mutuo

Con Bpm nasce il mutuo indicizzato al tasso Bce

Il mutuo con rate indicizzate al tasso ufficiale della Banca centrale europea anziché al l’Euribor è da lunedì scorso realtà: si chiama «Euromutuo» e lo ha presentato Bpm, con tempismo perfetto rispetto alle poloitica monetarie della Banca centrale europea. L’esempio di Bpm – che ha raccolto la proposta formulata da Lorenzo Bini Smaghi, membro del direttivo Bce, in un’intervista su «Il Sole 24 Ore» – sarà presto seguito da altre banche, con grande soddisfazione di molte associazione dei conusmatori che da anni volevano una misura del gener per calmierare l’effetto degli spread che ogn Banca adottava, rendendo difficile per gli utenti sapersi districare nella giugla scelta dell’offerta della Banache oggi sul mercato. Ma l’offerta della banca milanese a ben guardare potrebbe non essere il mutuo più conveniente come potrebbe sembrare ad un primo sguardo.

Mutuo a breve o medio lungo termine? Quale permette di risparmiare sugli interessi?

 Oggigiorno sono moltissime le coppie in difficoltà nel sostenere le spese per completare i lavori della loro dimora. Arredare la stanza per dormire, acquistare le mattonelle per la cucina, comprare i mobili per rendere accogliente il soggiorno è diventata una impresa quasi impossibile per lavoratori dipendente che percepiscono mensilmente uno stipendio che spesso non supera i mille euro.

Stiamo parlando di una coppia “fortunata”, ovvero che una casa la ha già. Cosa si dovrebbe dire quindi di coloro che sono ancora alla ricerca di una dimora?

Meglio chiedere un mutuo a breve termine o lungo? Prendiamo un esempio di un prestito di 100 mila euro. Meglio rimborsarlo in 10 anni (breve termine) o 30 (lungo termine)? Spieghiamo innanzitutto da cosa sono composte le rate di restituzione di un prestito:

Lavoratori a progetto? Precari? Anche voi potete ottenere un prestito: Mutuo Giovane di Banca di Roma

 La prima domanda che pone una banca prima di erogare un prestito è la solita: “Che tipo di contratto hai? Tempo indeterminato? Determinato? Progetto? Co.co.co.?” La maggior parte dei giovani precari, preferisce evitare di chiedere un prestito, certa che comunque la risposta sarà negativa a causa del proprio contratto lavorativo solo temporaneo.

Analizziamo l’accordo Governo-Banche sui mutui

E’ stato definito l’accordo tra il Ministero dell’Economia e l’Associazione Bancaria Italiana per quanto concerne la rinegoziazione dei mutui a tasso variabile stipulati sull’abitazione principale, prima del 29 maggio 2008. Questo testo permetterà dal primo gennaio di alleggerire il conto, anche se molti sostengono che le brutte sorprese potrebbero arrivare a fine prestito.

Infatti come possiamo leggere il decreto consentirà di riportare la rata ai valori del 2006. Ma ovviamente noi risparmiatori non avremo nessun regalo dalle banche infatti in sostanza non ci sarà un abbassamento dell’importo dovuto ma semplicemente un allungamento del periodo di rateizzazione. Il conto salato quindi sarà alla fine, infatti differenza della rata uscita a spese della banca dovrà ritornare indietro.

L’Italia rischia la fine degli Stati Uniti, l’onda lunga dei mutui subprime si avvicina

Dopo aver chiuso i rubinetti in Usa e Australia, ora Macquaire, colosso australiano dei mutui, chiude il rubinetto del credito ipotecario anche da noi in Italia. La Penisola finora era considerata una roccaforte del risparmio ‘sicuro’, ma viste le difficili condizioni di finanziamento e del mercato creditizio a livello globale la banca di Sydney ha deciso la “cessazione dell’attività di erogazione di nuovi mutui”.

Quello che ha dato il la allo stop sono state le stime di Bankitalia, dove si parla di una difficoltà in crescita degli italiani a pagare il mutuo. E le dichiarazioni di Macquarie, operativa in Italia dal 2005, rischiano di suonare come un campanello d’allarme per altri istituti di credito, italiani e stranieri, che potrebbero imitarla per non ritrovarsi anche in Italia con troppi crediti in sofferenza difficili da gestire.

1400 euro di risparmio grazie alle manovre del Governo

Quasi uno stipendio, questo si risparmierà grazie alla tre misure del governo adottate dal governo sul ICI, detassazione straordinari e mutui. La stima è del quotidiano economico ‘Il Sole 24 Ore’ secondo cui il risparmio potrebbe arrivare fino a 1.400 euro. Per il quotidiano i maggiori risparmi arriverebbero dal nuovo trattamento fiscale degli straordinari, che genera risparmi per i lavoratori interessati (quelli del settore privato e con un reddito non superiore ai 30.000 euro) di oltre 760 euro.

Portabilità dei mutui: Class action contro Abi e Banche

Dopo la reazione estremamente negativa registrata nei giorni scorsi da parte delle associazioni dei consumatori verso l’accordo per la rinegoziazione dei mutui raggiunto tra l’Associazione bancaria italiana (Abi) e il Ministro dell’economia Giulio Tremonti, che è stato definito una

“sanatoria mascherata del decreto Bersani che le banche hanno ripetutamente violato”

arriva l’annuncio di una class action contro l’Abi e le banche che non hanno rispettato la legge da parte di Adusbef (Associazione difesa utenti servizi bancari e finanziari) e Federconsumatori su surroga, portabilità dei muti e simmetria dei tassi d’interesse. L’accordo tra banche e governo è stato definito dalle suddette associazioni una bufala e una trappola per i consumatori che non ne trarranno alcun vantaggio.

Accordo Abi-Tesoro: non idilliache le reazioni delle associazioni dei consumatori

“Rigore assoluto e una severità mai vista prima nei confronti degli istituti di credito”. Questo quello che chiede il Codacons al governo, dopo l’accordo tra l’ABI-Tesoro sui mutui a tasso variabile, del quale vi avevamo parlato ieri. “Continuiamo a non credere ad accordi che, anche lontanamente, possano andare a vantaggio dei mutuatari” dichiara l’associazione “mentre crediamo che ancora molto si possa fare per costringere le banche al rispetto delle leggi vigenti”. Il Codacons ricorda in particolare “l’inosservanza delle disposizioni contenute nei pacchetti Bersani” che avrebbe “provocato un danno ai cittadini pari a 5,9 miliardi di euro”. “Questi soldi – conclude la nota dell’associazione- devono essere necessariamente restituiti ai cittadini. In questo senso ci aspettiamo un prossimo impegno concreto da parte del Governo”.

Molto scetticismo sull’accordo raggiunto anche da parte dell’Aduc, secondo quest’ultima ““ha sbandierato un accordo con l’associazione delle banche prevedendo un risparmio pari a circa 850 euro all’anno per 1,2 milioni di famiglie” dice l’associazione che giudica la notizia “falsa”. “Nel comunicato dell’Abi – spiega l’associazione – si legge che l’accordo non prevede alcun risparmio, ma solo una dilazione nel pagamento”. In pratica, spiega l’Aduc “si concede un ulteriore finanziamento (a tassi abbastanza agevolati: l’Irs decennale più lo 0,5 per cento)”. Ma “le famiglie” secondo l’Aduc “non risparmieranno alcunché perché dovranno pagare “ulteriori interessi”.

Ecco la proposta del governo per quanto riguarda i mutui

Ottime notizie per chi è alle prese con la rata dei mutui, infatti il Governo e l’ABI, associazione banche italiane, hanno raggiunto un accordo grazie al quale sarà possibile rinegoziare il contratto a tasso variabile se stipulato prima del 1 gennaio 2007, ottenendo una rata fissa d’importo uguale a quella pagata mediamente durante il 2006. La durata del mutuo resta inizialmente invariata e il suo eventuale allungamento dipende all’andamento dei tassi di interesse.

Se il provvedimento entrasse in vigore riguarderebbe circa 1.250.000 famiglie, se andiamo a considerare un mutuo ventennale di 80.000 euro, il minor esborso previsto ammonterebbe a circa 850 euro su base annua. Per il presidente dell’Abi con questo accordo si “viene incontro a quelle famiglie che si sono trovate in difficoltà’ con il pagamento delle rate del mutuo dopo i rialzi dei tassi di interesse decisi dalla Bce dalla fine del 2005”.

Cambiare il mutuo. Quando è necessario il notaio?

Dopo l’istruttoria avviata dall’Antitrust contro le banche che non hanno rispettato la legge Bersani sulla portabilità dei mutui si profilano novità all’orizzonte per i poveri risparmiatori italiani che non chiedono altro che di poter arrivare alla fine del mese senza che pagare la rata del mutuo rappresenti un problema. Intanto per tutelarsi da imbrogli o frodi è indispensabile tenersi informati, ad esempio su quando è veramente necessaria la presenza del notaio.

Per sapere se e quando il notaio è indispensabile procuratevi anzitutto la nuova edizione di “Mutuo Informato”, una guida realizzata dal Consiglio nazionale del notariato in collaborazione con le associazioni dei consumatori. Sappiate inoltre che la rinegoziazione del mutuo è gratuita per legge e non dovrebbe prevedere la figura del notaio, dal momento che si tratta semplicemente un nuovo accordo tra banca e cliente su tasso e indicizzazione che non riguarda l’ipoteca.

Mutuo a tasso variabile: non conviene cosi tanto

Di recente l’ European Banking Federation ha deciso di lasciare il tasso Euribor invariato al 4,85 per cento, ha infatti comunicato che il tasso interbancario denominato in euro sulla scadenza a tre mesi è stabile, mentre quello a un settimana è salito di un punto base, al 4,27 per cento.

Secondo le associazioni dei consumatori nostrane, con Adusbef e Federconsumatori in testa, si tratta di un dato molto preoccupante se si considera che sono circa tre milioni e 200mila le famiglie che da due anni a questa parte hanno già subito aumenti di 170 euro al mese, dicono le associazioni, pari a oltre 2.000 euro l’anno per via dei rialzi del tasso di sconto effettuato dalla Bce.

Alcuni consigli sul mutuo

Acquistare una casa non è cosa da poco, infatti per far ciò ci vogliono molti soldi ed il modo più facile per ottenerli è sposare il figlio di Berlusconi, ma se non lo conosciamo l’altra alternativa e quella di richiedere un mutuo. Va detto che al giorno d’oggi le operazioni per richiedere una finanziamento di tale portata si sono molto semplificate, ma la concorrenza è cosi alta che non si capisce più nulla, ed orientarsi è veramente un problema. In quanto oltre ai mutui a tasso fisso e variabile, sono nate un infinità di nuove proposte, pensate apposta per venire incontro all’esigenza vostra e delle banche. Si va dal mutuo per lavoratori atipici al mutuo con rata crescente, a quello a rata fissa, o a quello che dura 40 anni e via discorrendo.

Inoltre i requisiti richiesti variano notevolmente da banca a banca (età, impiego, reddito lordo, ecc) ed inoltre si stanno lentamente affermando le banche on-line (Conto Arancio su tutte). Quindi come fare ad orientarsi in questa giungla e al tempo stesso risparmiare? Per nostra fortuna sono nati alcuni siti che offrono la possibilità di effettuare una comparazione tra le varie offerte, e possono anche darci utilissime informazioni e consigli sulle varie decisioni. I più importanti e forse competenti sono mutuionline.it e migliormutuo.it. Comunque ecco alcuni consigli da seguire non dico alla lettera ma quasi:

Detrazioni sul nuovo mutuo

Buone notizie per chi ha rinegoziato il mutuo. Con il prossimo 730 si avrà diritto a mantenere la detrazione degli interessi anche se il nuovo mutuo è più elevato di quello originario. La possibilità di continuare a mantenere la detrazione anche se l’importo del nuovo mutuo è più elevato è indicata nero su bianco nelle istruzioni al modello 730. In sostanza è sparita la parte che faceva riferimento al Tuir e che precisava il diritto a mantene la detrazione era riconosciuto solo a patto che il nuovo mutuo avesse un importo non superiore al vecchio aumentato di oneri e spese. Secondo la nuova interpretazione, invece, anche se il nuovo mutuo è di importo più elevato si mantiene il diritto alla detrazione, solo però per la parte che corrisponde all’importo del finanziamento in scadenza.

Nella sezione che si si ferisce agli oneri detraibili è precisato infatti che in caso di surroga o di rinegoziazione del mutuo il diritto alla detrazione compete per un importo non superiore a quello che risulterebbe con riferimento alla quota residua di capitale del vecchio mutuo maggiorata delle spese ed oneri accessori correlati con l’estinzione del vecchio mutuo e l’accensione del nuovo. Secondo la nuova interpretazione, quindi, anche se il nuovo mutuo è di importo più elevato si mantiene il diritto alla detrazione, solo però per la parte che corrisponde all’importo del finanziamento in scadenza.