Finalmente anche in Italia entra in vigore la direttiva europea 64/07 sui sistemi di pagamento che comprende anche le normative per gli addebiti diretti. La normativa accresce l’opportunità per il cliente di presentare potenziali contestazioni di somme dubbie.
Si tratta in sostanza dei cosiddetti RID, gli ordini autorizzativi che un cliente dà a un creditore o alla propria banca per farsi addebitare regolarmente determinate somme. Gli importi da addebitare possono essere sia fissi, come abbonamenti o pagamenti di affitto, o variabili, come i servizi e i pagamenti per le bollette dell’energia o del telefono. I clienti potranno avere quindi, con l’uniformazione dei metodi di pagamento europei, maggiori garanzie differentemente da quanto accadeva in precedenza quando gli addebiti diretti erano disciplinati o su regola interbancarie o in base ad accordi diretti tra fornitori e debitori. Il cliente avrà la possibilità di obiettare sugli addebiti in cui non si identifica e reclamare il risarcimento entro termini definiti.
Per agevolare la comprensione degli strumenti di pagamento elettronici, l’Abi, in collaborazione con associazioni di consumatori e imprenditoriali, ha redatto due guide (una per le famiglie e l’altra per le imprese) che includono informazioni utili sulle novità introdotte dalla PSD (direttiva europea sui servizi di pagamento per creare un Mercato europeo integrato). Ecco le principali novità con l’entrata in vigore della PSD: ABI e CAB vanno in pensione. Per i bonifici diventa obbligatorio usare il codice IBAN; sono abbreviati ad un solo giorno lavorativo i tempi di attuazione dei bonifici. Fino al 2012, le banche possono allungarli fino a 3 giorni lavorativi (4 per i bonifici cartacei) se il cliente è d’accordo; appena riscuote il bonifico, la banca mette istantaneamente il denaro a disposizione del cliente; la data valuta, da cui iniziano a sviluppare gli interessi, corrisponde con la data di disponibilità; non si può più domandare di accreditare l’importo sul conto del beneficiario con una data valuta anteriore o pari alla data di ordinamento dell’ordine; per contestare eventuali addebiti errati sulla propria carta di pagamento ed ottenere il rimborso il cliente ha più tempo; maggiori informazioni su servizi e strumenti di pagamento prima della firma del contratto.