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Esenzione ICI ecco il decreto ufficiale

Il testo del provvedimento sul abolizione del ICI non è stato ancora ufficializzato sulla Gazzetta Ufficiale, ma questo viene anticipato dal Sole24. In sostanza vengono confermate le anticipazioni circolate durante gli scorsi giorni, ad eccezione di qualche problema interpretativo che sicuramente verrà corretto durante l’iter parlamentare.

Innanzitutto Via l’Ici sulla prima casa escluse case signorili (categoria A1), ville (A8) e castelli (A9). Stop per regioni ed enti locali ad aumenti di tributi, addizionali e aliquote, infatti bisognerà attendere la definizione del nuovo patto di stabilità.

Abolizione dell’Ici e detassazione straordinari. E’ cosa fatta!

L’abolizione dell’Ici sulla prima casa è diventata realtà ma, contrariamente a quanto annunciato qualche giorno fa da alcuni giornali, la tassa rimane per le residenze di pregio come ville e case signorili e per gli enti locali proprietari di immobili di lusso. Mentre si sta ancora valutando l’ipotesi di includere nel provvedimento le pertinenze come box, cantine e garage. Il taglio dell’Ici sarà valido sin da subito, cioè dal prossimo giugno.

E’ diventata così operativa la promessa del nuovo governo Berlusconi che ha varato il provvedimento ieri durante il primo consiglio dei ministri che si è tenuto a Napoli. Confermata anche la detassazione di premi e straordinari. Tuttavia a beneficiare del provvedimento saranno soltanto dipendenti privati con un reddito non superiore a 30mila euro per il 2007. La detassazione degli straordinari non riguarderà quindi dipendenti di enti statali e forze di polizia, per le quali si pensa di varare provvedimenti ad hoc in un futuro prossimo.

Taglio dell’Ici e detassazione straordinari: risparmieremo fino a 950 euro l’anno

Se avete già ricevuto i bollettini per il pagamento dell’ICI aspettate fino a Mercoledì. Parola di Giuseppe Vegas, sottosegretario all’Economia, che ha confermato che l’abolizione della tassa sulla casa riguarderà già i pagamenti di quest’anno. Mercoledì prossimo dovrebbe aver luogo infatti il Consiglio dei Ministri che adotterà il provvedimento, tanto atteso quanto temuto, per via delle ricadute che si “sospetta” (si fa per dire) possa avere sulle casse dei comuni, dai cittadini. Lo stesso Vegas ha però anche aggiunto che i comuni avranno una compensazione per la perdita di questo ingente introito.

Intanto, nell’attesa che la tassa venga abolita, l’Ufficio Studi dell’Associazione Artigiani e piccole imprese C.G.I.A. di Mestre ha elaborato e condotto un’indagine dettagliata per calcolare a quanto ammonterebbe il risparmio di una famiglia-tipo italiana tenuto conto non solo dell’abolizione dell’Ici ma anche della detassazione degli straordinari. Le cifre ottenute vanno dai 257 agli oltre 950 euro l’anno.

Ma se lo straordinario fosse detassato quanti ci guadagneremmo?

Durante questa campagna elettorale il centro destra ha parlato spesso di detassazione dello straordinario, incuriosito dall’argomento ho effettuato qualche ricerca, ed ho trovato sul sito del sole24ore un calcolo molto interessante. Infatti viene calcolato che la detassazione dello straordinario equivale ad una tredicesima. Facendo un esempio con un metalmeccanico che guadagna 1.300 euro lordi al mese ed effettua tutte le 250 ore previste dal contratto, il suo compenso salirà di 589 euro. Per un impiegato dell’edilizia che guadagna lordi ogni mese 1500 euro con gli straordinario potrebbe arrivare a 718 euro di più in busta paga. Un altro vantaggio si avrà sulla detassazione locale.

Anche se i costi di questa operazione per lo stato forse sono troppo alti per portare un effettivo vantaggio, anche se la maggioranza è ottimista «Saranno compensati da una serie di effetti postivi – sostiene Renato Brunetta (Pdl) – sul versante della crescita dei redditi, della produttività e del gettito tributario, perché questa misura favorirà l’emersione del sommerso. Dopo gli straordinari, toccherà agli affitti che spesso sono pagati in nero». «Non intendiamo legare la detassazione alla presenza di un’intesa sindacale – aggiunge Maurizio Sacconi (Pdl) – anche perché in molte imprese non vi sono accordi di secondo livello». Ad essere esclusi dal beneficio sarebbero gli straordinari forfettizzati percepiti dai dirigenti aziendali.