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Paniere Istat 2014, come e dove spendono gli italiani

L’Istat aggiorna il suo paniere dei prezzi 2014, ovvero l’elenco di prodotti sulla base dei quali calcola l’inflazione in Italia, testimoniando alcune interessanti variazioni nelle abitudini di spesa degli italiani, dal boom della sigaretta elettronica al diffondersi delle cialde per il caffè.

Propensione al risparmio degli italiani in calo

 Meno reddito meno propensione al risparmio: quando il denaro deve essere speso per necessità quotidiane, per gli alimentari, il mutuo, il vestiario, le spese del dentista, rimane ben poco da destinare ai risparmi sul nostro conto corrente. La crisi continua a farsi sentire sul potere d’acquisto delle famiglie italiane e ne risente anche la propensione al risparmio. Secondo gli ultimi dati ISTAT nel terzo trimestre del 2011, il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, mentre in rapporto allo stesso trimestre dello scorso anno, si è ridotto dello 0,1%. “Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società”, tramite questo dossier l’ISTAT ha discusso la propensione al risparmio delle famiglie, nonchè le prospettive sui profitti delle aziende.

Censimento ISTAT 2011: cosa c’è da sapere

Ormai da qualche settimana si parla del Censimento Istat 2011 e in molti ancora non conoscono tutte le regole per compilarlo e consegnarlo correttamente. Ecco una breve guida su tutto

Gli italiani risparmiano meno: la crisi colpisce il portafogli

 Eh sì, dire che si risparmia di meno non sempre coincide con la situazione in cui gli individui spendono di più e infilano denaro in saccoccia (alias in banca). In realtà in questo perido di crisi diminuisce il reddito disponibile lordo delle famiglie italiane, calano il potere d’acquisto, le spese per consumi finali e gli investimenti fissi lordi e diminuendo il reddito non può altro che diminuire il risparmio.

Lo afferma l’Istat nell’indagine riferita al II trimestre 2009: la propensione al risparmio delle famiglie nel secondo trimestre 2009 é stata pari al 15,2% del reddito lordo. Il reddito lordo disponibile (ovvero depauperato dalle tasse) delle famiglie é diminuito dell’1%, registrando una riduzione di 11 miliardi di euro.

Pesce, fino al 30% di risparmio con la “filiera corta”

Il pesce? Gli italiani lo consumano sempre meno. Per l’Istat, il pesce è l’unica voce degli acquisti alimentari delle famiglie ad aver subito una drastica riduzione. Un calo del di ben il 10% rispetto all’anno scorso. Ed ecco che il settore prova a correre ai ripari: perché pesci e affini sono alimenti sani, leggeri, e se genuini sono dotati di elementi benefici per la salute. Oltre a far parte, per tradizione, della nostra tavola e in particolar modo della gastronomia estiva. Il Centro Studi di Lega Pesca vede, come è prevedibile, un incremento dei consumi ittici per il periodo estivo.

Per quest’anno i consumi di pesce, nella bella stagione, arriveranno a 150 mila tonnellate, pari, secondo, l’associazione, a 1.032 milioni di euro complessivi. La crisi? Inciderà in particolar modo sulle sorti del ondo della ristorazione. Perché bisogna assicurare le necessità domestiche. Ma? C’è la novità. Padrona incontrastata non è èiù la Gdo (la grande distribuzione organizzata, che gestisce il 68% del mercato. La crisi, e la necessità di risparmio, portano sempre più gli italiani alla filiera corta. Mercati, mercatini, negli ittiturismi, ristoranti dei cuochi-pescatori.

Misure anticrisi: arriva il bonus gas

 Piu’ di una famiglia italiana su cinque (il 22,2% del totale) ha difficolta’ economiche di vario grado: non solo problemi nell’affrontare spese impreviste ma anche disponibilità di soldi per comprare cibo e vestiti o pagare l’affitto e le bollette. I dati emergono dall’ultimo rapporto annuale Istat (maggio 2009) sulla situazione del Paese. Il 22% delle famiglie italiane ha evidenti problemi, di queste il 6,3% non riesce ad arrivare a fine mese, mentre il 41,5% si può definire agiato.

Luigi Biggeri, presidente dell’Istat afferma:

Si tratta di un “focolaio di infezione” si è inserito in un più ampio contesto di fragilità del sistema finanziario, e soprattutto economico, del paese: anche se le condizioni affinchè esso potesse propagarsi rapidamente si sono gradualmente accumulate nel tempo.

Inflazione in ribasso: i consumatori risparmieranno?

 Forte rallentamento dell’inflazione a novembre, scesa al +2,7% dal +3,5% di ottobre. Risultati divulagati dall’Istat anche se si tratta ancora della stima provvisoria. Rispetto al precedente mese di ottobre i prezzi hanno registrato un calo. Variazioni negative si sono verificate nei capitoli ‘Trasporti‘ (-2,3%), ‘Servizi ricettivi e di ristorazione‘ (-0,6%) e ‘Abitazione, acqua, elettricità e combustibili‘ (-0,4%).

Gli aumenti si sono invece più elevati si sono registrati nel settore ‘Comunicazioni‘ (+0,3%), ‘Mobili, articoli e servizi per la casa‘, ‘Servizi sanitari e spese per la salute‘ (+0,2%), ‘Bevande alcoliche e tabacchi‘ (+5,3%) e ‘Prodotti alimentari e bevande analcoliche‘ (+4,7%).

Istat: inflazione record dal agosto ’96

Inflazione di maggio è salita al 3,6 per cento, acquistando 0,3 punti rispetto ad aprile, affermando cosi un nuovo record storico, che non si registrava dal agosto del 1996. Questo è quello che emerge dalla stima preliminare del’Istat. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo registra a maggio una variazione del +0,6 per cento su aprile e del +3,7 per cento su maggio 2007 (contro il +3,6 per cento registrato ad aprile 2008).

L’inflazione di fondo si porta al 2,6 per cento, mentre il tasso di inflazione acquisito è del 3 per cento. A maggio gli incrementi tendenziali più elevati si sono avuti per i capitoli abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+6,8 per cento), trasporti (+6,2 per cento), prodotti alimentari e bevande analcoliche (+5,7 per cento). In calo comunicazioni (-3,5 per cento) e servizi sanitari e spese per la salute (-0,2 per cento).

Rapporto Istat 2007: gli italiani sempre più in difficoltà

Nel caso non ce ne fossimo accorti noi italiani “medi” versiamo in notevoli difficoltà economiche. Giusto per essere sicuri che non sia una nostra sgradevole impressione, giunge a confermarlo il sedicesimo rapporto annuale dell’Istat presentato ieri alla Camera: il nostro reddito medio è inferiore del 13% rispetto alla media europea e il 50% delle famiglie deve arrangiarsi con meno di 1.900 euro al mese.

Il rapporto Istat per il 2007 presenta un quadro sconfortante, almeno sul fronte economico, dell’Italia di oggi: mentre il 15% ha difficoltà ad arrivare alla fine del mese, il 28,4% non sarebbe in grado di far fronte ad una spesa improvvisa pari a 600 euro. Piuttosto alta invece (il 66,1%) la percentuale di coloro che non riescono a mettere da parte qualche risparmio.

Inflazione stabile ad aprile basandosi sui primi dati Istat

Appuntamento oramai mensile con i dati dell’Inflazione del Istat. L’inflazione ad aprile è rimasta stabile al 3,3 per cento, stesso dato di marzo. Almeno questa è la prima stima preliminare, a cui però va aggiunto l’aumento dei prezzi di circa lo 0,1 per cento.

Per il mese appena passato è stato inoltre calcolato l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (che viene calcolato considerando anche i prezzi che presentano riduzioni temporanee come sconti, saldi e vendite promozionali), questo registra nel mese di aprile una variazione dello 0,5 per cento rispetto al mese scorso e del 3,5 per cento rispetto allo stesso periodo però dello scorso anno.

Ecco come calcolare l’inflazione reale

Tutti oramai sappiamo che l’inflazione dei prezzi è un problema gravissimo che va risolto il prima possibile per evitare il collasso del sistema. I dati che a cadenza mensile presentiamo, sono frutto di una ricerca dell’Istat, che la maggior parte delle volte sono tragici.

Come potete ben capire questi dati non rappresentano la vera inflazione, bensi sono una media. Infatti come dice il sito laRepubbilica.it:”rappresenta la sintesi delle variazioni dei prezzi dei beni e dei servizi acquistabili nel nostro Paese. Di conseguenza, l’indice non può tenere conto delle specifiche abitudini di spesa del singolo consumatore. Da qui nasce la differenza tra l’inflazione ufficiale e quella percepita.”

Corre ancora l’inflazione, raggiunti nuovi record

Ed eccoci qui come al solito con il nostro bollettino sull’inflazione mensile, si conferma la tendenza degli ultimi mesi, infatti corrono i beni di consumo. Lo scorso mese l’inflazione è salita al 3,3 per cento, dal 2,8 di febbraio. Almeno questi sono i dati che annuncia l’Istat, si tratta di una stima provvisoria, ma sicuramente si tratterà di quella finale.

È il dato più alto da settembre 1996, quando il carovita marciò al ritmo del 3,4 per cento. Quanto ai prodotti acquistati con maggior frequenza, alimentari, carburanti e spese per la casa, l’Istat registra un’inflazione tendenziale in crescita al 5,2 per cento, contro il +5 per cento di febbraio. La variazione al netto dei prodotti energetici è stata del +2,8 per cento, contro il +2,4 per cento di febbraio. L’indice armonizzato registra una variazione congiunturale pari a +1,6 per cento e tendenziale del +3,6 per cento.