Aumenti, calo dell’occupazione e crisi: gli ultimi anni non sono certo stati un toccasana per la condizione degli italiani. Da Findomestic finalmente arriva un buona previsione che vedrà in aumento le possibilità di risparmiare e un miglioramento dello stato psichico degli italiani. Come è stato reso noto da Findomestic, ente specializzato nel credito a consumo, la fiducia sulla situazione italiana registra una ripresa importante per il mese di maggio che vedrà alcuni settori (tra cui quello immobiliare) in buon guadagno e un nuovo interesse.
mercato immobiliare
Risparmio: gli italiani non sanno più cosa sia
Risparmio mio non ti conosco. Secondo un’accurata analisi dell’Ufficio Confcommercio le famiglie italiane non riuscirebbero più a risparmiare un solo euro rispetto al 2009 quando riuscivano a mettere dentro il loro salvadanaio ben 23 euro su 100 in entrata; ma si sa, complice la crisi degli ultimi tempi e qualche rincaro ingiustificato oggi le cose sembrano essere cambiate, in peggio ovviamente.
Prezzi più bassi per chi compra casa
Comprare una casa: il sogno di tutti. Ma in quanti riescono a realizzarlo, facendo anche un buon affare? Scondo alcuni dati dell’Omi, l’Osservatorio sul mercato immobiliare, oggi si hanno maggiori possibilità di comperare casa perchè si sta verificando un abbassamento dei prezzi. Si presume che entro dicembre 2010 la Gabetti chiuderà con una diminuzione media delle vendita immobiliare del 2% nelle grandi città, Scenari Immobiliari con 2,5%, mentre Tecnocasa si colloca fra lo zero e -2 per cento. Sul mercato vi è una grande offerta di case in vendita, e ciò è un vantaggio per i potenziali acquirenti, che in media riescono a scendere del 13% il prezzo iniziale di vendita proposto loro.
Situazione mutui in Europa: dove conviene acquistare casa
L’Italia e’ ai primi posti in Europa per il tasso di crescita dei mutui, tra il 1997 e il 2006 l’aumento e’ stato del 15,24%. Questo secondo il rapporto di Hypostat European Mortgage Federation, di cui fa parte anche l’Abi. Ciò significa che in Italia sempre meno persone acquistano una casa pagandola per intero ma ci si rivolge agli istituti finanziari per ottenere prestito.
Il mutuo pesa sulle tasche degli italiani, ma e’ poco rispetto a quanto incide su svizzeri e danesi. Sempre secondo il rapporto in media ogni italiano (neonati inclusi) ha un debito per l’acquisto di un immobile residenziale pari a 4.700 euro, tale valore e’ superiore a 40 mila euro per gli abitanti di Svizzera e Danimarca. La media Ue a 27 Paesi e’ di 11.590 euro. Sembrerebbe quindi che i più fortunati siamo noi italiani, invece non è così: il tutto va, ovviamente, confrontato con gli stipendi e con il loro potere d’acquisto, sicuramente la media degli stipendi di questi Paesi è nettamente superiore a quella italiana.
La fiducia dei risparmiatori in Italia è a livelli molto bassi ma il 70% degli investitori non vuole vendere
Il 60% dei risparmiatori è pessimista sul futuro del proprio bilancio familiare. Il 70% dichiara che intende lasciare i propri investimenti così come sono. E’ quanto emerge dalla rilevazione di settembre 2008 dell’indice Soldi Sette, realizzata da Altroconsumo. L’indice, che oscilla tra un minimo di 0, estremo pessimismo, e un massimo di 200, ottimismo più roseo, è crollato da quota 97,8 a quota 84,9, riflettendo le forti preoccupazioni dei risparmiatori per l’andamento dell’economia internazionale. Colpiscono i dati dei sottoindici dedicati agli investimenti in immobili, azioni e obbligazioni, pur mostrando una crescita del pessimismo, indicano una situazione di sostanziale neutralità nei confronti del futuro. Il dato è ancora più interessante poiché la rilevazione dell’indice è avvenuta proprio in una delle settimane più turbolente per le Borse mondiali, quella in cui è fallita Lehman Brothers. La rilevazione dell’indice di Soldi Sette è effettuata trimestralmente, attraverso un campione di risparmiatori, intervistati telefonicamente sulle aspettative di evoluzione della propria situazione finanziaria nei dodici mesi successivi.
La crescita dei tassi di interesse è più lenta delle precedenti attese e gli investitori ritengono che per le azioni ci siano più possibilità di guadagno che per le obbligazioni
afferma Vincenzo Somma, direttore di Soldi Sette.