Sono passate poche settimane dalla tragedia che ha toccato Costa Concordia e immediatamente dopo, somatizzati gli spaventi, il terrore, la paura di non farcela a mettere più piede sulla terra ferma, i turisti che quel giorno erano a bordo della nave hanno dovuto pensare alla parte risarcimento danni. Risarcimento che non é solo economico e fisico, ma anche morale. E mentre i proprietari della Costa Concordia hanno offerto uno sconto del 30% su future crociere ai superstiti, un passeggero britannico della nave definisce l’offerta “un insulto”. Le associazioni dei consumatori intanto si danno da fare e sono giunte ad un accordo con Costa Corciere: undicimila euro di risarcimento piu’ circa 3mila di rimborsi per le spese sostenute inclusa la quota pagata.
Class action
Wind, rimborsi per 50 milioni
Wind perde una causa sui canoni, e per la compagnia telefonica si apre la strada a rimborsi per 50 milioni di euro. Il Movimento Consumatori ha vinto, infatti, una causa collettiva che certo farà discutere e riporterà l’attenzione sulla class action. L’associazione ha vinto, come riporta oggi il buon Longo su Repubblica.it, una causa contro Wind – di cui ora Infostrada fa parte – per i canoni corrisposti dal 2001 da abbonati che avevano chiesto di passare a Infostrada, e che invece si sono ritrovati a continuare a pagare comunque il canone Telecom.
La sentenza è della Corte d’Appello di Torino ha confermato la sentenza di primo grado di due anni fa. L’articolo riporta che ad avere diritto al rimborso sarebbero in 130 mila. Per la modica cifra di 50 milioni di euro – centesimo più centesimo meno.
Tim e Vodafone, arriva la multa dell’Antitrust
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha multato – con l’importo massimo, 500 mila euro ciascuno – le compagnie telefoniche Tim e Vodafone per modifica unilaterale e sistematica dei piani tariffari senza fornire adeguate informative al consumatore. La denuncia era partita da Altroconsumo, che riporta la notizia sul suo sito trionfante.
Tim ha già annunciato che farà ricorso, mentre Vodafone ha ribadito la correttezza delle proprie informative e azioni. Il punto, per l’Antitrust, è: poca informazione e poca trasparenza da parte delle due principali compagnie di telefonia mobile avrebbero impedito agli utenti di conoscere le caratteristiche delle nuove tariffe, peraltro attuate unilateralmente e con maggiorazioni eccessive. Non ci sarebbero poi state le adeguate informazioni al consumatore per la portabilità del numero da un operatore all’altro e le modalità di rimborso del credito residuo.
Prima class-action contro il caro libri
Multe sulle strisce blu. Il Tar accoglie il ricorso del Codacons