prezzi

Benzina: arriva il decreto taglia tasse

E’ in arrivo il decreto per la sterilizzazione dell’Iva sui carburanti che dovrebbe comportare una riduzione del prezzo al consumo fino a due centesimi a litro. Il provvedimento è prossimo dicono fonti del ministero dello Sviluppo economico, forse anche in giornata potrebbe essere firmato. Si tratta di una misura, prevista dalla Finanziaria 2008, che attraverso un decreto Economia-Sviluppo economico permette di recuperare, almeno in parte, attraverso l’accisa, il maggior gettito Iva derivante dall’aumento dei prezzi industriali della materia prima.

Ben venga, sostiene Federconsumatori questo decreto che dovrebbe alleggerire l’incidenza dei rincari del petrolio sul prezzo dei carburanti ma, “a nostro parere, ci sono ancora molte altre operazioni che è necessario mettere in campo per alleviare la pesante e preoccupante situazione in cui versa il settore dell’energia e in particolare dei carburanti”. Nello specifico dei carburanti – continua Federconsumatori – è necessario “operare un vero e proprio processo di liberalizzazione del sistema della distribuzione, facendo in modo che ogni distributore possa comprare direttamente dal mercato almeno il 50 per cento dei carburanti che eroga e non, come oggi, vincolando completamente l’erogazione alla compagnia di bandiera di appartenenza”. Così facendo, secondo l’associazione, vi potrebbe essere un abbattimento molto forte dei costi e quindi dei prezzi dei carburanti, almeno per 6-7 centesimi al litro.

Pane: l’indagine sui prezzi

L’osservatorio CODICI ha effettuato, tra giugno e novembre 2007, un monitoraggio sulla variazione del prezzo del pane, da città a città. Quelle prese in esame sono Milano, Pescara, Roma, Napoli, Bari e Catanzaro. Grazie al pacchetto delle liberalizzazioni, il settore della panificazione, ha goduto di alcuni provvedimenti, volti a garantire maggiore concorrenza sui prezzi e più qualità sul pane.

La rilevazione è stata condotta tra panifici e supermercati, prendendo in considerazione diversi tipi di pane:

  • Casereccio
  • Di grano duro
  • Integrale
  • Sciap
  • Criola
  • Rosetta o michetta
  • All’olio
  • Speciali
  • Arabo

Aumenti per la festa delle donne

Qualche giorno fa avevamo parlato delle varie iniziative gratuite dedicate alla donna in occasione della festa della donna del 8 marzo. Oggi invece una nota negativa, cioè rincari, fino al 20 per cento per il prezzo di un ramoscello di mimosa.

“Il carovita non risparmia neanche l’8 marzo – dice Carlo Pileri, presidente dell’Adoc – un ramoscello di mimosa costa in media 1 euro in più rispetto all’anno scorso, un composizione può essere acquistata anche alla cifra di 25 euro. Chi vorrà festeggiare andando a cena deve essere pronto a spendere almeno 30 euro, a persona, per il menu, quasi il 15 per cento in più del 2007. Se la cena è accompagnata da uno spettacolo, il conto sale in media di 15 euro, raggiungendo anche quota 50 euro”.

Parte la campagna “Diritti sui Binari” contro la disastrosa situazione delle ferrovie italiane

Parte oggi la campagna “Diritti sui Binari” promossa da MovimentoConsumatori e contro i disservizi ferroviari e per la tutela dei diritti dei viaggiatori in treno. Prima tappa, Roma in piazza dei Cinquecento. Il presidio di MC, che sarà caratterizzato da un treno gonfiabile lungo circa 6 metri, inizierà il 4 e finirà il 6 marzo compreso: dalle ore 8.00 alle ore 18.00 operatori dell’associazione saranno a disposizione per fornire materiale informativo sulla campagna e sulle attività del Movimento Consumatori.

A questo evento seguiranno, a partire da maggio 2008, altre 10 tappe in 9 città italiane: Bari, Napoli, Palermo, Padova, Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, per concludere con l’ultimo presidio di nuovo a Roma. Lo scopo principale è quello di dare maggiore visibilità sul tema dei diritti dei viaggiatori in treno. “La qualità del servizio – afferma Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori – è oramai inaccettabile e i vertici aziendali, pur presi da mille problemi interni, non riescono a dare alcuna garanzia anche di un minimo miglioramento delle condizioni di viaggio: tuttavia, stanno cercando di avvicinare le tariffe italiane a quelle più alte europee, ma senza adeguare di pari passo il servizio”.

Gli aumenti di Pasqua, occhio alle uova

La Pasqua è alle porte, e come al solito i prodotti che vengono consumati tipicamente in questo periodo subiscono notevoli aumenti. Inanzitutto consiglio di vedere sempre l’etichetta controllando:

  • la data di scadenza
  • gli ingredienti
  • valori nutrizionali
  • le soprese dentro l’uovo di pasqua devono avere il marcio CE

Latte: intesa con i produttori per il contenimento del prezzo

Se il mese scorso vi avevo indicato come risparmiare sul latte saltando tutta la distribuzione, oggi ho una bella notizia per tutti i consumatori. Infatti Mercoledì c’è stato un incontro tra Mister prezzi, Antonio Lirosi, col le associazioni d’industriali e commercianti. A conclusione Mister Prezzi ha detto:”Il contesto internazionale continua ad essere preoccupante – ha detto Lirosi – ma, per quanto riguarda l’Italia, abbiamo ottenuto oggi la disponibilità delle associazioni a sensibilizzare i propri associati al fine di contenere i prezzi al consumo”.

Il Garante ha quindi sottolineato che, in base alle rilevazioni, il prezzo al consumo del latte attualmente in Italia oscilla tra 1-1,10 euro e 1,60-1,70 euro. “L’esistenza di questa diversità è un bene – ha sottolineato il Garante – perché dimostra che il mercato è concorrenziale”. Lirosi ha comunque annunciato una verifica dei prezzi per il prossimo aprile. Buone le reazioni da parte delle associazioni dei consumatori, che ora si attendono un calo del prezzo, Federconsumatori ha inoltre monitorato il costo di un litro di latte fresco nelle diverse città italiane.

Aumenti ingiustificati? Per la UE è colpa della distribuzione

Non è colpa dei produttori alimentari se i prezzi aumentano, ma della distribuzione e della tortuosa catena dell’intermediazione commerciale, l’anello finale prima che il consumatore acquisti. L’allarme viene lanciato quasi incidentalmente dalla Commissione europea. Il portavoce della commissaria europea all’agricoltura Fischer Boel ha detto chiaro e tondo che «si constatano rialzi di prezzi significativi nei supermercati europei, ma si constata anche che per il pane i cereali non rappresentano che il 5% del prezzo totale».

Risultato: certi aumenti di prezzo «non sono giustificati». Vi voglio ricordare che la commissione non ha alcun pottere sui prezzi finali e non fornisce consigli in merito ad eventuali blocchi dei listini, però talvolta si pronuncia a favore della cautela negli interventi. Ad esempio nel caso dei cereali, l’intervento è alla fonte: per raffreddare la scalata al rialzo dei prezzi sul piano globale, è stato tolto l’obbligo di mettere a riposo i terreni per aumentare la produzione del 10% rispetto al 2007, sospeso temporaneamente i diritti doganali sulle importazioni e proposto di aumentare del 2% le quote latte dal primo aprile per aumentare l’offerta.

L’Istat: spesa più cara del 4,8%

Inesorabile arriva la conferma dell’Istat, per i prodotti ad altra frequenza d’acquisto cioè alimentari, sigarette, carburanti, giornali, spese al bar, etc. l’inflazione è arrivata al 4.8% rispetto al 2,9% dell’inflazione «complessiva». Tutti questi prodotti che come spiega l’Istat hanno «registrato sistematicamente dal 2002, con l’ingresso dell’euro, aumenti superiori, a volte molto superiori, al tasso medio». Gennaio, poi, segna un record, con un +4,8% che è il valore più alto degli ultimi 11 anni.

In dettaglio, in testa alla classifica troviamo il pane (+12,3% rispetto a dodici mesi prima), la pasta (+10%), latticini (+6,7%). E i rialzi sono superiori alla media anche per il caffè e il cappuccino (+3,7% le consumazioni al bar), per le pizzerie (+3,6%), per le sigarette (+4,1% l’indice dei tabacchi). Ovviamente a questi dati c’è stata la reazione delle varie associazioni dei consumatori che hanno addirittura definito il dato dell’Istat sottostimato.

Rincari in vista per l’RC Auto

Dall’osservatorio del Adusbef-Federconsumatori in tema di tariffe RC auto, arrivano i primi segnali di aumento sulle tariffe. Infatti sono state condotte varie indagini, un primo campione analizzato per verificare tali andamenti su Milano, Roma e Napoli, riguardante inoltre i neo patentati e i cinquantenni collocati in tre categorie del bonus-malus (prima-sesta-quattordicesima) ha stabilito che per quanto riguarda i neopatentati si registrano andamenti negativi con aumenti del 5-7% in maniera omogenea su tutto il Paese. A questi aumenti così contenuti, si fa per dire, si contrappone un marcato aumento del 15-20 % delle polizze dei cinquantenni, sempre in maniera omogenea e con punte che toccano il 25-30% di aumento.

Ciò è estremamente grave anche perché questi aumenti vengono attuati dopo che si è realizzato il cosiddetto risarcimento diretto in caso di incidentalità. Questa modalità di risarcimento, annullando i costi di gestione dei sinistri delle compagnie e consentendo per altro risparmi notevoli sugli oneri legali, che assommano ad 1.5-2 miliardi di euro annui, avrebbe dovuto permettere la riduzione delle tariffe di almeno il 10-15 % con risparmi di circa 150 euro annui.

Alcuni consigli per scegliere l’Adsl più adatta a noi

Ogni tanto qualche notizia positiva ci vuole, si parla di Adsl, i prezzi sono rimasti gli stessi o diminuiti mentre le velocità sono aumentate, come per Telecom Italia. Il canone più economico lo offre Tele2 con soli 16.90 euro al mese, inoltre le connessioni a 2Mbps sono state portate a 7Mbps. Nel campo delle Adsl la regola generale è “quanto spendi cosi mangi”, chi si accontenta può non darsi pensieri, a patto di non dover condividere l’Adsl su più pc contemporaneamente.

Per chi ha necessità di un Adsl di qualità ecco che si aprono molte scelte a partire da Tiscali che offre una 8Mbps con 384Kbps di upload (contro i 256 di Tele2). O ancora una 20Mbps con ben 1Mbps di upload, il tutto per 29.95 euro al mes. Stesso prezzo e caratteristiche per l’Adsl targata Wind. L’operatore più economico è Telecom Italia che offre pari velocità di download ma soli 512Kbps di upload per 24.95 euro al mese.

Aumento della carne, ma solo per i consumatori

Interessante inchiesta apparsa sul giornale la Provincia pavese che ha analizzato il mercato della carne, riscontrando un aumento finale solo per il consumatore. Ma andiamo ad analizzare meglio l’inchiesta. Come detto il prezzo della carne al banco aumenta, aumentano anche i costi di materie prime come mais e grano. Quello che non aumenta è il prezzo degli animali vivi, cioè il compenso degli allevatori, che anzi è diminuito del 3%.

E’ da un anno che ci pagano meno – spiegano gli allevatori- Invece la carne al dettaglio costa di più. Non comprendiamo questa discrepanza, non c’è motivo perché ciò avvenga. Allora viene da pensare che sia speculazione

Quello che rimarchiamo è soprattutto l’aumento dei costi di produzione – sottolinea Antonio Strada, titolare della tenuta Scaldasole nel pavese – Per fare un esempio, il granoturco nel 2006 costava circa 12-13 euro al quintale, ora il prezzo è salito a 24-25 euro. In pratica è quasi raddoppiato. Il grano non è da meno. Quindi nel nostro bilancio i costi di produzione, mi riferisco ai mangimi, hanno un’incidenza diversa. Se poi ci mettiamo anche il costo del gasolio, che pure è aumentato, la situazione peggiora

Aumento dell’inflazione a gennaio e le previsioni non sono positive

La stima provvisoria dell’Istat è del +0.4% la variazione mensile dei prezzi al consumo e al 2,9% quella tendenziale a gennaio, che rappresenta un inversione di tendenza rispetto ai positivi raggiunti negli scorsi mesi. I rincari dei prodotti alimentari, bevande alcoliche, tariffe energetiche e altre componenti tariffarie sono dovuti in parte all’aumento del caro petrolio.

Inoltre l’Istat ha aggiornato il paniere dei prezzi per il 2008, aumenta il peso di alimentari, alberghi, ristoranti, istruzione, e trasporti; scendono invece abitazioni, servizi e prodotti per la casa e le comunicazioni. Le new entry sono il navigatore satellitare, i giochi per la playstation, il pranzo con piatto unico. Per il 2008 già si possono azzardare le prime ipotesi, infatti è previsto un assestamento dell’inflazione attorno al 2.5-3%

Prezzi bloccati nelle Marche

Come sapete ogni tanto capita un articolo che riguarda solo una determinata regione o città, anche se questo è un blog nazionale che tratta argomenti riguardanti tutto il paese, scrivo articoli "localizzati" per due motivi: il primo ovviamente è quello di informare gli abitanti di quella città/regione dei vantaggi di cui possono usufruire, il secondo è informare tutti gli italiani di iniziative meritatevoli e che magari possono essere prese a modello in altre zone dell’Italia. E’il caso di questo articolo, infatti nella regione Marhce, il prezzo di alcuni prodotti di uso comune è stato bloccato fino al 31 Agosto.

L’accordo è stato presentato ieri e verrà sottoscritto Venerdì. «Il nostro obiettivo è la tutela delle fasce di reddito più deboli nel loro potere d’acquisto», ha detto il governatore marchigiano Gian Mario Spacca. Come detto è un’iniziativa apripista a livello nazionale, dato il coinvolgimento delle associazioni dei consumatori, che avranno il compito di monitorare la corretta applicazione del prezzo prefissato all’interno dei punti vendita. E’stato individuato un paniere di 75 "referenze" per la grande distribuzione, 50 per la media e 25 per la piccola che, saranno contrassegnati dall’immagine di un lucchetto, e come detto avranno i prezzi bloccati.

Alcuni consigli per il condizionatore

I condizionatori, croce e delizia di tutti noi, la delizia è facilmente intuibile, la croce è il consumo energetico. Basta pensare che il consumo elettrico annuale è maggiore per raffreddare che riscaldare. Diventa allora importante la scelta di un condizionatore di qualità, efficiente, che sappia realmente attenuare gli effetti del caldo. Ma qual è quello giusto? Cerchiamo allora di capire quali sono le tipologie di condizionatori presenti in commercio con i loro vantaggi e svantaggi. Va detto che la scelta va fatta non solo in base alla potenza del condizionatore ma alle esigenze che si hanno e soprattutto bisogna anche considerare il modello dell’apparecchio. Oggi i moderni condizionatori sono spesso dotati di un dispositivo detto inverter che regola attraverso un termostato, la potenza dell’impianto in funzione delle variazioni di temperatura dell’ambiente circostante rispetto a quella impostata dall’utente. Fattore interessante dell’inverter è che riduce i consumi tanto da risparmiare tra il 50 e il 60% in meno di elettricità dopo circa 3-4 ore di funzionamento.

Il mercato dei condizionatori offre due tipologie di modelli, quello mobile e quello fisso. Condizionatore mobile: sono costituiti da una sola unità. Va bene per piccoli ambienti, si può spostare da una parte all’altra, quindi sono più pratici dei fissi, non occorre che siano installati da personale specializzato, non si incastrano nel muro, pertanto, non richiedono lavori in muratura. Di contro però sono più rumorosi, hanno bisogno di una finestra socchiusa per permettere l’ingresso di un pò d’aria calda e umidità, a meno che, non si pratica un foro o un buco sulla parete. Condizionatore fisso: Sono poco rumorosi. Possono essere monoblocco (una sola unità interna) oppure split ( una parte esterna e una interna). La versione monoblocco è un’ottima soluzione quando non esistono possibilità di sbocco esterno. La versione split comprende molti modelli: una sola unità esterna che alimenta due o più elementi interni. I modelli split vengono generalmente installati nei locali grandi. Anche se per contro i condizionatori fissi vengono fissati alla parete e quindi richiedono lavori di muratura di un certo. L’istallazione va fatta da personale specializzato.