farmers market

Risparmiare mangiando sano, possibile con la spesa in campagna

 Sono più di due milioni gli italiani che hanno deciso di fare la spesa in campagna per poter risparmiare mangiando in modo più sano. Si parla di cifre considerevoli, fino a quasi 1700 euro annui a famiglia. A rivelarlo la Confederazione Italiana Agricoltori nel suo “Rapporto sulla spesa in campagna”.

La spesa fatta nelle aziende agricole dura di più

 Ecco una bella notizia per i consumatori che sono soliti recarsi nelle aziende agricole o al mercato degli agricoltori a fare acquisti; infatti i prodotti alimentari acquistati in questi luoghi hanno una durata maggiore rispetto ai beni acquistati all’interno dei canali tradizionali (possono durare fino ad una settimana in più).

Questo è quanto emerso da un’analisi di Coldiretti i cui risultati sono stati resi noti in occasione

del taglio del nastro per il primo farmers’ market coperto di una città metropolitana del nord Italia a Milano e più precisamente in via Ripamonti all’interno del Consorzio Agrario

Risparmiare sulla spesa, nasce Qui da noi

Gli oltre duemila punti vendita, tra negozi e spacci aziendali, delle cooperative agroalimentari aderenti a Federagri sono da oggi riunite sotto un unico marchio: Qui da noi; lo scopo è quello di renderle maggiormente risconoscibili dal consumatore, che potrà fare la propria spesa alimentare direttamente da chi produce e trasforma carni, frutta, verdura, olio, vino, miele, salumi e conserve rigorosamente di provenienza certificata, esattamente come al mercato del contadino, ma avvalendosi di una formula di vendita che ricorda più il “tradizionale” supermercato.

E a chi chiede se questa non sia la risposta filo-americana ai farmer’s market di Coldiretti, Maurizio Gradini, presidente di Federagri-Confcooperative, replica:

Farmer’s market di Roma, l’appuntamento diventa fisso

Dopo il successo delle passate edizioni (tre per la precisione), l’appuntamento con il farmer’s market di Roma non solo si rinnova, ma diventa fisso. A partire da domani, sabato 19 settembre, infatti gli abitanti della capitale potranno recarsi ogni fine settimana a fare la propria spesa di qualità ed economica (almeno si spera!). La formula è sempre la stessa: vendita diretta dal produttore al consumatore, km 0 e stagionalità dei prodotti freschi. Invariata anche la cornice: il farmer’s market capitolino sarà ospitato all’ex mattatoio Testaccio (entrata da Largo G.B. Marzi)

Sembra anche che a questa iniziativa ne seguirà a breve un’altra analoga: il mercato del contadino “Roma campagna amica” di Coldiretti dovrebbe infatti sorgere a breve (forse il mese prossimo) presso l’ex mercato del pesce di via San Teodoro, ma in questo momento non sappiamo dirvi di più in proposito. Quel che è certo è che il farmer’s market del Testaccio sarà inaugurato ufficialmente domani e sarà aperto al pubblico ogni sabato e domenica dalle 9 alle 19 presso il padiglione 9 dell’ex mattatoio.

Risparmiare sulla spesa con i canali di vendita alternativi. E’ boom in tutta Italia

Per combattere il caro vita in Italia è boom dei canali di vendita alternativi e a farla da padrone in questo settore sono i mercati del contadino e l’acquisto in azienda agricola. Questo è quanto emerge ai dati dell’Osservatorio nazionale della spesa in campagna voluto da Coldiretti e Agri 2000, secondo i quali ben 7 italiani su 10 hanno scelto di risparmiare sulla spesa alimentare rivolgendosi direttamente al produttore o frequentando i cosiddetti mercati del contadino che periodicamente vengono organizzati in molte città.

Ma anche i tradizionali mercatini di quartiere e le bancarelle cominciano ad avere un posto di rilievo nella lotta al caro prezzi e sembrano non essere più appannaggio solo di pensionati e famiglie monoreddito. Questo grazie ai prezzi di frutta e verdura nettamente inferiori a quelli praticati dalla grande distribuzione, e, anche se non sarà glamour, alla consuetudine sempre più diffusa, di scegliere tra le bancarelle anche capi di abbigliamento e oggetti per la casa.

“Arrivederci penne”? I rincari e la dieta degli italiani

“Arrivederci penne? L’aumento dei prezzi ha effetto sulla dieta degli italiani”. Così la prima pagina del Wall Street Journal Europe, e a ritenere più che giustificato l’allarme del prestigioso quotidiano economico è la Coldiretti che, in occasione dell’apertura del vertice romano della Fao, sottolinea come i rincari relativi a pasta, pane, frutta e verdura stiano rendendo estremamente difficoltoso a milioni di italiani continuare ad alimentarsi correttamente seguendo la tradizionale dieta mediterranea.

Il consumo di questi prodotti è infatti crollato nel nostro paese con il -5,5% per il pane, -2,5% per la pasta, -5,5% per le verdure, avvicinando, commenta il prestigioso quotidiano, le abitudini alimentari degli italiani meno abbienti a quelle statunitensi caratterizzate dal consumo di cibo scadente ricco di grassi e sale. Non a caso l’obesità, che oltreoceano rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria, è sempre più diffusa anche nel paesi del bacino mediterraneo.