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Un asso nella manica per il consumatore: la fiducia
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a) purché sia grande, senza costruzioni intorno e con un bel garage per le nostre macchine
b) cerchiamo un edificio di classe A o verifichiamo prima i consumi, osserviamo l’orientamento
c) in futuro una casa senza pannelli solario e come una cucina senza tavolo
a) L’importante è che la caldaia sia della potenza necessaria
b) E’ più importante la progettazione dell’impianto di distribuzione del calore ed una caldaia della giuste dimensioni
c) meglio una caldaia condominiale e un sistema di regolazione individuale del calore
a) Abbiamo una predilezione per l’eleganza e la leggerezza dei mobili in alluminio
b) Ci piace il contrasto tra le componenti in metallo e il legno
c) Adoro i materiali naturali, non trattati.
a) Penso alla nostra salute, la vasca per l’idromassaggio è il massimo
b) Chiedo ad un professionista la certificazione della mia abitazione comprensiva dei consigli sugli investimenti per migliorare il comfort e risparmiare
c)sfrutto le detrazioni fiscali ed i prestiti bancari agevolati per dimezzare i consumi della casa
a) Lasciamo aperti i caloriferi, tanto nessuno entra in casa a controllare. Il caldo non fa male e se proprio dobbiamo apriamo un pò le finestre
b) Regoliamo meglio i caloriferi nei diversi ambienti e acquistiamo termostati regolatori per aprire e chiudere i caloriferi nei diversi ambienti
c) Siamo disposti a mettere i doppi vetri, a cambiare tutti i caloriferi, aumentarne la superficie radiante e diminuire la temperatura dell’acqua calda: solo cosi avremo più risparmio e comfort
Il pane è il componente base della nostra alimentazione da migliaia di anni e si caratterizza per le molteplici forme e tipologie che si possono trovare in commercio: filoni, filoncini, rosette, ciabatte, baguette, panini, integrale, salato e molte altre.
Purtroppo l’aumento indiscriminato dei prezzi avvenuto negli ultimi tempi ha fatto sì che anche il costo del pane sia cresciuto in maniera esagerata, tanto che, notizia di pochi giorni fa, secondo le statistiche ci sarebbe stato un calo dei consumi non indifferente anche per questa “materia prima” dell’alimentazione.
Ciò nonostante, qualcuno continua a compiere il peccato mortale di buttare nella spazzatura il pane inutilizzato. Quali soluzioni alternative possiamo adottare?
Un po’ di tempo fa l’ Eni ha pubblicato un vademecum per risparmiare energia (e salvare il nostro pianeta), attraverso un minor consumo di elettricità, gas o benzina, che consiste di 24 semplici consigli da seguire.
La campagna di sensibilizzazione si chiama “Eni 30%” e seguendola potremmo ritrovarci in fondo all’anno tanti bei soldini inaspettati. Vediamo quali sono questi consigli:
In casa: piccoli gesti quotidiani
Il latte, fin dalla tenera età, rappresenta per l’essere umano uno dei componenti base dell’alimentazione, in quanto fornisce al nostro organismo importanti sostanze nutritive quali zuccheri, proteine, sali minerali, vitamine e numerosi enzimi, favorendo così la crescita e lo sviluppo.
La prima colazione mattutina a base di latte è un rito per milioni di famiglie ed è altamente consigliata da parte di tutti i medici nutrizionisti; è anche vero, però, che il prezzo del latte fresco è cresciuto molto negli ultimi anni ed attualmente si aggira intorno a 1,60 euro per litro.
Se pensiamo che una famiglia media di 4 persone consuma tranquillamente un litro al giorno, è facile calcolare come in un anno se ne vadano via quasi 600 euro per l’acquisto di questa bevanda.
Come fare allora per ridurre questa spesa?
Prendendo spunto da un precedente post sul risparmio energetico, voglio sottoporvi questo articolo tratto dal sito Amdplanet.
Attraverso un dispositivo digitale che rileva i consumi elettrici, hanno calcolato quanta energia assorbe un PC quando è spento: circa 40w.
Per computer spento si intende quella situazione in cui il PC non è acceso ma è collegato alla presa elettrica, pronto per partire premendo il pulsante posto sul case.
Sinceramente non avrei mai pensato che un computer in standby consumasse tutta questa potenza.
Ecco che un semplice gesto come quello di accendere/spegnere l’interruttore di una ciabatta può farci risparmiare fino a 80€ l’anno.
Inoltre, utilizzando questo sistema, possiamo spegnere simultaneamente tutti quei dispositivi esterni (casse, stampante, router, scanner ecc…) che spesso capita di lasciare accesi.
Le lampadine a risparmio energetico si stanno lentamente affermando nel mercato, anche a grazie ad alcune campagne di sensibilizzazione per la salvaguardia del pianeta.
Purtroppo però molta gente, per ignoranza o per menefreghismo, non ha ancora preso in considerazione questo prodotto e continua ad utilizzare le vecchie ed antieconomiche lampadine ad incandescenza oppure quelle alogene, che in termini di consumi si pongono nel mezzo; proviamo a far loro cambiare idea, dimostrando il reale risparmio in termini di soldi.
Questo tipo di lampada si illumina per riscaldamento causato dal passaggio di corrente elettrica attraverso un filamento di tungsteno posto all’interno del bulbo il quale riscaldandosi, fino ad una temperatura di 2700 k, provoca l’evaporazione del tungsteno presente nel filamento convertendo l’energia in calore e luce. Durante l’utilizzo, il filamento, diventa sempre più sottile fino a spezzarsi dopo circa 1000 ore di utilizzo. L’energia assorbita, oltre che in calore, viene trasformata in luce in una misura compresa tra il 5 e il 10%. A causa della dinamica di funzionamento, i principali limiti per quanto attiene alle caratteristiche e alle prestazioni di queste lampadine sono così sintetizzabili:1) Dimensioni dell’ampolla e dell’attacco metallico tali da richiedere apparecchi di illuminazione con ingombri ragguardevoli;
2) Alti consumi energetici dovuti alle basse efficienze luminose;
3) Alte emissioni termiche con potenziale pericolo per gli oggetti sensibili al calore posti nelle prossime vicinanze della lampadina in fase di funzionamento;
4) Ridotta durata di vita che costringe a frequenti ricambi;
5) Tonalità di luce calde, ovvero ridotte temperature di colore che esaltano le gamme cromatiche dal rosso al giallo, deprimendo le gamme dal verde al violetto.
Quanto vale il nostro tempo?
E’ una domanda di difficile risposta in quanto non esiste un valore economico oggettivo, ma è indubbio che uno dei fattori più importanti della vita sia il tempo che dedichiamo a noi stessi.
In questo post vorrei farvi riflettere su come i nostri acquisti ed il nostro stile di vita siano direttamente collegati al tempo che abbiamo a disposizione per noi.
Partendo dal presupposto che non siate dei ricchi ereditieri o viviate di rendita, probabilmente le vostre entrate derivano da un’attività lavorativa, che , nella maggior parte dei casi, non sarà nemmeno troppo gratificante.
Il lavoro è una transazione: tempo e fatica in cambio di denaro.
Vi abbiamo già spiegato come trovare il distributore di benzina con il miglior prezzo, ma oggi vogliamo andare oltre.
Vi siete mai chiesti come mai ci sono persone che fanno rifornimento più frequentemente di altre, a parità di chilometri percorsi e di tipologia di auto? Il consumo di un automobile, purtroppo, non si può limitare a quanto dichiarato dalla casa madre, perchè spesso questi valori sbandierati nei listini fanno riferimento a test svolti nelle migliori condizioni possibili.
Diversa è la situazione dell’automobilista su strada, alle prese con tutta una serie di fattori determinanti per il maggior consumo di carburante della vettura.
Se il prezzo del petrolio continua a salire inesorabilmente, proviamo almeno a limitare i danni seguendo alcuni semplici accorgimenti. Vediamo quali: