Il pesce? Gli italiani lo consumano sempre meno. Per l’Istat, il pesce è l’unica voce degli acquisti alimentari delle famiglie ad aver subito una drastica riduzione. Un calo del di ben il 10% rispetto all’anno scorso. Ed ecco che il settore prova a correre ai ripari: perché pesci e affini sono alimenti sani, leggeri, e se genuini sono dotati di elementi benefici per la salute. Oltre a far parte, per tradizione, della nostra tavola e in particolar modo della gastronomia estiva. Il Centro Studi di Lega Pesca vede, come è prevedibile, un incremento dei consumi ittici per il periodo estivo.
Per quest’anno i consumi di pesce, nella bella stagione, arriveranno a 150 mila tonnellate, pari, secondo, l’associazione, a 1.032 milioni di euro complessivi. La crisi? Inciderà in particolar modo sulle sorti del ondo della ristorazione. Perché bisogna assicurare le necessità domestiche. Ma? C’è la novità. Padrona incontrastata non è èiù la Gdo (la grande distribuzione organizzata, che gestisce il 68% del mercato. La crisi, e la necessità di risparmio, portano sempre più gli italiani alla filiera corta. Mercati, mercatini, negli ittiturismi, ristoranti dei cuochi-pescatori.