Le pensioni e le retribuzioni sopra un certo reddito dovrebbero essere pagate in titoli di Stato, per riportare il debito nel nostro Paese e non darlo alla speculazione – ha detto la leader della Cgil, Susanna Camusso -. Bisognerebbe anche dire alle banche di investire i soldi che hanno nell’economia reale. C’è un problema che è sollecitare le banche a dare credito alle imprese e alle famiglie.
governo Monti
Ssrl under 35: società con capitale iniziale di 1 euro
Quanto denaro é necessario per aprire un’azienda? E nello specifico una srl? Chi ha intenzione di aprire un’impresa di questo tipo sa benissimo che la srl, società a responsabilità limitata, é una società di capitali, significa che i creditori possono avvalersi solo del patrimonio di impresa e non di quello personale dell’imprenditore. Una sorta di paletto tra beni dell’impresa e dell’imprenditore, una forma di società molto utilizzata quando si vuole limitare il rischio. Purtroppo però per costituirla occorre un capitale iniziale, come garanzia dei creditori. Almeno questo è quello che succedeva finora: il governo Monti ha infatti da poco annunciato la Societa’ Semplificata a Responsabilita’ Limitata (Ssrl).
I sacrifici degli italiani non sono sufficienti per l’UE
La manovra Monti andrà a toccare un’economia in crisi e secondo il premier salverà l’Italia. Il decreto é stato infatti chiamato proprio “Cresci Italia”, con la speranza quindi che permetta al nostro Paese di risollevarsi dalla situazione di austerità in cui versa. Per il 2012 si prevedono numerose novità che dovrebbero toccare vari aspetti della nostra economia, che negli ultimi tempi ha attraversato un periodo di grosse difficoltà dal quale spera di uscire al più presto. Una manovra che, come più volte ha sottolineato lo stesso esecutivo, sta chiedendo dei sacrifici agli italiani: a cominciare dal ritorno dell’ICI, sotto forma di IMU, l’eventuale aumento dell’IVA per finire al blocco delle pensioni relativamente all’indice di inflazione.
Liberizzazioni e proposte del Governo Monti per la crescita dell’Italia
Il Governo capitanato da Monti punta a liberalizzare i principali sistemi economici dell’Italia. Di seguito le mozioni tecniche dell’Autorità per eliminare gli impedimenti che si interpongono all’apertura delle piazze finanziarie e per favorire la concorrenza:
SERVIZI PUBBLICI LOCALI, LIBERALIZZARE E PRIVATIZZARE.
Per garantire che i principi di liberalizzazione recentemente approvati abbiano effettiva applicazione, occorre introdurre l’obbligo per gli enti locali di definire in via preliminare gli obblighi di servizio pubblico. Stabilito il perimetro, dovranno verificare la possibilità di una gestione concorrenziale con procedure aperte di manifestazione di interesse degli operatori del settore a gestire in concorrenza i servizi. Solo in caso di fallimento di questa procedura gli enti locali potranno mantenere la gestione in esclusiva affidata con gara a un privato, mentre l’affidamento in house (direttamente gestito dall’ente pubblico con una sua società) è consentito solo a fronte di un’analisi di mercato che ne dimostri in modo chiaro i benefici diretti.
Aumento accise sui carburanti: effetti sui prezzi della benzina
Un bel regalo da parte del nuovo governo Monti: servirà a salvare l’Italia ma per il momento appaiono nitide soprattutto le lamentele da parte dei cittadini. Il primo immediato effetto della manovra Monti lo sentiamo sulle nostre tasche, che cominciano ad alleggerirsi. Certo, l’idea dell’esercito di italiani che parte alla riscossa per la salvezza dell’Italia, ideologicamente non fa una piega, ma dopo qualche istante il desiderio predominate é quello di trovare un capro espiatorio per vendicare l’ennesimo balzello che va a colpire le già magre tasche dei cittadini.
Aumento dell’iva al 23%, prezzi in salita?
A poche settimane dalla formazione del nuovo esecutivo, i neo ministri non perdono tempo e si danno da fare. Misure che favoriranno la crescita? L’occupazione? Per il rilancio dell’economia? Forse di questo ne parleremo più in là (si spera), per il momento becchiamoci un bell’aumento dell’IVA, che passa dal 21% al 23%. Due punti percentuali, ma dato che poco fa era stata aumentata di un punto, diventano tre. E iniziano a pesare: i dirigenti di vari settori non mancano di esprimere il proprio dissenzo.
All’Italia una bella responsabilità: se crolliamo cade anche l’euro
Alcuni non hanno digerito le ultime affermazioni della signora Merkel e del signor Sarkozy, rispettivamente leader l’una della Germania e l’altro della Francia, le due nazioni “trainanti” dell’area euro. L’Italia é la terza economia per Eurolandia e sembra proprio che stavolta la patata bollente sia toccata a noi. La Grecia ormai é andata, ha gettato la spugna, ha ammesso le proprie colpe e senza troppo imbarazzo, chiede gli aiuti comunitari. L’Italia no, non deve mollare e lo sa bene il ministro Monti, che per salvare il Paese sta inventando e reinventando tasse che erano morte e sepolte al fine di rimpinguare le magre casse dello Stato.