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ICI: non verrà abolita su ville e case di lusso

Mentre il probabile futuro ministro dell’economia Giulio Tremonti assicura all’Associazione dei comuni Italiani (ANCI) che il taglio dell’ICI sulla prima casa, che nelle intenzioni del nuovo governo sarà discusso già nel primo consiglio dei ministri, non inciderà in alcun modo sulle casse dei comuni, sono in arrivo cattive notizie per i proprietari di ville e case di lusso. Secondo quanto riportato dal Sole 24 ore infatti non è previsto l’abbattimento dell’imposta per questa tipologia di immobili. Questo sarebbe il dato emerso dall’incontro avvenuto qualche giorno fa fra Tremonti e il presidente dell’ANCI Leonardo Domenici al quale erano presenti anche Giovanni Collino (di AN) e Massimo Garavaglia (Lega Nord).

Il nascente governo di Centro-Destra si dichiara quindi fermamente intenzionato a mantenere una delle promesse caposaldo della propria campagna elettorale. Questo nonostante le perplessità dei sindacati e l’attesa, forse un pò più tiepida di quanto non si creda, dei cittadini. Sembra infatti che infatti che l’abolizione della tassa sulla casa porterà maggiori benefici alle città del Nord, nelle quali l’ammontare medio dell’ICI è rimasto elevato nonostante gli sconti introdotti dalla finanziaria 2008 (fatta eccezione per Trento e Bolzano, che beneficiano già di detrazioni locali), piuttosto che a quelle del Centro e del Sud Italia per le quali il provvedimento porterà a un risparmio limitato.

Risparmiare sulla spedizione di libri e non solo

Piego di Libri, questo il nome della tariffa, scontata, che Poste Italiane applica alla spedizione di materiale editoriale (ibri, fumetti, fascicoli, etc.) su tutto il territorio nazionale. Il costo di spedizione fino a 2Kg è di 1,28 euro con invio prioritario, 3,63 euro invece il costo per la spedizione tracciabile con raccomandata. Una tariffa davvero molto conveniente rispetto a quella standard.

Vi avviso, all’ufficio postale potrebbe nascere una discussione con l’impiegato delle poste, infatti è probabile che questo vi dica che il piego di libri perché è un servizio solo per editori, voi gli rispondete che il piego di libri autorizzato (che è quello per editori) costa circa due euro, ma che voi volete il piego di libri ordinario (che possono fare TUTTI) a 3,63 euro.

180 e 324 euro in più all’anno rispettivamente per benzina e gasolio

Come detto più volte il prezzo della benzina aumenta ad un ritmo preoccupante, proprio in questi giorni hanno raggiunto nuovi record, segnando rispettivamente 1,41 per la benzina e 1,39 per il gasolio (Euro al litro). Per questo è stato calcolato che un automobilista che fa in media due pieni al mese, dopo questi rincari, dovrà far fronte ad aumenti mensili di 15 euro per la benzina e di 27 euro per il gasolio.

Se andiamo a considerare un anno queste cifra si trasformano in 180 per la benzina e 324 per il gasolio. Aumenti da capogiro. Ma come si potrebbe fare per ridurre il costo dell’oro nero? Beh innanzitutto bisognerebbe avviare un processo di liberalizzazioni, permettendo ai distributori di comprare direttamente almeno il 50 per cento del carburante che eroga.

Codacons contro i commercianti per la difesa dei consumatori

Si moltiplicano le iniziative popolari promosse dalle associazioni per la tutela dei consumatori: dopo avervi dato notizia dell’iniziativa popolare promossa da Adiconsum contro Telecom vi annunciamo che anche il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e dei consumatori) ha intenzione di avviare una class action contro Confcommercio e Confesercenti per chiedere da un lato un maxi-risarcimento in favore dei cittadini danneggiati dall’aumento ingiustificato dei prezzi al dettaglio, e dall’altro la liberalizzazione dei saldi (alla quale le medesime associazioni di categoria si oppongono) che permetta ai commerciati di praticare sconti e promozioni in qualunque periodo dell’anno. Esperienza, quest’ultima, già avviata con grande successo in Francia.

I consumatori italiani infatti hanno visto aumentare mediamente le loro uscite di ben 7600 euro in soli sette anni (dal 2001 al 2007) alle quali andranno ad aggiungersi altre 1300 euro entro la fine di quest’anno a causa dell’aumento dell’inflazione. Ma c’è di più, tutte le associazioni di consumatori ritengono che questo dato sia sottostimato: il quadro, già allarmante, fornito dall’Istat sarebbe quindi ancor più grave. A questo punto nessuno di noi può restare ancora a guardare.

Ecco il paniere della Cgil anti-rincari, forse la soluzione definitiva?

Come tutti sappiamo il caro prezzi è un problema che va risolto il prima possibile sopratutto quando questo riguarda prodotti di largo consumo come possono essere pane, pasta, latte, etc. Per fronteggiare questi continui rialzi la Cgil ha proposto un tetto massimo di spesa per i generi di prima necessità.

Questa almeno l’iniziativa della campagna dal titolo “Paniere della solidarietà” che appunto come spiegato dalla stessa Cgil punta a fronteggiare la situazione di “allarme-sociale” dovuto ai continui rincari. Ma cosa prevede in sostanza questa iniziativa? Beh è una ricetta anti-rincari, ad esempio non si dovrebbe pagare più di un euro per un litro di latte o non oltre 1,50 euro per un chilo di pane e 60 centesimi per un chilo di pasta.

Ecco come i supermercati cercano di spillarci soldi

Un supermercato oltre ad essere un luogo dove poter acquistare quasi tutto quello che possiamo immaginare è anche luogo di osservazione da parte di psichiatri, ingegneri, esperti del marketing che con il passare del tempo hanno creato molti trucchetti per cercare di far spendere al consumatore più di quanto in realtà ha in progetto di acquistare appena mette piede nel supermercato. Avevamo già parlato degli acquisti impulsivi, per favorire questo tipo di acquisti vengono posizionati dei prodotti vicino alle casse, cosi mentre facciamo la fila possiamo acquistare un pacchetto di gomme o batterie, lamette tutte cose con un prezzo gonfiato.

Inoltre questi scompartimenti sono ad altezza di bambino, che giustamente appena vede cioccolate e robe varie li prende e li mette nel carrello, e se non acquistiamo queste cose attacca il piccio, e molti genitori per non dover sentire i bambini gridare come se fossero posseduti cedono all’acquisto. Degli studi mostrano che ogni minuto passato al supermercato permette a quest’ultimo di guadagnare un euro. Infatti molto probabilmente per questo motivo i prodotti di prima necessità sono nascosti nei meandri del supermercato.

Alcune novità e chiarimenti per il 730

Maggiori e nuovi sconti per quanto riguarda il 730. L’ulteriore detrazione per il quarto figlio a carico va sempre ripartita a metà tra i genitori anche se questi avessero deciso di attribuire l’intera detrazione ordinaria al genitore con il reddito più elevato. Oppure si passa al maggior termine di 18 mesi dall’inizio dei lavori previsto, ai fini della detrazione degli interessi passivi, per la stipula del mutuo per l’abitazione principale vale anche per i lavori di costruzione per i quali non era ancora decorso il previgente termine di sei mesi. O ancora novità importantissima parte l’autodichiarazione unica per i farmaci in attesa dello scontrino parlante.

Questi almeno alcuni dei chiarimenti contenuti nella circolare n.34/E fatta circolare in questi giorni dall’Agenzia delle entrate. Per quanto riguarda i figli a carico. Se la sentenza di separazione non ha precisato nulla sull’affido, è corretto presumere la ripartizione in parti uguali. Per quanto riguarda i figli di extracomunitari ma residenti in Italia, ai fini dell’attribuzione delle detrazioni per carichi familiari è sufficiente lo stato di famiglia. L’ulteriore detrazione di 1.200 euro che spetta per le famiglie con almeno quattro figli a carico va sempre ripartita in parti uguali tra i genitori.

Forti sconti nelle farmacie comunali di Roma sui prodotti per neonati

Buone notizie per tutti gli abitanti di Roma e dintorni, sopratutto per tutte quelle famiglie che hanno un neonato e spendono ogni settimana moltissimi euro per comprare pannolini, omogeneizzati, creme e via discorrendo. Infatti dal 10 aprile al 10 maggio ci saranno pannolini e latte in polvere a prezzi scontatissimi nelle 40 farmacie comunali di Roma per appunto un mese, queste praticheranno uno sconto del 30 per cento su un paniere di prodotti alimentari e igienici di larghissimo consumo destinati, come detto sopra, ai bambini della prima infanzia.

Questa fantastica, permettetemi di dirlo, iniziativa, per ora in una fase sperimentale ma suscettibile di essere confermata in seguito, è stata promossa da Farmacap in collaborazione con l’Amministrazione comunale, e grazie a specifiche intese con alcune delle più importanti aziende di produzione del settore ha consentito rilevanti tagli sui prezzi al consumo. Per la precisione i prodotti interessati sono pannolini, alimenti in polvere, omogeneizzati, biscotti, salviettine, creme saranno così disponibili nelle 40 farmacie comunali a prezzi estremamente vantaggiosi, con sconti che vanno dal 18 per cento di alcuni prodotti alimentari al 70 per cento per alcuni prodotti destinati all’igiene.

Dal primo maggio forti sconti per i prodotti tipici della spesa italiana

Buone notizie per tutti i consumatori che giornalmente andando a fare la spesa devono fare i conti (parola azzeccatissima) con il caro-prezzi, che da qualche anno travolge tutta l’Italia. Infatti la grande distribuzione lancerà una serie di sconti e promozioni contro il caro prezzi, con innanzitutto una campagna che dal primo maggio prossimo fino a dicembre porterà sugli scaffali un prodotto fortemente scontato, scelto tra tutti quelli che formano la base per la spesa alimentare degli italiani.

“È un segnale molto positivo ed è una via concreta per contrastare il rialzo dell’inflazione”. Così il Garante per la sorveglianza dei prezzi, Antonio Lirosi, commenta il piano di promozioni. “La grande distribuzione mostra di adottare gli impegni che abbiamo sempre chiesto durante gli incontri con le filiere produttive e distributive per affrontare il nodo del carovita”, sottolinea Lirosi -. L’iniziativa si aggiunge ad altre già partite sia a livello nazionale che locale, ma in più ha dalla sua la forza dell’ampiezza territoriale, perché toccherà 13mila punti vendita, e del numero dei prodotti coinvolti”.

Milano: risparmiare sulla spesa alimentare

Milano è per antonomasia una delle città più care d’Italia e per cercare di cambiare questa situazione il Comune e la Coldiretti hanno proposto la creazione di un outlet del cibo, dove coniugare qualità e prezzi abbordabili. In questo posto si possono trovare verdure carni latte e derivati prodotti in loco e a prezzi davvero molto concorrenziali.

Un idea che potrebbe far risparmiare molto tempo ai consumatori, che non sarebbero più costretti a navigare da un supermercato all’altro alla ricerca del prezzo migliore. Si stimano in più di 10 mila i consumatori che già da qualche tempo fanno la spesa nei mercati all’ingrosso della città, dove prima si potevano trovare solamente verdura, pollo e pesce, e da poco è possibile comprare anche della carne.

Da oggi prezzi più bassi per il pane

Buone notizie per noi consumatori, dal 14 marzo cioè oggi al 15 aprile tutti i panificato italiani potranno applicare volontariamente degli sconti sulle tipologie di pane più diffuse, o comunque praticare politiche promozionali su tutte le tipologie per le ultime ore della giornata.

Questo è il risultato dell’appello fatto da Mister Prezzi, Antonio Lirosi, che aveva chiesto di prendere provvedimenti contro la situazione d’emergenza per quanto riguarda i prezzi che si era creata già a partire dalla fine dell’anno scorso. “Ho chiesto un’assunzione di responsabilità – ha detto Lirosi – per rispondere ad una situazione di emergenza dovuta al caro vita che è frutto di condizioni internazionali generalizzate. Il prossimo appuntamento con le associazioni di categoria è tra un mese per valutare l’efficacia di questa misura”.

Prezzi dei farmaci dopo le liberalizzazioni, cosa è cambiato?

Interessante indagine del CODICI che ha controllato il prezzo di 30 farmaci da banco di largo consumo in sei città italiane. L’indagine è stata effettuata nel periodo che va dal giugno 2007 al dicembre, ovviamente dello stesso anno, prendendo come riferimento farmacie, parafarmacie, ipermercati e centri della salute, verificando la differenza di prezzo tra il prezzo di listino e quello applicato.

Con le liberalizzazioni sicuramente qualcosa è cambiato, e il consumatore che vuole risparmiare si deve per forza di cose rivolgere ai grandi ipermercati con prezzi vantaggiosi che tuttavia sono ancora poco assortiti. Ma ecco l’indagine divisa per città:

Riduzione sulle tariffe del RC auto, lo chiede anche Mister Prezzi

La riduzione con eventuali sconti sulle tariffe per l’RC auto, ecco quanto richiede il garante per la sorveglianza dei prezzi Antonio Lirosi. Secondo l’Istat nell’anno passato queste tariffe hanno subito un aumento del 2,5 per cento. La richiesta viene dopo l’incontro con il presidente dell’Isvap e dell’Ania. Proprio quest’ultimo ha dichiarato che aspetterà fino ad aprile-maggio per avere i dati definitivi del 2007.

Lirosi, in un incontro con i giornalisti, ha sottolineato che l’aumento dell’Rc auto è al sesto posto fra i prodotti più segnalati dai cittadini come cari dopo latte fresco, pane, pasta, benzina e gas. Mister prezzi ha annunciato che per settembre-ottobre dovrebbe essere possibile in internet avere un quadro delle offerte delle varie compagnie con le cinque più convenienti in modo da poter confrontare le tariffe. Per Fabio Cerchiai, presidente dell’Ania, nell’anno appena passato si è intensificato il calo del prezzo medio della assicurazione Rc auto, diminuito di ben 2 punti percentuali rispetto al 2006. La diminuzione era stata pari a 0,8 per cento nel 2006 e all’1,5 per cento nel 2005. È in corso un reale raffreddamento dei prezzi e quello praticato si discosta molto dal listino”.

Aumento della carne, ma solo per i consumatori

Interessante inchiesta apparsa sul giornale la Provincia pavese che ha analizzato il mercato della carne, riscontrando un aumento finale solo per il consumatore. Ma andiamo ad analizzare meglio l’inchiesta. Come detto il prezzo della carne al banco aumenta, aumentano anche i costi di materie prime come mais e grano. Quello che non aumenta è il prezzo degli animali vivi, cioè il compenso degli allevatori, che anzi è diminuito del 3%.

E’ da un anno che ci pagano meno – spiegano gli allevatori- Invece la carne al dettaglio costa di più. Non comprendiamo questa discrepanza, non c’è motivo perché ciò avvenga. Allora viene da pensare che sia speculazione

Quello che rimarchiamo è soprattutto l’aumento dei costi di produzione – sottolinea Antonio Strada, titolare della tenuta Scaldasole nel pavese – Per fare un esempio, il granoturco nel 2006 costava circa 12-13 euro al quintale, ora il prezzo è salito a 24-25 euro. In pratica è quasi raddoppiato. Il grano non è da meno. Quindi nel nostro bilancio i costi di produzione, mi riferisco ai mangimi, hanno un’incidenza diversa. Se poi ci mettiamo anche il costo del gasolio, che pure è aumentato, la situazione peggiora