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Grande successo per il servizio sms consumatori

Vi avevamo introdotto il servizio già qualche tempo fa e oggi arrivano i primi dati sul servizio sms consumatori. In sostanza quelli che si iscrivono al servizio chiedono maggiore consapevolezza ed informazione. ‘SMS consumatori’, il servizio gratuito, promosso dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali in collaborazione con Ismea e le Associazioni dei Consumatori per comunicare in tempo reale il livello dei prezzi dei prodotti di più largo consumo.

Il servizio è una novità nel panorama della Pubblica amministrazione italiana e internazionale. Nei soli primi cinque giorni di attivazione (22-27 aprile), si legge in una nota del ministero delle Politiche agricole, il sistema operativo ha ricevuto 88.159 messaggi e ne ha inviati in risposta 106.740. Il paniere è composto da 84 prodotti alimentari di largo consumo.

Benzina ma quanto ci costi?

La benzina aumenta ogni giorno e per questo noi di GuadagnoRisparmiando vi diamo spesso consigli al fine di risparmiare, Adusbe e Federconsumatori hanno fatto un paio di conti e secondo loro i nuovi record toccati dalla benzina e dal gasolio si traducono per i cittadini in rincari di 15 euro al mese per la benzina e di 27 euro per il gasolio. Per un totale di “180 euro di aumento l’anno per la benzina e 324 per il gasolio”.

Di fronte a questi aumenti, per Federconsumatori ed Adusbef, sono “indispensabili interventi strutturali, oltre a quelli di abbattimento del carico fiscale”, interventi “che dovrebbero non solo riconfermare ma aumentare il taglio delle accise, deciso lo scorso 10 marzo”. Le due associazioni, infine, chiedono che sia “eliminato il divario, che si assesta sempre su 4-5 centesimi al litro, tra i costi dei carburanti nel nostro Paese e il resto d’Europa” e auspicano che la rete di distribuzione dei carburanti sia liberalizzata”. Applicando tutti questi accorgimenti si avrebbe un risparmi che va dai 15 ai 20 centesimi a litro sul prezzo dei carburanti.

C’era una volta l’accisa sui carburanti…c’è nuovamente

E siamo di nuovo qui a dare l’allarme per il prezzo di benzina e gasolio che dopo i record storici degli ultimi giorni, apro parentesi vale la pena chiamarli storici se ogni giorno aumentano? Chiusa parentesi, da giovedì primo maggio scatterà un aumento di ben due centesimi al litro. Questo aumento spingerà la benzina è già sopra quota 1,43 euro al litro e il gasolio ben oltre 1,4 euro al litro. Scade infatti mercoledì 30 aprile lo sconto fiscale deciso dal governo in applicazione della Finanziaria 2008.

La misura – dicono gli esperti – potrebbe essere estesa al prossimo trimestre, ma per farlo servono tempi tecnici: almeno una decina di giorni che, dovrebbero coincidere – tra l’altro – con l’avvicendamento tra il governo uscente e quello entrante. Facendo il conto noi italiani dal primo maggio spenderemo oltre 12 euro in più per un pieno di gasolio rispetto all’anno scorso e una spesa di quasi 7 euro più per un rifornimento completo di benzina di un’auto di medio-alta cilindrata.

Assaggio estivo: 11 milioni gli italiani in viaggio durante il ponte del 25 aprile e del 1 maggio

11 milioni sono gli italiano che approfittando del ponte appena trascorso e di quello del primo maggio, si sono messi, si metteranno in viaggio. Nel prossimo fine settimana andranno in vacanza 5 milioni di italiani. Mentre dal primo al 4 maggio saranno 6 milioni le famiglie in movimento. Il giro di affari per il settore turistico supera i 3,1 miliardi di euro. I dati sono quelli di Telefono Blu che sottolinea la controtendenza rispetto a Pasqua, quando al contrario gli italiani deciso di rimanere a casa.

“Tutte le strutture ricettive si sono attrezzate e molte hanno accolto anche l’invito a contenere o abbassare i prezzi” dichiara l’associazione, “sia nei pacchetti che nelle vendita diretta”. Le note dolenti sono tutte per il prezzo della benzina, che “incide ancora maledettamente”.

Risparmiare sulla benzina, i consigli del sole24ore

Come detto più volte il prezzo della benzina ha raggiunto cifre da capogiro e ognuno si affanna in un modo o nell’altro cercando di risparmiare anche l’ultima goccia di benzina. Per far ciò ogni ente, associazione, etc. dà dei consigli che possono essere più o meno validi. Oggi voglio condividere con tutti voi le 10 regole del sole24ore che mi sembrano davvero ottime e attente alle esigenza di chi comunque non vuole andare in giro a 15km/h per risparmiare benzina. Non mi resta che augurarvi una buona lettura.

1 – Non portate mai il motore oltre i 2.000 giri se a gasolio e i 3.000 se a benzina.
2 – Non scendete sotto i 1.500 giri.
3 – In ogni caso, ricordate che i consumi salgono rapidamente se si fa girare il motore oltre i 2/3 del regime massimo.
4 – Se vi serve guadagnare velocità con una certa rapidità, dovete scegliere se tirare le marce basse e premere poco l’acceleratore o passare alle marce alte e schiacciare molto. Se potete, è preferibile la seconda opzione..
5 – Se siete a un semaforo di cui sapete che ha tempi d’attesa lunghi, spegnete il motore.

Caro-vita: spesa più cara al Nord che al Sud

Se non fosse per le spese di viaggio ci converrebbe fare su e giù per tutto lo stivale alla ricerca dei prezzi più convenienti: secondo uno studio presentato da Istat, Unioncamere e Istituto Guglielmo Tagliacarne infatti è notevole il divario tra Nord e Sud rispetto ai costi sostenuti per l’acquisto di 1700 articoli tra spesa alimentare, abbigliamento, calzature e arredamento (che rappresentano il 35% dei consumi degli italiani). Le città più care in assoluto si sono rivelate Trieste, Milano, Genova e Bolzano, mentre quelle dove vivere costa meno sono Palermo, Napoli, L’Aquila e Campobasso. Questo almeno secondo i dati raccolti nel 2006.

In particolare le città dove si spende di più per l’acquisto di beni alimentari sono Milano e Bolzano: qui i supermercati espongono prezzi più elevati di oltre il 10% rispetto a tutti gli altri capoluoghi. In testa Bolzano con il suo 13% in più rispetto alla media nazionale. Il dato inverso riguarda invece Napoli e Bari per le quali è stato registrato il 12% in meno. Riguardo il settore alimentari le differenze di prezzo più consistenti tra Nord e Sud riguardano i prodotti freschi. Qualche sorpresa giunge invece dal settore abbigliamento: se fra le città più care troviamo ancora Bolzano, insieme a Venezia e Trieste, anche a Reggio Calabria acquistare abiti e scarpe costa di più che ad Aosta dove si registrano prezzi più bassi del 10%. Se invece volete mettere su casa, meglio fare i vostri acquisti a Campobasso (-22,8%) ed evitare accuratamente Milano (+25,8%) e Roma (+12,8%). Ma anche ad Aosta, Genova e Firenze non si scherza: qui arredare la vostra casa costa il 5% in più.

Ecco 7 regole per risparmiare sulla benzina

Il prezzo della benzina come detto più volte è in forte crescita, infatti oggi per un litro di verde occorre 1,41 euro, e nessun marchio fa eccezione. Tutti hanno rivisto al rialzo i listini del carburante: Api, Erg, Ip e Total, che si posizionano così su livelli record di 1,412-1,413 euro al litro. Per un pieno di benzina di un’auto di media cilindrata ci vogliono quasi 71 euro.

Di poco inferiore – circa 70 euro – un pieno di diesel, visto che il gasolio resta sui massimi e sfiora quota 1,40. E visto che tra il 25 aprile e il primo maggio circa 10 milioni di italiani si metteranno in viaggio, in prevalenza con la propria automobile, l’ Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori) ci da 7 regole per evitare di spendere molto alla voce Benzina. In attesa, dice l’ Associazione, che il Governo diminuisca la tassazione, responsabile per il 66% del prezzo. Questi i consigli del Aduc:

180 e 324 euro in più all’anno rispettivamente per benzina e gasolio

Come detto più volte il prezzo della benzina aumenta ad un ritmo preoccupante, proprio in questi giorni hanno raggiunto nuovi record, segnando rispettivamente 1,41 per la benzina e 1,39 per il gasolio (Euro al litro). Per questo è stato calcolato che un automobilista che fa in media due pieni al mese, dopo questi rincari, dovrà far fronte ad aumenti mensili di 15 euro per la benzina e di 27 euro per il gasolio.

Se andiamo a considerare un anno queste cifra si trasformano in 180 per la benzina e 324 per il gasolio. Aumenti da capogiro. Ma come si potrebbe fare per ridurre il costo dell’oro nero? Beh innanzitutto bisognerebbe avviare un processo di liberalizzazioni, permettendo ai distributori di comprare direttamente almeno il 50 per cento del carburante che eroga.

Il prezzo è giusto? Scoprilo con un SMS

Quando vi assale il dubbio che il prodotto alimentare che intendete acquistare abbia un prezzo maggiore del dovuto prendete il vostro cellulare e inviate un messaggio! A chi? Ma al Servizio smsconsumatori, risponderà il Ministero delle politiche agricole e vi dirà se il prezzo praticato è regolare o è frutto di una condotta poco etica da parte del negoziante. Inviando un SMS al numero 47947 potrete conoscere il prezzo medio sia all’ingrosso che al dettaglio, ma anche all’origine, di 84 prodotti alimentari di largo consumo in funzione delle diverse aree geografiche (Nord-Centro-Sud). Basta indicare il nome del prodotto (solo quello) e premere invio. Il servizio ovviamente è gratuito.

I prezzi al dettaglio verranno rilevati quotidianamente dal martedì al sabato e saranno disponibili in versione aggiornata a partire dalle 13.30. I prezzi all’origine e all’ingrosso saranno invece rilevati settimanalmente. Se uno dei prodotti dei quali avete richiesto il prezzo è disponibile in più varietà riceverete un SMS per ciascuna di esse, se invece questo non si trova fra gli 84 monitorati vi verrà segnalato con un messaggio di risposta. Ma il Ministero non si è fermato qui: se vi capitasse di imbattervi in prezzi poco onesti potete visitare il sito dedicato al servizio e segnalarlo insieme ad eventuali violazioni delle norme in materia di sicurezza ed etichettatura degli alimenti, e condizioni igieniche dei locali.

Ecco come risparmiare sui preservativi

Quando si fa sesso l’ultima parola che ci viene in mente, sopratutto a noi maschietti, è il risparmio. Ma a meno che non vogliamo gravidanze indesiderate l’unica soluzione sicura sia per lui che per lei è il preservativo. Possiamo definirlo il metodo contraccettivo per eccellenza. Ma se avete una vita sessuale molto attiva comprare in continuazione preservativi può risultare una grossa spesa.

Quindi ecco che oggi vi consiglierò un metodo per risparmiare sui suddetti preservativi. Diciamo che abbiamo 3 rapporti sessuali a settimana, che personalmente ritengo una buona media, una scatola di preservati da 6 in farmacia costa mediamente 9 euro. In un anno facendo una semplice operazione di moltiplicazione la cifra spesa è di 234 euro.

Taglie forti: acquistare on line capi d’abbigliamento alla moda a prezzi abbordabili

Per le donne dalle forme molto generose è difficile acquistare capi di abbigliamento alla moda o comunque che abbiano foggia e tinte allegre e giovanili. Le più grandi “maison”, così come tutte le altre arcinote linee di abbigliamento più commerciali, si guardano bene dal confezionare abiti che vadano oltre una certa taglia, e si rivolgono quasi esclusivamente a un mercato di taglie 42 forti di un modello di bellezza che vuole la donna talmente magra da diventare quasi spigolosa, priva di pienezze e armoniose rotondità. Se è già difficile trovare capi d’abbigliamento glamour e di tendenza per una taglia 46 (più che nella norma!) figuriamoci per quelle di noi che vestono taglie superiori alla 50.

Gli indumenti per le donne oversize si trovano per lo più esclusivamente in negozi specializzati e solo raramente rispondono all’esigenza di sentirsi seducenti e femminili con quello che si ha indosso: tinte scure e modelli antiquati sono il target più diffuso in questo settore dell’industria dell’abbigliamento. A tutto ciò va ad aggiungersi il maggior costo che bisogna sostenere per acquistare abiti la cui taglia superi la 50. Infatti nei rari casi in cui uno stesso capo sia disponibile in tutte le taglie (anche le più forti) quelle superiori hanno un prezzo maggiorato rispetto alle altre, arrivando a costare anche il doppio.

Risparmiare sulle spese notarili

Se si vuole comprare casa fare a meno del notaio è impossibile ma almeno possiamo provare a risparmiare sulle spese notarili. Il tutto sta ad attivarsi in proprio, infatti, cosi facendo si risparmia, e non si corre alcun rischio anche se bisogna essere un minimo in grado di districarsi tra le carte. Per prima cosa dobbiamo interrogare le banche dati catastali che ci consentono di ottenere l’”albero genealogico” di ogni immobile in quanto insieme ai dati catastali veri e propri (foglio, particella, categoria, classe, consistenza, rendita), sono necessari anche i dati relativi alla tipologia dell’atto trascritto, cioè in parole povere, se l’attuale proprietario lo ha acquistato, avuto in donazione o per successione.

Inoltre si possono avere tutte le indicazioni sulle iscrizioni di ipoteca e vincoli di altro genere (per esempio: pignoramenti, sequestri, citazioni, ecc…) e sulle annotazioni che hanno modificato i diritti esistenti su un dato immobile (per esempio: cancellazione di ipoteche, di pignoramenti, ecc…). Solamente per queste semplici operazioni un notaio si sarebbe fatto pagare fior di quattrini.

Panorama sulle Adsl italiane: Tele2

Proseguiamo il nostro viaggio tra le Adsl italiane e dopo Libero, Alice e Tiscali ci occupiamo oggi di Tele2. Prima di tutto un pò di informazioni sull’azienda: Tele2 è un operatore di telecomunicazione fra i più grandi in Europa con 28 milioni di clienti in 24 Paesi. Tele2 fornisce servizi come operatore telefonico di rete fissa, televisione via cavo, telefonia mobile e per collegamenti ad Internet.

In Italia è presente come gestore di telefonia di rete fissa, ISP e per la rete mobile con Vodafone Omnitel. Il 6 ottobre 2007 Tele2 Italia, come Tele2 Spagna, viene acquisita da Vodafone per 775 milioni di euro. Tale operazione è completata a Dicembre. Ora, Si attendono comunicazioni riguardo il cambiamento del nome dell’azienda, poiché la stessa Tele2 Italia non è più, in alcun modo, legata a Tele2 AB Svezia. Detto questo quindi premetto che se la scelta dovesse ricadere su questo operatore consiglio di aspettare ad abbonarsi per lo meno fino a quando la situazione aziendale non si è stabilizzata.

Quando costa il matrimonio? Analizziamo voce per voce

Per molte persone il giorno più bello della loro vita, o uno dei giorni più belli coincide con il matrimonio. Ma forse dopo che avrete letto questo articolo non sarà più tanto bello. Infatti Federconsumatori ha stimato che per un matrimonio sobrio una coppia non spende meno di 27000 euro, cioè il 40 per cento in più rispetto al 2001. Infatti 8 anni fa per un matrimonio con un buon pranzo, un bell vestito si spendevano circa 19.000 euro. Per non parlare poi di chi al giorno d’oggi vuole fare le cose in grande, infatti la spesa arriva a sfiorare i 50.000 euro per questi megalomani. L’indagine, condotta dall’associazione a ridosso della stagione dei matrimoni, prende in esame le “principali voci di spesa necessarie”, cioè quelle immancabili per il fatidico ‘sì’. Come molti di voi già sposati sapranno la spesa più grande riguarda il pranzo nuziale, le variabili da prendere in considerazione sono: numero degli invitati e delle portate, ma anche dall’utilizzo di cibi ricercati e dalla tipologia del ristorante.

Ma anche per festeggiare intorno alla tavola con parenti, amici e conoscenti la spesa è pesante e si aggira comunque sui 10.000 euro. In questo caso l’ incremento è del 33 per cento rispetto al 2001, quando in media lo stesso pranzo costava 7.500 euro. Una vera stangata è la torta nuziale, quella con i tradizionali sposini in plastica posti in cima ai diversi piani di dolce. Il costo era di 200 euro sette anni fa: oggi va da un minimo di 300 ad un massimo di 600 euro. Per non parlare ora degli abiti. Quello maschile ha iniziato a fare concorrenza per prezzo a quello femminile, infatti la donna spende da un minimo di 2500 euro ad un tetto massimo di 5000 euro per l’uomo la spesa si aggira sui 2500 euro, scarpe incluse. C’è poi l’intimo, a cui nessuno rinuncia: l’uomo spende tra gli 80 e i 120 euro, mentre prima ne spendeva 55; la sposina investe invece in lingerie tra i 200 e i 500 euro.