Oggi aiutare l’ambiente è possibile ancora di più. Grazie al progetto promosso da Ikea, Wwf Italia e dal consorzio Raee Ecolight, arriva la Bulb box, una semplice scatola dove raccogliere le lampadine a risparmio energetico che ormai non funzionano più, e che va consegnata presso i punti vendita Ikea in cui è stata ritirata. I vantaggi che si otterranno da questo riciclo di lampadine a basso consumo sono tre. Le lampadine raccolte saranno avviate verso un corretto percorso di smaltimento e recupero dal consorzio Ecolight; per ogni scatola consegnata, Ikea donerà al Wwf un euro per i suoi progetti di conservazione e, infine, in cambio della Bulb box ai clienti IKEA Family verrà dato un buono per una confezione di tre lampadine a basso consumo “Sparsam E27” da 11W.
riciclare
Un telefonino Android Motorola con 100 euro di sconto
Sbarazzarsi del vecchio cellulare per l’acquisto di uno nuovo con uno sconto di 100 euro. È questa la promozione ideata da Motorola e valida sino al 4 luglio prossimo che
Collana con bottiglie di plastica
Dedicarsi al fai da te utilizzando del materiale riciclato può essere non solo molto divertente ma, soprattutto, molto ecologico. Realizzare accessori di questo tipo, negli ultimi anni, è diventata una vera e propria filosofia perchè, più o meno tutti, si sono resi conto che esistono davvero pochi oggetti di uso quotidiano che non possono essere reintegrati. Lo stesso discorso vale, quindi, anche per i bijoux e ,infatti, è proprio una collana che oggi andremo a creare utilizzando le bottiglie di plastica.
Materiale occorrente: 2 bottiglie di plastica di colori diversi, 2 metri circa di cotone cerato in tinta con le bottiglie, 1 chiusura per collane, anellini di congiunzione, un paio di forbici, un taglierino, 1 ago di lana con punta, un pentolino basso e largo con dell’acqua e un fornello
Mobile rifiutato mobile riusato: gli studenti Usa
Arrangiarsi? Questa la parola d’ordine di molti. Studenti universitari? Ancora di più devono fare i conti con le spese d’affitto, vitto, libri, svaghi. Uscite monetarie senza la minima entrata. Questo significa spesso studiare fuori sede per chi soprattutto ha deciso di dedicarsi completamente agli studi e non lavorare finchè non si raggiunge il fatidico obiettivo: la laurea.
Gli studenti per adattarsi a tempi di tristi congiunture economiche come questi, si reinventano designer e arredatori di casa propria, lanciando una tendenza di arredo: mix tra riciclo, riuso, arrabbatamento, accattonaggio e bricolage. Lo racconta il New York Times, che ha sbirciato negli appartamenti degli studenti che vivono in monolocali, case condivise o residenze universitarie. Ne emerge un quadro colorato e ludico.