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Boom dei prodotti monodose per i single? Attenti al portafogli

Nei supermercati è boom delle vendite di porzioni monodose e cibi precotti o pronti all’uso, alimenti acquistati preferenzialmente da chi vive solo e, per ragioni di tempo e di opportunità, mette dentro al carrello della spesa mini porzioni, frutta e verdura già lavata e tagliata, salumi e formaggi affettati e confezionati.

Il fenomeno è stato commentato dal Club per single ‘Eliana Monti’ che ha rilevato l’apertura della grande distribuzione organizzata alle esigenze dei single con una maggiore offerta di questa tipologia di prodotto che solo qualche tempo fa era praticamente introvabile.

Nuovi aumenti per luce e gas, meno male che c’è l’euro

Se ieri c’eravamo occupati degli ultimi rincari della benzina oggi un altra brutta notizia, rincari in arrivo per quanto riguarda luce e gas. L’allarme questa volta viene lanciato dal centro studi del Rie (Ricerche industriali ed energetiche), a quanto pare da luglio sulle famiglie potrebbe abbattersi una nuova stangata, infatti i continui aumenti del greggio porteranno rincari nell’ordine del 3,9 per cento per il metano e del 2,5 per cento per l’energia elettrica.

Per dirla in euro, si parla di ben 51 euro in più a bolletta. Facciamo un esempio, una famiglia consuma circa 1.400 metri cubi di gas all’anno, il rincaro sarà di 40 euro in più. Mentre per quanto riguarda l’energia elettrica, se consideriamo un consumo di 2.700 Kw/h, si avrà un rincaro più limitato, “solamente” 11 euro.

Ma l’offerta MediaWorld conviene? Scopriamolo

Vi ricordate gli ultimi mondiali di calcio? Come potete dimenticarli, l’Italia vinse i mondiali, e chi aveva scommesso sulla nostra nazione usufruendo della promozione di Mediaworld aveva ottenuto il rimborso del prezzo pagato per acquistare un televisore, sotto forma di buono acquisto.

Evidentemente il successo di questa iniziativa ha spinto molte catene di prodotti tecnologici ha riprovarci: Saturn con un’offerta analoga a quella di Mediaworld di due anni fa (prezzo rimborsato in caso di vittoria dell’Italia); Euronix con un concorso che prevede l’attribuzione di buoni sconto; Mediaworld, forse temendo un bis da parte della nostra nazionale, con una proposta un po’ più articolata.

Biglietti aerei online? Nessuna truffa per il consumatore

Parliamo di un argomento caro a tutti noi consumatori, ovvero, biglietti aerei low cost, secondo una recente indagine nel nostro paese su 11 siti internet dedicati all’acquisto di biglietti aerei messi sotto osservazione, sette sono risultati in linea con la disciplina a tutela dei consumatori, mentre 4 sono stati quelli che hanno evidenziato irregolarità.

Di questi ultimi tre hanno corretto le informazioni poco trasparenti grazie alla moral suasion effettuata dall’Antitrust, mentre per un quarto operatore è stato avviato un procedimento per pratica commerciale scorretta. Questo il primo bilancio dell’attività di monitoraggio svolto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti delle biglietterie aeree on line. Quindi comunque un ottima cifra, che sia la volta buona che si sia trasparenza per il consumatore? Noi speriamo.

Ecco quanto spenderemo in più di benzina all’anno

“Il costo dei carburanti è un problema da affrontare in tempi rapidissimi. Questi livelli di prezzi, oltre ad impoverire le tasche degli automobilisti, comportano una ricaduta molto grave nella determinazione dei prezzi dei beni di largo consumo trasportati su gomma”. È quanto sottolineano, in una nota, Adusbef e Federconsumatori commentando il nuovo record dei prezzi dei carburanti.

Infatti basta pensare che solamente nell’ultimo mese, l’incremento di 10 centesimi per litro di carburante avrà ripercussioni notevoli, non solo per il pieno, che subirà rincari di 10 euro al mese e di 120 euro all’anno, ma anche per l’inflazione, con un incremento di 0,3 punti, pari a un aumento della spesa per i cittadini di 90 euro annui. Se si fanno due conti per la benzina, sono stati spesi in più 2,7 miliardi di euro (2 miliardi e 160 milioni costo industriale e 540 milioni tassazione incamerata dall’Erario).

Risparmiare sui farmaci: arrivano i generici a marchio Coop

La catena di supermercati Coop intraprende il primo grande passo verso la concreta liberalizzazione del settore farmaceutico, introdotta già da due anni mediante il decreto legge Bersani, attraverso la promozione di una propria linea di specialità da banco (ovvero senza obbligo di ricetta medica) battezzata “Coop salute” (come gli omonimi spazi già presenti in Coop, dedicati alla vendita di prodotti farmaceutici e parafarmaceutici di marca).

Sarà cioè possibile già dalla prossima settimana acquistare negli appositi spazi dedicati all’interno dei supermercati Coop farmaci antinfluenzali, antinfiammatori e analgesici a marchio Coop (quindi classificabili come generici) a prezzi che si annunciano inferiori del 40-50% rispetto alla media. Più precisamente, il primo farmaco senza obbligo di ricetta ad essere lanciato sarà l’antinfluenzale contenente acido acetilsalicilico (la famosa Aspirina prodotta da Bayer).

Multa in arrivo per l’Agenzia delle Entrate

Il direttore dell’Agenzia non aveva il potere di stabilire forme di pubblicità diverse da quelle stabilite dalla legge. Questo quello che il Garante della privacy Francesco Pizzetti, ha sottolineato, ovvero l’illegittima modalità utilizzata dal Fisco. «Si è messo a disposizione del mondo – dice Pizzetti – un patrimonio di dati che mappa l’intero paese, rende possibile le attività di profilazione, le più diverse, consente furti di identità».

Quaranta milioni di posizioni contributive, persone fisiche, società, istituzioni pubbliche on line. In tutto il mondo è stato possibile accedere ai dati, scaricarli, fare cd, modificarli e venderli. Una volta messi in rete, poi, sottolinea il Garante, i dati sfuggono al controllo di chiunque. Comunque attenzione perché ci sono rischi civili e penali per chi continua a diffondere questi dati.

Risparmiare su abbigliamento e calzature: Outlet e Factory Outlet

Se nonostante il caro vita non avete nessuna intenzione di rinunciare al piacere di indossare un capo firmato non disperate. Fioriscono infatti in tutto il belpaese gli Outlet. Per quelli di voi che ancora non lo sapessero si tratta di veri e propri negozi dove potrete trovare tutto l’anno a prezzi molto vantaggiosi abbigliamento, calzature e accessori di diversi marchi prestigiosi. Qual è il segreto degli Outlet? No. Non si tratta di marchi taroccati, ma di rimanenze delle collezioni degli anni passati che vengono riproposte con sconti che vanno dal 35 al 70%. In linea di massima tenete conto però che gli Outlet non fanno per voi se per risparmiare su un capo, naturalmente non firmato, intendete spendere cifre davvero irrisorie (in questo caso sappiate che chi scrive è dalla vostra parte).

Mentre per gli appassionati delle griffe che pensano in grande sorgono qua e là, ma soprattutto al Nord della penisola, i Factory Outlet, dei veri e propri ipermercati della moda a prezzi scontati che ospitano al loro interno una vastissima scelta di vestiario e accessori per tutta la famiglia. Importati dagli Stati Uniti, dove sono già una realtà dagli anni ’70, i Factory Outlet si stanno lentamente diffondendo anche qui da noi accanto agli ormai tradizionali Outlet e ai cari vecchi spacci aziendali, una realtà affermata nel nostro paese sin da tempi non sospetti, quando cioè la crisi economica non ci aveva ancora spinti ad invocarne la presenza come una necessità e molti di noi andavano a farci un giro spinti dalla curiosità più che dal bisogno.

Attenzione alle frodi delle banche per quanto riguarda i mutui

Attenzione alla portabilità dei mutui infatti si stimano in 3,2 milioni le famiglie frodate dalle banche che, sulla portabilità dei mutui e la cancellazione gratuita dell’ipoteca, non hanno applicato il decreto Bersani. E per risarcirle non può bastare una lettera, anche se è a firma del governatore Draghi. A sostenerlo sono Adusbef e Federconsumatori che, in un comunicato, commentano così la notizia, riportata da un quotidiano, di una lettera inviata dal Governatore della Banca d’Italia agli istituti di credito per richiamare le banche.

Il Governatore Draghi – dice un comunicato delle due associazioni – dovrebbe inviare ispezioni tese a quantificare con un monitoraggio le illegalità e i comportamenti fraudolenti che hanno arrecato gravissimo danno a 3,2 milioni di famiglie, già alle prese con aumenti medi sulle rate di 180 euro al mese”. “A queste famiglie – continuano Adusbef e Federconsumatori – le banche hanno voltato le spalle, impedendo di rinegoziare o trasferire il mutuo a titolo non oneroso come espressamente sancito dalla legge”.

Dichiarazione dei redditi, ecco una guida

Chi non ha consegnato il 730 entro al fine d’aprile al proprio datore di lavoro ha tempo fino al 3 giugno per consegnare questo ai Caf o ai commercialisti. Chi paga invece le tasse attraverso il modello Unico ha tempo fino al 31 luglio, la dichiarazione andrà trasmessa per via telematica. Dichiarazione mai ricca di novità come quest’anno: cambiano le aliquote Irpef, le deduzioni per carichi di famiglia si trasformano in detrazioni, arriva lo sconto per chi sta in affitto. Per le famiglie gli sgravi si arricchiscono di una nuova detrazione per quelle famiglie numerose, quelle con almeno quattro figli.

Entrano in vigore anche gli sconti per la palestra o la piscina dei figli e il sostegno fiscale sull’affitto per i giovani dai 20 ai 30 anni che decidono di andare a vivere per conto loro. Per la casa proseguono le agevolazioni per chi vuole ristrutturare: non solo è riconfermato il bonus ormai storico del 36 per cento per tutti i lavori, ma anche la maxi-detrazione del 55 per cento per quelli che riqualificano la casa dal punto di vista energetico, dai pannelli solari alle finestre con i doppi vetri fino alle caldaie di nuova generazione. Nuovi scaglioni Irpef. Scattano con la dichiarazione di quest’anno le modifiche introdotte con la Finanziaria dell’anno scorso.

Redditi online, ma cosa è successo?

Si è alzato un polverone attorno alla diffusione dei redditi online, come avviene sempre in Italia, per la responsabilità si gioca molto a scarica barile. Ma oggi cerchiamo di capire cosa è successo. Tutto è nato dal post di Alberto Falossi, il 30 aprile, inizia il tam tam mediatico e subito questa notizia schizza in prima pagina nei principali siti di social news, e dei quotidiani online. E mentre nella rete si sprecavano i commenti, di chi era a favore e di chi era contro questa pubblicazione, il garante chiedeva all’agenzia delle entrate di sospendere la pubblicazione dei dati.

Questi però punto primo erano già stati scaricati da molte migliaia di persone, e punto secondo, di conseguenza, erano stati resi disponibili su fonti alternative quali emule. Ieri il garante per la privacy in una lettera al quotidiano laRepubblica, ha parlato di un grave errore, stessa posizione del garante del contribuente. Intanto il Codacons ha avanzato come ho detto ieri una richiesta di maxi risarcimento, anche se giustamente qualcuno ha fatto notare che i soldi chiesti come risarcimento verranno presi dalle nostre tasse. Sempre nella giornata di ieri, l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato in una nota che “la diffusione dei dati reddituali con modalità telematiche da parte dell’autorità pubblica costituisce un elemento di garanzia, trasparenza e affidabilità dell’informazione“.

Calcolare la propria spesa direttamente online

Voglio segnalarvi un ottima iniziativa del sito “la grande famiglia” che permette ai consumatori di avere un riferimento sui prezzi medi dei prodotti che usualmente acquistiamo. A seguito dei continui ed interminabili aumenti dei prezzi, si potrà mettere un freno ai prezzi facendo la spesa virtuale da casa.

Partendo dai prezzi medi nazionali segnalati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, l’associazione ha selezionato i prodotti alimentari più utilizzati, con l’obiettivo di orizzontare i consumatori negli acquisti quotidiani. I prezzi non sono proprio accurati, infatti sono una media tra nord, centro e sud.

Benzina: ecco la lista dei distributori indipendenti, che applicano un prezzo più basso

E di nuovo qui per parlare dei nuovi record raggiunti dalla benzina, questa volta sono stati toccati 1,459 euro al litro ed il diesel che vola a 1,438 euro negli impianti dell’Agip e della Tamoil. Tra la fiammata del caro petrolio e la scadenza del bonus fiscale di due centesimi solamente in questa settimana hanno avuto un rinacro di 4,6 centesimi al litro.

“Per aiutare gli automobilisti alle prese col caro-pieno, abbiamo deciso di diffondere gli indirizzi di altri 150 distributori indipendenti che si aggiungono all’elenco già realizzato e pubblicato dal Codacons”. “Si tratta delle cosiddette pompe bianche – spiega il presidente Rienzi – che non appartengono ai grandi marchi e applicano listini sensibilmente inferiori rispetto ai distributori abituali. Ciò si traduce in un risparmio fino a 100 euro l’anno sul pieno per ogni automobilista, ipotizzando due pieni al mese. Risparmio che, ovviamente, risulta ancora maggiore al crescere del numero dei rifornimenti annuali”.

il Tagesmutter o nido famiglia. Un ottimo metodo per risparmiare un pò sugli asili nido

Se siete mamme lavoratrici e vivete in città come Roma, Trento, Milano e Verona ci sono ottime notizie per voi: anche nel nostro paese, così tristemente distratto rispetto alle esigenze delle donne che pur avendo famiglia non vogliono, o non possono, rinunciare al proprio lavoro, sono arrivati i Tagesmutter (“mamma di giorno”), ovvero gli asili nido domiciliari. Si tratta di una consuetudine piuttosto diffusa nei paesi del Nord-Europa che, oltre a rappresentare un’ottima soluzione per le mamme che non sanno a chi affidare i propri piccoli mentre sono a lavoro, costituisce un’opportunità per le donne in cerca di un’occupazione che permetta loro di conciliare lavoro e famiglia.

I Tagesmutter sono veri e propri asili nido casalinghi dove, dopo aver seguito un breve corso di formazione e una volta ottenuti i permessi necessari, una mamma può occuparsi, in casa propria, di alcuni bambini fra 0 e 3 anni (fino a 5, inclusi i propri figli) a un costo nettamente inferiore rispetto a quello richiesto dai nido privati. A Milano, ad esempio, il costo è di 5,50 euro l’ora, 3 dei quali finanziati dal comune. Le famiglie italiane spendono mediamente 290 euro al mese per mandare i propri figli al nido, data la scarsità di strutture pubbliche disponibili dalle quali rimangono tagliati fuori moltissimi bambini. Molte madri sono costrette così a lasciare il lavoro, dal momento che lo stipendio non basta a volte neppure per coprire la retta mensile (che si aggira anche intorno alle 500 euro in alcune città del Nord-Italia) e il nostro paese certo non si distingue per numero di madri-lavoratrici.