Il 95% degli imprenditore sfrutta i risparmi di una vita per avviare una attività: è quanto emerge dall’ultimo rapporto del Global Entrepreneurship Monitor (GEM) sulla finanza imprenditoriale che ha analizzato modelli di finanziamenti di nuovi business in tutto il mondo. Colpa delle difficoltà di accedere a finanziamenti che in qualche modo potrebbero aiutare coloro che cercano di avviare una impresa.
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Euro e Grecia: se fallisce che fine faranno i nostri risparmi
Partiamo dal principio: siamo nel 1951 e nasce la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) con sei paesi fondatori, nel 1957 il trattato di Roma istituisce il mercato comune e meno di 20 anni dopo, nel 1973 la Comunità passa a nove Stati membri ed elabora politiche comuni, nel 1993 con il trattato di Maastricht nasce l’Unione europea e nel 2002 viene introdotto l’euro. E sono proprio i parametri di Mastricht, i requisiti che gli Stati dell’Unione europea devono soddisfare per l’ingresso nell’Unione economica e monetaria dell’UE, ad aver generato delle problematiche. Stati che in realtà hanno dimostrato di non possedere quella stabilità dei prezzi e delle finanze pubbliche.
Con la crisi i nostri risparmi sono al sicuro?
In queste ultime ore, il contesto di crisi internazionale, il debito pubblico italiano e la turbolenza dei mercati preoccupa molti risparmiatori del nostro Paese. I nostri risparmi sono al sicuro? Le banche italiane sono solide o potrebbe ripresentarsi una crisi come quella di alcuni anni fa (nota come crisi dei mutui subprime) anche in Italia? Dalle ultime trimestrali di varie banche, la situazione economica e patrimoniale appare abbastanza solida e gli istituti nostrani battono anche le aspettative degli analisti che per questo periodo erano state piuttosto pessimistiche. Il sistema bancario italiano si conferma così solido, ne é convinto anche il presidente della Repubblica Federale Tedesca, Christian Wulff, il quale, durante una conversazione con il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha ribadito il concetto.
Prelievo forzoso su conti correnti: i nostri risparmi sono a rischio?
Sull’ipotesi di prelievo forzoso sui depositi bancari e postali dei risparmiatori, per far fronte alla crisi, il Senatore Elio Lannutti (Idv), Presidente di Adesbef, ha presentato un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell’economia chiedendo spiegazioni:
In una fase di turbolenza sui mercati, come quella che sta facendo aumentare a livelli record lo spread tra i titoli di Stato italiani ed i Bund tedeschi, il Governo non ritenga sconcertante far circolare una notizia che accresce soltanto la tensione creando rabbia e delusione nelle famiglie che sono riuscite a risparmiare qualche soldo, depositato in banca o alla posta, per far fronte alle future necessità, anche di salute.
Gli italiani risparmiano meno: la crisi colpisce il portafogli
Eh sì, dire che si risparmia di meno non sempre coincide con la situazione in cui gli individui spendono di più e infilano denaro in saccoccia (alias in banca). In realtà in questo perido di crisi diminuisce il reddito disponibile lordo delle famiglie italiane, calano il potere d’acquisto, le spese per consumi finali e gli investimenti fissi lordi e diminuendo il reddito non può altro che diminuire il risparmio.
Lo afferma l’Istat nell’indagine riferita al II trimestre 2009: la propensione al risparmio delle famiglie nel secondo trimestre 2009 é stata pari al 15,2% del reddito lordo. Il reddito lordo disponibile (ovvero depauperato dalle tasse) delle famiglie é diminuito dell’1%, registrando una riduzione di 11 miliardi di euro.
Più soldi (e più risparmi) per gli statali
Varata la Finanziaria 2009, che certificherà la risorse per il rinnovo del biennio 2008-2009 (si tratta di 2,8 miliardi cui vanno aggiunti i 200 milioni per la contrattazione decentrata stanziati con la manovra d’estate).
Una delle novità? Busta paga più pesante di 80 euro circa e nessun taglio da gennaio ai fondi per la produttività per gli statali. Precisamente sono previsti incrementi medi di 70 euro lordi per i ministeriali, 82 euro per i dipendenti delle agenzie fiscali, 80 euro per il personale docente e 55 per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola.
Risparmi verso azioni o fondi comuni di investimento? No, titoli di Stato: Bot, Cct, Ctz
Parlare di risparmi in questo periodo non è cosa facile, anche perchè ci si sofferma spesso a discutere di quanto gli stipendi non siano sufficienti, di come non si riesca ad arrivare a fine mese e del carovita che non smette di crescere. Tuttavia per coloro che riescono a risparmiare (perchè magari attenti lettori del nostro blog che vi invitiamo a leggere più spesso), cambiano i modi di investimento dei propri risparmi.
Dal Supplemento al Bollettino Statistico della Banca d’Italia sui conti finanziari emerge che dall’inizio
dell’anno le famiglie italiane hanno continuato a orientare i loro risparmi verso strumenti finanziari piu’ liquidi o sicuri come i titoli di Stato a scapito di azioni e fondi comuni di investimento.
Cos’è un libretto di risparmio e a cosa serve?
Nel momento in cui si apre un “deposito a risparmio” in banca o alla posta ci sarà consegnato il libretto di risparmio, che deve essere presentato allo sportello ogni volta che si vogliono prelevare o versare soldi in contanti. Ogni operazione viene annotata sul libretto allo scopo di controllare “entrate” e “uscite” e quindi farsi bene i conti se si è in regola o se stiamo esaurendo le nostre risorse.
A questo punto non sarebbe meglio aprire un conto corrente? Potrebbe obiettare qualcuno. In realtà vi sono delle differenze che contraddistinguono i depositi di risparmio dal conto corrente.
Prontissimo bancoposta: prestito fino a 5000 euro, piccola somma per più esigenze
Avete passato beatamente le vacanze e avete dilaniato tutti i vostri risparmi? E appena tornati a casa è capitato il solito imprevisto ed avete bisogno di denaro? Oggi analizzeremo Prontissimo Bancoposta, il prestito ideato dalle Poste italiane che si può ottenere anche se non si possiede un Conto BancoPosta o un c/c bancario. Quali sono i requisiti per chiedere ed avere una buona riuscita ovvero ottenere un prestito? Come prima cosa possiamo dire che dipende da che tipo di lavoro svolgiamo. Esistono infatti tipologie di prestiti rivolti a dipendenti pubblici, privati statali o lavoratori autonomi. Per la richiesta è sufficiente presentare poca documentazione, in genere è sufficiente un documento di identità, il codice fiscale, l’ultima busta paga, un certificato che attesti lo stipendio. Solitamente un prestito può essere concesso anche se avete contemporaneamente altri prestiti, e le rate sono piccole e rimborsabili in più anni.