Investire in titoli di Stato italiani oppure in eurobond? Questa potrebbe essere l’alternativa che presto si presenterà a tutti i risparmiatori. Non ci sono ancora notizie ufficiali, d’altronde lo stesso ingresso degli eurobond é del tutto ipotetico, ma si formano già due scuole di pensiero sul futuro del debito pubblico europeo. Chi ipotizza che con l’avvento degli eurobond scompariranno i titoli di Stato e chi invece sostiene che si affiancheranno ai classici Bot, Cct, Ctz. La possibile emissione di debito nell’area euro per affrontare la crisi del debito sovrano diventa però sempre concreta. L’ipotesi dell’arrivo dei titoli di Stato europer sarebbe stata rilanciata nei giorni scorsi dal quotidiano tedesco Bild.
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Risparmio: gli italiani non sanno più cosa sia
Risparmio mio non ti conosco. Secondo un’accurata analisi dell’Ufficio Confcommercio le famiglie italiane non riuscirebbero più a risparmiare un solo euro rispetto al 2009 quando riuscivano a mettere dentro il loro salvadanaio ben 23 euro su 100 in entrata; ma si sa, complice la crisi degli ultimi tempi e qualche rincaro ingiustificato oggi le cose sembrano essere cambiate, in peggio ovviamente.
Parmalat, nuovi risarcimenti
Il crac Parmalat è stato il più grande scandalo di bancarotta fraudolenta e aggiotaggio perpetrato da una società privata in Europa. Nonostante le difficoltà finanziarie dell’azienda fossero rilevabili già fra gli anni ottanta e gli anni novanta, la crisi in cui versava la società venne scoperta solo alla fine del 2003. Nel momento in cui venne alla luce il crack finanziario di un’importante società come la Parmalat, si stimò un buco lasciato dall’azienda pari a 7 miliardi, ma successivamente si scoprì che l’ammontare del debito si aggirava in realtà intorno ai 14 miliardi di euro, il doppio.
Un fondo europeo per aiutare le banche
La crisi mondiale sembra non aver risparmiato davvero nessuno, nemmeno le banche. Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, per far fronte all’emergenza che ha colpito vari istituti di credito, ha proposto l’istituzione di un fondo privato da 20 miliardi di euro, finalizzato a salvare le banche europee attualmente in difficoltà e sostenuto da grandi istituti bancari. Il fondo interverrebbe solo con il nulla osta delle autorità europee, provvedendo con determinate garanzie al sostegno di quelle banche in crisi permettendo loro di emettere obbligazioni bancarie garantite: le prime venti banche internazionali europee potrebbero, in pochi anni, risollevare le sorti di molto istituti di credito. Il compito di controllare il sistema spetta alle Banche nazionali, che normalmente sostengono il mercato nei momenti di assenza o ingolfo de flussi finanziari.
Azioni di risparmio Telecom? Cedole generose per i piccoli investitori
Dopo aver perso il 60% del loro valore ed essere arrivate a valere anche il 35% in meno delle ordinarie, le azioni Telecom risparmio tornano a recuperare. Le azioni di risparmio sono da sempre le più amate dai piccoli investitori, perché anche in anni bui ha avuto il pregio di pagare cedole generose. Tuttavia, dato l’attuale contesto in cui versa la società, si potrebbe pensare che Telecom taglierà il suo dividendo, nonostante lo scorso 8 agosto l’amministratore delegato Franco Bernabè abbia confermato la politica delle cedole.
Prodotti Lehman nel portfolio: ecco i rischi per i risparmiatori
Dopo il più grande fallimento della storia della finanza mondiale, quello di Lehman, a tremare non sono solo le borse di tutto il mondo, ma anche il popolo dei piccoli risparmiatori, che rischiano di essere loro malgrado e spesso a loro insaputa, le principali vittime di questo vero e proprio sconquasso finanziario. Perchè se è vero che tutto sommato, come hanno subito voluto rassicurare i principali istituti bancari italiani e il tesoro, l’esposizione sui titoli ed obbligazioni in Lehman è nel nostro paese assolutamente limitata, a preoccupare però sono tutti quei prodotti cosi detti strutturati che, magari all’insaputa degli stessi clienti, sono dentro gestioni collettive, fondi, cartolarizzazioni e, soprattutto, bond e polizze legate agli indici di Borsa (index linked). Vediamo allora di cercare di districarci da questa sorta di ginepraio.
Tremonti come Robin Hood: Togliamo ai petrolieri per dare ai consumatori
“La nostra proposta – ha spiegato Tremonti – è quella di tassare un po’ di più i petrolieri per dare un po’ di più a chi ha bisogno, appunto di burro, pane e pasta che sono le vere emergenze del momento”. “L’Italia può e deve farlo da sola”, ministro molto vago sui tempi anche se però ha tenuto a precisare che sarà una proposta attuata in breve tempo.“