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Book in progress: come risparmiare 250-300 euro sui libri di testo

 Come risparmiare sui libri di testo? Facendo scrivere agli insegnanti stessi i libri destinati ai studenti. L’iniziativa, denominata Book in Progress e nata nell’Istituto “E. Majorana” di Brindisi ed estesosi a 14 scuole del territorio nazionale, potrebbe portare ad un risparmio sui libri di testo di 250/300 euro e scongiurare il problema del caro libri. Una ottima somma se tolta dalle già ingenti cifre che ogni genitore deve sostenere per preparare il corredo scolastico del proprio figlio.

Il progetto è sostenuto da Adiconsum, l’associazione per la difesa dei consumatori e dell’ambiente. Il segretario Paolo Landi in una conferenza stampa tenutasi oggi a Roma ha dichiarato che il progetto contiene diversi aspetti positivi, sia per l’abbassamento della spesa che per il ruolo culturale che possono nuovamente avere i docenti.

Book in progress contro il caro libri anche nel Lazio?

L’U.di.Con, l’unione per la difesa dei consumatori, vuole portare il risparmio nei libri scolastici anche nel Lazio. Ecco perché l’associazione domanderà presto a istituzioni e presidi delle scuole della regione – incluse, naturalmente, quelle capitoline – di adottare l’iniziativa promossa in Puglia, di cui GuadagnoRisparmiando vi ha già anticipato i contenuti. Iniziativa che ha riscontrato la soddisfazione del Governo.

Book in progress è un nuovo progetto che mira a ridurre la portata del caro libri. L’Udicon chiede che venga applicato anche nel Lazio, dall’alto degli ottimi risultati in Puglia, in particolare nella città di Brindisi. L’associazione dei consumatori chiede quindi ora a gran voce che la stessa iniziativa venga adottata anche nelle scuole di Roma e del Lazio in generale.

Book in progress: risparmio con i libri fai da te

 Il 14 settembre si sono aperte le porte delle scuole e l’allarme caro-scuola si fa sentire in pieno. Le associazioni dei consumatori denunciano aumenti nei prezzi (zaini, astucci e ovviamente libri). Il ministero dell’Istruzione che aveva fissato dei tetti di spesa per i libri scolastici, assicura che nel prossimo triennio, con i provvedimenti adottati, la spesa sostenuta dalle famiglie per comprare i libri di scuola calerà del 30% e che vivilerà affinchè la disposizione sia seguita.

Dimostrano il contrario le stime dell’Adoc: una scuola superiore su due supererà i tetti di spesa per i libri: 335 euro spesi per il primo anno di liceo, il 14,3% in più del tetto medio fissato, per gli istituti tecnici la spesa media sarà superiore del 10,9% e per quelli professionali del 9,2% . Ben 310 euro per frequentare il primo anno delle medie, l’8,3% in più di quanto previsto dal Ministero.

Caro-libri, eccezionale iniziativa a Brindisi

Con grande disappunto del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha di recente criticato in modo molto aspro il sistema scolastico italiano: costi troppo elevati a fronte di uno scarso rendimento degli studenti, insegnanti troppo numerosi, sottopagati e poco motivati, scarsa autonomia degli istituti, solo per citare alcuni degli sconfortanti dati diffusi.

Eppure sono convinta che l’iniziativa promossa in una scuola superiore brindisina, della quale sto per parlarvi, piacerebbe molto a chi si è occupato di stilare i rapporti così poco lusinghieri sulla scuola italiana, tanto più che la stessa Ocse auspica che vengano elargiti fondi supplementari alle scuole che si mostreranno “virtuose”.

A partire dall’anno scolastico 2009/2010 infatti all’Istituto Tecnico Industriale e Scientifico Tecnologico Maiorana di Brindisi per combattere il caro-libri che ogni anno mette in ginocchio le famiglie italiane con figli in età scolare, gli studenti impareranno le lezioni e si eserciteranno su libri scritti dai propri insegnanti e stampati in presidenza.