Dopo qualche anno di stagnazione, il mercato dei mutui immobiliari è finalmente in crescita e le erogazioni di mutui per l’acquisto della prima casa da parte delle banche sono finalmente aumentate. A questo dato positivo si aggiunge la diminuzione dei tassi di interesse che sono tornati a valori minimi e lo spread più basso rispetto al passato. Come sapete, è possibile richiedere un mutuo a tasso fisso o un mutuo a tasso variabile, il primo conviene più conveniente per chi richiede un prestito rimborsabile in minimo venti anni, il secondo più indicato a chi pensa di rimborsare in un arco di tempo compreso tra cinque e quindici anni.
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Acquisto prima casa, le statistiche sulla scelta dell’immobile
Nonostante la crisi gli italiani continuano a comprare casa. Un italiano su tre afferma di essere alla ricerca di una casa e uno su quattro dichiara di volerla comprare. A credere maggiormente nell’importanza di possedere un immobile è la fascia di età 45-54 anni (84%), seguiti dai giovani nella fascia 25-34 anni (82%) credono ugualmente nel valore dell’investimento di comprare casa. La ricerca sul desiderio di acquistare casa da parte degli italiani è stata fatta da Format per Subito.it, il sito web di annunci per comprare e vendere di tutto in Italia.
Indagine Confcommercio-Censis, gli italiani ottimisti in tempo di crisi
Secondo l’indagine svolta da Confcommercio, in collaborazione con il Censis, sugli “Stili di consumo, percezioni e prospettive ai tempi della crisi” svolta alla fine di Gennaio 2009 su un campione di 1300 famiglie italiane e resa nota nei giorni scorsi, la gran parte degli italiani (circa il 53%) si dice ottimista a proposito della crisi economica internazionale che ci sta investendo.
Allo stesso tempo, il 43,2% degli intervistati pensa di fronteggiare la crisi rifugiandosi nel risparmio, mentre il 22,2% pensa di provvedere a un drastico taglio dei consumi, che, comunque sono rimasti invariati negli utlimi sei mesi per il 42% del campione.
Naturalmente, neanche a dirlo, fra gli ottimisti spiccano le famiglie con un reddito alto (2000 euro di reddito netto familiare mensile per intenderci), soprattutto quelle residenti nel Nord-Est del paese, e i giovani, mentre tra gli italiani con un reddito inferiore a questa soglia sono il timore per il futuro e l’incertezza, persino sul da farsi, a farla da padroni.