Nel primo ‘900 al “latte crudo” è stata, per problemi certamente igienici connessi alla plausibile esistenza di batteri patogeni presenti nel processo di mungitura, imposta la sterilizzazione. Oggi, però, la distribuzione di “latte crudo” a Km 0 (cioè nel limite di un’area circoscritta e vicina in relazione alla zona in cui si trova il produttore) è consentita ed infatti sono decine i distributori (gestiti sul territorio da consorzi e associazioni) di latte crudo sparsi in Italia e il fenomeno è in grande aumento.
Ma quali sono i passaggi e gli eventuali trattamenti che il latte crudo, prima di arrivare sulle nostre tavole, deve fare? E, soprattutto, quali sono i rischi di bere latte crudo? Per la “produzione” la prima fase riguarda naturalmente la mungitura del latte nella stalla, successivamente avviene la depurazione e il raffreddamento in cui il latte viene portato ad una temperatura che oscilla tra lo 0 e i 4 °C. Il latte crudo, così, è pronto per essere consegnato ai consumatori mediante dei distributori automatizzati a self-service.