caro petrolio

Kick Oil: sciopero europeo contro il caro-petrolio

Adoc e Codacons insieme con le maggiori associazioni dei consumatori europee proclamano una protesta contro il caro-petrolio. Per domani è previsto uno sciopero europeo dell’energia battezzato “Kick Oil” (letteralmente calcia il petrolio), l’iniziativa è stata promossa in tutti i Paesi europei. L’appuntamento è previsto per le 20.45 in concomitanza con la finale degli Europei di calcio, a questa ora i consumatori sono invitati a spegnere le luci e tutte le altre fonti di energia e lasciare acceso soltanto il televisore.

Attraverso questa protesta le associazioni vogliono chiedere tre provvedimenti essenziali: primo la riduzione delle accise sui carburanti del 15 per cento in tutti i Paesi dell’Ue; secondo l’adozione di nuove politiche energetiche e terzo il pagamento in Euro del petrolio.

Mercoledi intervento del Governo per dare un taglio al caro benzina

Domani sarà all’esame del Consiglio dei Ministri il pacchetto energetico, e proprio in merito a questo il ministro per lo sviluppo economico Claudio Scajola, lo stesso che ha tolse la scorta a Marco Biagi e che lo definì un rompicoglioni dopo l’assassinio da parte delle BR, ha dichiarato:“Nel provvedimento metterò qualcosa per aiutare la riduzione del costo del carburante”.

Il ministro a tenuto a precisare che “la nostra azione è fatta comunque in un contesto internazionale. Il caro petrolio è la fonte principale dell’aumento dei prezzi. È preoccupante la visione che abbiamo”. Per il ministro “l’aumento del costo del barile dipende dalla domanda crescente dei Paesi emergenti e, sicuramente, anche da fattori speculativi.

Sciopero dei pescatori: Aumento per i consumatori

Si estende in tutta Europa lo sciopero dei pescatori, fino ad arrivare nei porti più remoti della nostra penisola. Ne è un esempio Molfetta, dove i pescatori riuniti in un comitato lotta hanno occupato il mercato ittico della città, nei pressi della banchina del porto, e hanno chiesto l’intervento del sindaco in modo che arrivino al Governo le loro richieste per far fronte alla crisi dovuta al caro gasolio.

Anche i pescatori del sud pontino, oltre cento, hanno scioperato lasciando le imbarcazioni ormeggiate nei moli di Terracina, Formia e Gaeta. Il risultato delle proteste: ristoranti per lo più sbarrati e una pescheria rionale su tre chiusa. Il pesce che si trova è di allevamento, decongelato o di importazione, con prezzi al consumo aumentati tra il 20 per cento e il 30 per cento, a seconda delle specie.

Tremonti come Robin Hood: Togliamo ai petrolieri per dare ai consumatori

“Stiamo studiando anche a livello nazionale” la possibilità di effettuare un prelievo straordinario sulle società che producono e distribuiscono prodotti petroliferi. Questo il pensiero del ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
“La nostra proposta – ha spiegato Tremonti – è quella di tassare un po’ di più i petrolieri per dare un po’ di più a chi ha bisogno, appunto di burro, pane e pasta che sono le vere emergenze del momento”. “L’Italia può e deve farlo da sola”, ministro molto vago sui tempi anche se però ha tenuto a precisare che sarà una proposta attuata in breve tempo.“

È un’ipotesi che stiamo studiando”. “Si tratterà – ha poi aggiunto Tremonti – di una tassazione generalizzata che non avrà effetti distorsivi sulla concorrenza. Un’imposta etica che io sono convinto sia una cosa giusta. E per questo la faremo”. Previsto l’affiancamento con il Dpef: “È un’ipotesi che stiamo studiando”. “Si tratterà – ha poi aggiunto Tremonti – di una tassazione generalizzata che non avrà effetti distorsivi sulla concorrenza. Un’imposta etica che io sono convinto sia una cosa giusta.

Tavolo di confronto tra UE e governo italiano sul caro benzina

Inizierà questo venerdì, il tavolo di confronto tra l’Unione Europea e il governo italiano, volto a trovare le risposte alla procedura d’infrazione aperta contro l’Italia per i vincoli commerciali imposti sulla rete di distribuzione dei carburanti. Nel frattempo il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha incontrato i vari rappresentati delle categorie d’interesse, tra cui ovviamente le associazioni dei consumatori.

Dopo questo incontro dove parteciperanno tutte le parti interessate c’è ne sarà un secondo, dove si cercherà di varare una nuova metodologia di analisi dell’andamento dei prezzi, al fine di effettuare un confronto più chiaro e trasparente con gli altri Paesi dell’area euro, “che tenga conto – spiega una nota del Ministero – anche delle promozioni e delle offerte commerciali di benzina e gasolio”.

10 Consigli dall’Unione Petrolifera per risparmiare benzina

E iniziamo la giornata con un altro decalogo per risparmiare sul carburante. A stilarlo “niente popò di meno che” direttamente l‘unione petrolifera, che ha aderito a una campagna europea, estesa a 29 paesi, lanciata dalla Commissione Ue e da Europa, l’associazione dell’industria petrolifera europea.

Il titolo della campagna è “Risparmia carburante. E molto di più”: 40 le compagnie petrolifere coinvolte, più di 45 mila le stazioni di servizio che vi parteciperanno (3.000 in Italia) distribuendo milioni di libricini informativi. Dieci i consigli per risparmiare. E inquinare meno.

Accise: cosa sono? Quanto incidono?

Più volte abbiamo parlato dell’ aumento esponenziale del prezzo della benzina, che ormai per la verde è stabile sul 1,5 centesimi di euro. Per limitare la spesa alla voce benzina possiamo cercare di adottare piccoli accorgimenti, ma tuttavia contro il caro petrolio noi semplici consumatori possiamo fare davvero ben poco. Anche se bisogna sommare al caro petrolio, delle tasse,le cosiddette accise che eliminate per circa un mese dal primo maggio sono tornate a pesare.

Secondo una indagine di FinanzaUtile, il costo di raffinazione, trasporto, stoccaggio, guadagni distributore e varie riesce a giustificare solamente il 30 per cento del costo effettivo del carburante. Infatti a quanto pare le accise pesano per il 52 per cento sul costo al distributore. La prima accisa fu introdotta da Mussolini nel 1935, per finanziare le guerre coloniali in Africa. Durante gli anni, tutti i governi che si sono succeduti hanno aggiunto ulteriori piccole tasse, dalla crisi di Suez fino alle guerre in Libano e Bosnia. Questo l’ elenco delle accise: