagate quando vedete che le faccende familiari proseguono bene, ma sicuramente vi farebbe piacere anche un riscontro economico.

Codacons: l’Italia è un paese in recessione

E dopo le poco piacevoli vacanze pasquali, almeno per il sottoscritto costretto a casa con l’influenza, si torna alla dura realtà sulla situazione economica italiana. Questa volta con i dati Istat che dimostrano un paese che nonostante le vendite al dettaglio risultino in aumento e in grave recessione.

Almeno a quanto afferma il Codacons, che ricorda che apparentemente le vendite nel primo mese dell’anno sono aumentate del 1 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Ciò riguarda sia i prodotti alimentari, con un 1,5 per cento, che non, con uno 0,7 per cento.