rimborsi

Grande Fratello, rimborsi e dubbi sul televoto

 Le associazioni di consumatori sono pronte ad una vera “guerra” contro Mediaset in merito ad un televoto del Grande Fratello 11 annullato durante il suo corso e quello con il quale il pubblico italiano aveva fatto riammettere un concorrente dell’edizione scorsa espulso per bestemmia, Massimo Scattarella. Le associazioni vogliono vederci chiaro e soprattutto vogliono che tutti gli utenti che hanno televotato siano rimborsati. Ma andiamo per tappe. L’espulsione, quest’anno, di Scattarella, pare, secondo l’Unione Nazionale Consumatori,  non avere un senso logico, in quanto il concorrente non si è macchiato, nel corso di questa edizione, di un comportamento scorretto, e ciò lede l’interesse di tutti coloro che hanno speso soldi per televotare a favore dell’ingresso del concorrente che aveva chiesto di rientrare in casa a seguito della decisione del Grande Fratello di non espellere un altro concorrente, Matteo Casnici, nonostante avesse bestemmiato.

Sanzione per Gruppo Mediaset, rimborso per gli abbonati

Se pochi giorni vi abbiamo informati sulle offerte di Mediaset Premium, oggi, invece, vi parliamo della brutta aria che tira in casa Mediaset in merito ad alcuni rimborsi, ottima notizia per gli abbonati. L’Antitrust ha difatti sanzionato, con una multa pari 130 mila euro , la RTI, società controllata dal Gruppo Mediaset. La società è accusata di aver attuato pratiche commerciali scorrette legate ad una modifica dei programmi televisivi che, a seconda del tipo di abbonamento, faceva anche aumentare il contributo mensile di 2 o di 4 euro. Questa pratica, come se non bastasse, è avvenuta ad insaputa dell’abbonato, o meglio, tramite il silenzio-assenso, secondo quanto riportato dal Movimento Consumatori.

Pedaggi: 8 mln da restituire ai consumatori, stop aumenti Anas

 Ammonta a circa 8 milioni di euro la somma da restituire agli utenti per le maggiorazioni dei pedaggi dichiarate illegittime dal Consiglio di Stato. La cifra tiene conto del numero di automobilisti che ogni giorno viaggiano sulle tratte che sono state oggetto di ricorso e degli aumenti medi delle tariffe applicati dal mese di luglio fino al 5 agosto. Il Consiglio di Stato ha confermato il blocco agli aumenti dei pedaggi su autostrade e raccordi autostradali dell’Anas previsto dalla manovra economica.

Pedaggi autostradali rimborso: conservare le ricevute

 Se il Consiglio di Stato confermerà la sentenza del Tar del Lazio che ha sospeso gli aumenti dei pedaggi autostradali e del Gra gli automobilisti potranno chiedere il rimborso di quanto è stato finora pagato. A rimarcarlo è l’associazione dei consumatoti Adoc che consiglia di conservare tutte le ricevute dei pedaggi delle autostrade dalla data del 1° luglio scorso.

I pendolari hanno già speso ingiustamente in media 40 euro a causa degli aumenti dei pedaggi autostradali, sospesi ieri dal Tar del Lazio – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – qualora il Consiglio di Stato confermasse la sentenza del Tar sarà possibile per i pendolari chiedere il rimborso di quanto pagato. Per questo l’Adoc consiglia a tutti i pendolari di conservare le ricevute dei pedaggi rilasciate dal 1° luglio in poi e invita tutti coloro che si ritengono danneggiati a rivolgersi alle sedi locali per ottenere assistenza legale in merito.

Prima class-action contro il caro libri

Prima class action contro il caro libri, promossa a livello nazionale dall’Adoc che ha annunciato di voler avviare la prima azione collettiva risarcitoria nei confronti delle case editrici segnalate dall’AGCOM. “Ipotizziamo rimborsi oscillanti tra gli 80 e i 400 euro per famiglia – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – in base al numero dei figli e dei libri di testo acquistati”.

Un’azione che per gli editori potrebbe tradursi in un esborso economico intorno ai 90 milioni di euro, pari agli incassi non dovuti degli anni passati. “Secondo le stime più credibili – si legge nel comunicato diffuso dall’associazione- l’aumento di prezzo è stato di circa il 10-15 per cento l’anno”. “Solo nell’ultimo anno abbiamo registrato un rincaro medio del 12,4 per cento, che ha comportato un aumento di spesa di circa 40 euro a famiglia”.

Interessi del 4% per chi aspetta il rimborso delle imposte da più di 10 anni

La pazienza paga,e anche parecchio, infatti in questa dolce giornata pasquale, non potevo non darvi una buona notizia. Si sentano tirati in causa tutti coloro che stanno aspettando il rimborso delle imposte da oltre dieci anni, il Fisco pagherà loro interessi al tasso annuo di 4,41 per cento, a partire dal primo gennaio di quest’anno.

Questo almeno da quanto emerge da un provvedimento del dipartimento delle Politiche fiscali che mette in atto la novità introdotta dalla Finanziaria di quest’anno che dice: decorsi più di dieci anni dalla richiesta di rimborso, le somme spettanti al contribuente (capitale e interessi) per crediti Irpef, Irpeg e Ilor, da gennaio 2008, producono interessi giornalieri ad un tasso definito annualmente e calcolato in base alla media dei tassi dei buoni del tesoro poliennali (BPT).