La vita dei matrimoni tende a diminuire sempre più: l’Istat conferma un’alta percentuale di fallimenti precoci, che raggiunge il 30% entro il terzo anno di matrimonio. In pratica dopo il giorno del fatidico sì, le coppie resistono meno di tre anni. Ma i fallimenti non riguardano sollo coppie che sin da subito (o anche prima di sposarsi), presentavano dei problemi, ma anche quelle che andavano d’amore e d’accordo e solo dopo il matrimonio sono sorti problemi impensabili. L’esperienza del fallimento coinvolge ormai coppie di ogni età che si ritenevano solide, coppie che erano sicure della propria scelta e che mai avrebbero pensato di doversi rivolgere ad un avvocato.
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Fallimento Lehman: Unipol tutela i propri clienti esposti
All’indomani del più grande fallimento bancario della storia, quello della quarta banca d’affari, Lehman Brothers, il pensiero di tanti piccoli risparmiatori è andato alle loro polizze o prodotti di investimento, che spesso a loro insaputa, potevano avere al loro interno prodotti strutturati legati in qualche modo alla grande banca d’affari americana. Il rischio di perdere tutto o quasi era ed è ancora concreto, considerando che secondo le prime stime l’esposizione dei fondi assicurativi e di investimento in prodotti Lehman ammonterebbe addirittura ad oltre mille miliardi di euro. Ma niente isterismi inutili, perché sembra che questa volta, al contrario dei casi famigerati dei fallimenti Parmalat e Cirio, le istituzioni finanziarie possano voler adottare una politica ben diversa. Ha cominciato, infatti, Mediolanum, il presidente della quale Ennio Doris, in una conferenza all’indomani del crac Lehman, ha voluto rassicurare i clienti esposti nel crac. La banca non appena avrà i dati deciderà di concerto con i clienti come comportarsi per evitare grosse perdite nei portafogli.
Prodotti Lehman nel portfolio: ecco i rischi per i risparmiatori
Dopo il più grande fallimento della storia della finanza mondiale, quello di Lehman, a tremare non sono solo le borse di tutto il mondo, ma anche il popolo dei piccoli risparmiatori, che rischiano di essere loro malgrado e spesso a loro insaputa, le principali vittime di questo vero e proprio sconquasso finanziario. Perchè se è vero che tutto sommato, come hanno subito voluto rassicurare i principali istituti bancari italiani e il tesoro, l’esposizione sui titoli ed obbligazioni in Lehman è nel nostro paese assolutamente limitata, a preoccupare però sono tutti quei prodotti cosi detti strutturati che, magari all’insaputa degli stessi clienti, sono dentro gestioni collettive, fondi, cartolarizzazioni e, soprattutto, bond e polizze legate agli indici di Borsa (index linked). Vediamo allora di cercare di districarci da questa sorta di ginepraio.