made in italy

Made in Italy opinioni

 Se qui in Italia impazza il Made in China, in Taiwan, Singapore e altri paesi asiatici, all’estero il Made in Italy é apprezzatissimo. Tant’è che sbarcherà sul web. Dal prossimo mese di settembre sarà attivo un nuovo portale Internet ideato dal ministero dello Sviluppo economico, realizzato da Reteitalia Internazionale con la collaborazione del gruppo Poste Italiane. Gli imprenditori nostrani potranno avvalersi di questo sito per vendere online i propri prodotti, raggiungendo anche mercati lontani.

Natale 2009 alla riscoperta della tradizione culinaria

 Cosa si mangerà il giorno di Natale? Coldiretti ha stimato che nove italiani su dieci trascorreranno sia la vigilia che il giorno di Natale a casa con parenti ed amici con una spesa media stimata intorno a euro 120 per famiglia. I cibi maggiormente consumati e acquistati saranno quelli della tradizione e quindi ad esempio il cappone in Piemonte oppure il pandolce, tipico della Liguria. Crisi sì ma gli italiani non vogliono comunque sia rinunciare alla qualità, come dimostra il fatto che spenderanno circa 2,8 miliardi di euro a tavola per il Natale. Cibo che per la stragrande maggioranza degli italiani viene acquistato appunto tenendo anzitutto conto del rapporto qualità/prezzo.

Approvato nuovo decreto Ronchi a tutela del Made in Italy

Finalmente una buona notizia di quelle che dovrebbero (almeno si spera) rassicurarci. Infatti, grazie all’approvazione del nuovo decreto Ronchi si prevedono multe che vanno dai 10 mila euro fino a 250 mila per i contraffattori del “Made in Italy”.
Questa norma infatti

propone di punire gli abusi per la contraffazione del marchio di prodotti italiani e le pratiche commerciali ingannevoli

L’approvazione di questa norma arriva in uno dei periodi più “caldi” dell’anno perchè con l’arrivo delle feste natalizie il rischio di acquistare giocattoli o altri prodotti di dubbia provenienza, aumenta. E questo, come abbiamo visto, spesso a discapito dei più piccoli che risultano essere i più indifesi.

Natale 2009: 3 italiani su 4 puntano al Made in Italy

 Secondo un’indagine Coldiretti 3 italiani su quattro a Natale pensano di acquistare prodotti Made in Italy; purtroppo però, come denunciato anche dal presidente della Coldiretti Sergio Marini, solo un prodotto su tre di quelli venduti all’interno della GDO è realizzato con prodotti agricoli italiani, ma nessuno ne è a conoscenza.

Proprio per questo motivo, come vi ho già illustrato in questo articolo si è impegnata nella realizzazione una filiera agricola tutta italiana. Diciamo che il rischio di comprare un falso prodotto italiano potrebbe essere evitato se tutti i prodotti avessero la corretta etichettatura; sotto questo punto di vista, Coldiretti è riuscita ad ottenere una vittoria. Infatti, vi è obbligo di specificare

varietà, qualità e provenienza per l’ortofrutta fresca, le uova, il miele, il latte fresco, il pollo, la passata di pomodoro e dal 1°luglio i luglio è arrivato anche l’obbligo di indicare l’origine delle olive impiegate nell’extravergine

Crisi? Sì, ma gli italiani non rinunciano alla qualità

Crisi? Ancora, sì. E quando c’è la crisi, si acquista di meno, no? Gli italiani rispondono alla crisi abbassando le quantità comprate, ma non la qualità. E’ quanto emerge da una ricerca effettuata dall’ISPO, l’Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione di Renato Mannheimer per i vent’anni del Consorzio Melinda. Lo riporta il sito MercatidelContadino.it. Il consumo di alimentari, quindi pane, pasta, carne, pesce, frutta, verdura, ad esempio, cambia nella sua manifestazione. Gli italiani, infatti, scelgono la qualità.

Dai dati raccolti e acquisiti emerge che il 59% prova a spendere meno spendendo meglio, con un occhio di riguardo per la qualità dei prodotti che acquista. Il 31%, invece, va alla ricerca di prodotti anche di qualità inferiore con un prezzo inferiore. L’8% dichiara di non avere specifiche strategie di risparmio.

Prodotti low cost o Made in italy per risparmiare?

 La parola d’ordine al giorno d’oggi è risparmiare, risparmiare e risparmiare. Andando a fare la spesa i prodotti low cost continuano a moltiplicarsi, ma basso prezzo può significare rischio?

l‘Adoc, Associazione di difesa e orientamento dei consumatori, consiglia di leggere sempre le etichette e le scadenze. Certo, un chilo do pasta può costare meno perchè fatta con grano tenero, ma in alcuni casi possono essere state usate sostanze pericolose. Per questo dovremmo scegliere prodotti con etichette chiare perché non sempre si capisce che cosa si nasconde dietro le formule chimiche. difatti a volte, dietro il basso prezzo si cela l assenza di pubblicità o i minori imballaggi.

Altro caso per i prodotti tipici italiani, questa volta tocca al brunello di Montalcino

Per la serie due volte e meglio di una ecco un altro caso mozzarella di bufala. Sto parlando del brunello di Montalcino. Tutto è partito da un esperimento. Che dimostra come il Sangiovese padre del Brunello di Montalcino sia stato mescolato ad altri vitigni un poco meno nobili, scatenando quello che ormai i produttori di Brunello chiamano “inferno”.

Il tutto nascerebbe da un esperimento, dove si tentava di mescolare vari tipi di uva e destinato ad un altra etichetta, il tutto poi finito su un libro poi su un blog e preso ad esempio: il world system, internet nella specie, ha diffuso la notizia e avrebbe tentato i produttori portandoli a “risolvere” in modo alternativo rispetto al disciplinare (rigidissimo) il problema dell’esportazione in Paesi dove si ama di più un vino meno impegnativo rispetto a quello nato dalla purezza del Sangiovese.