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Riduzione sulle tariffe del RC auto, lo chiede anche Mister Prezzi

La riduzione con eventuali sconti sulle tariffe per l’RC auto, ecco quanto richiede il garante per la sorveglianza dei prezzi Antonio Lirosi. Secondo l’Istat nell’anno passato queste tariffe hanno subito un aumento del 2,5 per cento. La richiesta viene dopo l’incontro con il presidente dell’Isvap e dell’Ania. Proprio quest’ultimo ha dichiarato che aspetterà fino ad aprile-maggio per avere i dati definitivi del 2007.

Lirosi, in un incontro con i giornalisti, ha sottolineato che l’aumento dell’Rc auto è al sesto posto fra i prodotti più segnalati dai cittadini come cari dopo latte fresco, pane, pasta, benzina e gas. Mister prezzi ha annunciato che per settembre-ottobre dovrebbe essere possibile in internet avere un quadro delle offerte delle varie compagnie con le cinque più convenienti in modo da poter confrontare le tariffe. Per Fabio Cerchiai, presidente dell’Ania, nell’anno appena passato si è intensificato il calo del prezzo medio della assicurazione Rc auto, diminuito di ben 2 punti percentuali rispetto al 2006. La diminuzione era stata pari a 0,8 per cento nel 2006 e all’1,5 per cento nel 2005. È in corso un reale raffreddamento dei prezzi e quello praticato si discosta molto dal listino”.

Conti dormienti: ecco cosa fare

Rinnovo l’invito per quanto riguarda i conti dormienti, infatti è conveniente recarsi ad uno sportello entro agosto ed è necessario per non perdere tutti i soldi dimenticati in questi 10 anni, effettuare qualche movimento, basta un versamento, un prelievo, o anche soltanto la richiesta dell’estratto conto. Infatti come annunciato il mese scorso è partita l’operazione conti dormienti, cioè quei depositi di denaro e di strumenti finanziari in custodia ed amministrazione, sui quali non si registra nessun movimento da 10 anni.

Le banche, finanziarie e le Poste Italiane sono tenute ad avvertire i titolari di questi conti, attraverso delle lettere, per chiedere di movimentare il conto, chi non risponderà a questa comunicazione entro 6 mesi dal ricevimento dell’ultima rischia di perdere tutti i soldi. I soldi che non verranno reclamati saranno versati ad un fondo destinato a risarcire i clienti dei crack finanziari, e in parte a favorire l’assunzione dei precari nella pubblica amministrazione.

Benzina: arriva il decreto taglia tasse

E’ in arrivo il decreto per la sterilizzazione dell’Iva sui carburanti che dovrebbe comportare una riduzione del prezzo al consumo fino a due centesimi a litro. Il provvedimento è prossimo dicono fonti del ministero dello Sviluppo economico, forse anche in giornata potrebbe essere firmato. Si tratta di una misura, prevista dalla Finanziaria 2008, che attraverso un decreto Economia-Sviluppo economico permette di recuperare, almeno in parte, attraverso l’accisa, il maggior gettito Iva derivante dall’aumento dei prezzi industriali della materia prima.

Ben venga, sostiene Federconsumatori questo decreto che dovrebbe alleggerire l’incidenza dei rincari del petrolio sul prezzo dei carburanti ma, “a nostro parere, ci sono ancora molte altre operazioni che è necessario mettere in campo per alleviare la pesante e preoccupante situazione in cui versa il settore dell’energia e in particolare dei carburanti”. Nello specifico dei carburanti – continua Federconsumatori – è necessario “operare un vero e proprio processo di liberalizzazione del sistema della distribuzione, facendo in modo che ogni distributore possa comprare direttamente dal mercato almeno il 50 per cento dei carburanti che eroga e non, come oggi, vincolando completamente l’erogazione alla compagnia di bandiera di appartenenza”. Così facendo, secondo l’associazione, vi potrebbe essere un abbattimento molto forte dei costi e quindi dei prezzi dei carburanti, almeno per 6-7 centesimi al litro.

Aumenti per la festa delle donne

Qualche giorno fa avevamo parlato delle varie iniziative gratuite dedicate alla donna in occasione della festa della donna del 8 marzo. Oggi invece una nota negativa, cioè rincari, fino al 20 per cento per il prezzo di un ramoscello di mimosa.

“Il carovita non risparmia neanche l’8 marzo – dice Carlo Pileri, presidente dell’Adoc – un ramoscello di mimosa costa in media 1 euro in più rispetto all’anno scorso, un composizione può essere acquistata anche alla cifra di 25 euro. Chi vorrà festeggiare andando a cena deve essere pronto a spendere almeno 30 euro, a persona, per il menu, quasi il 15 per cento in più del 2007. Se la cena è accompagnata da uno spettacolo, il conto sale in media di 15 euro, raggiungendo anche quota 50 euro”.

I consumatori contro l’addebito per SkyLife

C’eravamo già occupati della questione SkyLife, che da oggi si paga a meno che il cliente non disdica l’invio di questa rivista. Il Movimento Consumatori ha richiesto al Tribunale di Roma di inibire con urgenza i gravi comportamenti posti in essere da SKY che, proprio in questi giorni, addebiterà a tutti i propri abbonati, oltre 4 milioni in Italia, importi non dovuti per ricevere la rivista SkyLife.

In una lettera inclusa nel magazine di gennaio e febbraio inviata agli abbonati, che appare quindi in posizione poco visibile, l’emittente televisiva del gruppo di Murdoch comunicava che dal 1° marzo 2008 la rivista, in passato inclusa nel pacchetto abbonamento, avrebbe comportato un costo di 0,40 o 0,90 euro a numero per tutti i consumatori che semplicemente decidevano di non disdire il servizio, il meccanismo del silenzio assenso.

Conti dormienti: è il momento delle Poste

Proprio qualche tempo fa avevo parlato dei conti dormienti e di come le varie istituzioni si sarebbero dovute muovere. Nell’operazione “conti dormienti” si sono movimentate anche le poste, le norme sull’utilizzo dei conti giacenti da anni senza alcun movimento coinvolgono infatti anche i libretti postali, nominativi o al portatore.

E la massa interessata è sterminata, composta da centinaia di migliaia di libretti. Le Poste Italiane hanno creato un elenco completo dei libretti postali dormienti, cioè di quei libretti di risparmio non mvimentati da 10 anni e con saldo superiore ai 100 euro.

L’aviaria? Una truffa da 18 miliardi di euro

L’Influenza aviaria è una malattia infettiva contagiosa altamente diffusiva, dovuta ad un virus influenzale (orthomyxovirus H5N1), che colpisce diverse specie di uccelli selvatici e domestici, con sintomi che possono essere inapparenti o lievi (virus a bassa patogenicità), oppure gravi e sistemici con interessamento degli apparati respiratorio, digerente e nervoso ed alta mortalità (virus ad alta patogenicità).

Il virus può trasmettersi all’uomo. E proprio per quest’ultima frase qualche anno fa si scatenò il caos più totale infatti secondo l’Oms ci dovevano essere 16 milioni di infettati, 2 milioni di ricoveri e 150mila morti. A livello mondiale si prevedevano 150 milioni di morti. Invece dal 2003 l’aviaria ha contagiato 369 persone uccidendone 234, la maggior parte in Vietnam, Indonesia, Egitto, Thailandia e Cina, in luoghi ove la continuita’ fisica con gli animali era, ed e’, piuttosto stretta.

Latte: intesa con i produttori per il contenimento del prezzo

Se il mese scorso vi avevo indicato come risparmiare sul latte saltando tutta la distribuzione, oggi ho una bella notizia per tutti i consumatori. Infatti Mercoledì c’è stato un incontro tra Mister prezzi, Antonio Lirosi, col le associazioni d’industriali e commercianti. A conclusione Mister Prezzi ha detto:”Il contesto internazionale continua ad essere preoccupante – ha detto Lirosi – ma, per quanto riguarda l’Italia, abbiamo ottenuto oggi la disponibilità delle associazioni a sensibilizzare i propri associati al fine di contenere i prezzi al consumo”.

Il Garante ha quindi sottolineato che, in base alle rilevazioni, il prezzo al consumo del latte attualmente in Italia oscilla tra 1-1,10 euro e 1,60-1,70 euro. “L’esistenza di questa diversità è un bene – ha sottolineato il Garante – perché dimostra che il mercato è concorrenziale”. Lirosi ha comunque annunciato una verifica dei prezzi per il prossimo aprile. Buone le reazioni da parte delle associazioni dei consumatori, che ora si attendono un calo del prezzo, Federconsumatori ha inoltre monitorato il costo di un litro di latte fresco nelle diverse città italiane.

Un asso nella manica per il consumatore: la fiducia

La fiducia dei consumatori italiani è risalita a febbraio dopo il brusco crollo di gennaio, anche se la situazione non è delle migliori infatti circa il 10% degli intervistati non ha risposto alle domande dell’Isae relativa al clima di fiducia. Questa è la percentuale d’incertezza più alta da “quando l’inchiesta viene condotta con tecnica telefonica (gennaio 1995)”.

Quindi come detto l’indice di febbraio risale di qualche punto, anche se continuano a deteriorarsi i giudizi e le previsioni sulla situazione finanziaria della famiglia. Questa può essere definita reticenza, infatti gli italiani stanno imparando a gestire le emozioni, infatti oramai anche l’ottimismo e il pessimismo hanno un valore sul mercato, mostrando sfiducia si produce allarme per la crescita economica, le associazioni dei consumatori alzano barriere di protezione, i politici si lambiccano per rifocillare i nostri redditi, le Banche Centrali mettono liquidità nel sistema.

Come leggere l’etichetta energetica

La spesa per l’elettricità e per il riscaldamento assume un peso sempre più importante e rilevante nei bilanci familliari, come sappiamo gli apparecchi più affamati d’energia e che contribuiscono maggiormente alla produzione di Anidride carbonica sono scaldabagno, frigorifero, lavatrice e lavastoviglie.

Per combattere ed abbattere i consumi di questi elettrodomestici l’Unione Europea ha reso obbligatoria l’etichetta energetica che contiene tutte le informazioni utili per una scelta attenta, in questa il produttore deve indicare alcuni dati relativi al consumo energetico e alle principali caratteristiche dell’apparecchio. Infatti il prezzo d’acquisto di un elettrodomestico di fascia basse è inferiore di molto al prezzo che poi ci troveremo a pagare per l’energia elettrica necessaria a farlo funzionare.

Quanto ci costa un SMS?

In Italia giornalmente vengono mandati milioni e milioni di SMS, una fonte di guadagno enorme per gli operatori telefonici dato che ricavano utili per circa il 90% e gli short message service costituiscono il 20% del loro fatturato. Eppure come possibile tutto ciò? Un SMS ci costa solo pochi centesimi di euro!

Secondo l’analisi di Gthing.net un SMS può contenere massimo 160 caratteri ovvero 140 byte. Generalmente costa 15 centesimi di euro, se sfruttato a pieno, quindi un bit ci viene a costare 0,01339 centesimi. Inviare un sms costa circa 460 euro, anche comprando pacchetti di SMS la situazione non cambia di molto.

Bollette bloccate: tardivo l’intervento dell’Antitrust

Giudizio positivo dell’Audiconsum sul comportamento dell’Antitrust riguardo  la “faccenda” dei distacchi per le bollette telefoniche contestate, della quale vi avevo parlato in questo articolo. Anche se comunque vengono mosse varie critiche all’Autority, che ha impiegato molto tempo per prendere una decisione in merito. Infatti Audiconsum afferma che solo dopo anni di denunce per i distacchi che la Telecom effettuava, anche in presenza di bollette telefoniche contestate, l’Antitrust ha obbligato l’ex monopolista a non distaccare più le linee telefoniche degli utenti.

Si tratta delle bollette con prefissi 008818 (numeri satellitari) e numeri a valore aggiunto come l’199, 899, 892, 178, ecc. che arrivano a costare anche 15,00 euro al minuto, con guadagni stratosferici per i gestori incriminati: GLOBAL STAR EUROPE, CSINFO, EUTELIA, KARUPA, 10993 SRL, TELEUNIT, VOICEPLUS e ELSACOM (quest’ultima per altro di proprietà della società pubblica Finmeccanica).

Occhio ai soldi dimenticati

I conti correnti, i libretti di risparmio, i depositi titoli e le polizze vita il cui valore è superiore e che non vengono movimentati dal titolare o da delegati per 10 anni finiscono nel fondo “Vittime sulle frodi finanziarie“. Sono questi i cosiddetti fondi dormienti, ma deve essere seguito un iter preciso, stabilito da un DPR nell’agosto del 2007, che ha fissato una serie di date a cui bisogna prestare attenzione. A partire dal 17 febbraio, attenzione agli elenchi dei depositi al portatore, pubblicati dalle banche nelle filiali e su internet.

Infatti se un fondo è dormiente, dunque come detto non è stato mai movimentato per 10 anni consecutivamente, l’intermediario deve inviare una raccomandata con avviso di ricevimento; al titolare del rapporto o ad un suo delegato, e questi hanno 180 giorni di tempo per movimentare il rapporto, basta anche una semplice comunicazione all’intermediario. Altrimenti il rapporto viene estinto e il denaro viene devoluto al fondo citato prima.

Aumento della carne, ma solo per i consumatori

Interessante inchiesta apparsa sul giornale la Provincia pavese che ha analizzato il mercato della carne, riscontrando un aumento finale solo per il consumatore. Ma andiamo ad analizzare meglio l’inchiesta. Come detto il prezzo della carne al banco aumenta, aumentano anche i costi di materie prime come mais e grano. Quello che non aumenta è il prezzo degli animali vivi, cioè il compenso degli allevatori, che anzi è diminuito del 3%.

E’ da un anno che ci pagano meno – spiegano gli allevatori- Invece la carne al dettaglio costa di più. Non comprendiamo questa discrepanza, non c’è motivo perché ciò avvenga. Allora viene da pensare che sia speculazione

Quello che rimarchiamo è soprattutto l’aumento dei costi di produzione – sottolinea Antonio Strada, titolare della tenuta Scaldasole nel pavese – Per fare un esempio, il granoturco nel 2006 costava circa 12-13 euro al quintale, ora il prezzo è salito a 24-25 euro. In pratica è quasi raddoppiato. Il grano non è da meno. Quindi nel nostro bilancio i costi di produzione, mi riferisco ai mangimi, hanno un’incidenza diversa. Se poi ci mettiamo anche il costo del gasolio, che pure è aumentato, la situazione peggiora