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Difficoltà con la rata del mutuo? Ecco 3 consigli per cercare di risparmiare

Sono oltre 2.000.000 i mutui a tasso variabile, stando almeno alle stime di Adiconsum, ed inoltre l’associazione dei consumatori ha calcolato che una famiglia su 4 è in difficoltà nel pagare la nuova rata appesantita dall’aumento degli interessi. A dimostrazione di questo aumento arrivano i dati della Banca Centrale Europea e dell’Euribor, la rata del mutuo stando ai loro conti è aumentata di oltre il 30 per cento. Detto in “soldoni” una mensilità della retribuzione annua viene spesa per pagare questi interessi aggiunti. Ecco l’ennesima dimostrazione di come vengono scaricate le operazioni speculative delle banche sui piccoli consumatori.

Se avete problemi nel pagare la rata del mutuo, avete tre possibilità: la prima è quella di chiedere alla proprio banca un allungamento della durata del mutuo con una conseguente riduzione della rata mensile. Però in questo caso ci si ritrova con un maggior costo d’interessi complessivo, anche se spalmato in più anni. La richiesta da fare alla banca è che questa operazione sia realizzata senza penali e senza costi di commissione. Inoltre è opportuno chiedere il nuovo piano di ammortamento per rendersi conto del maggior costo del mutuo, pur diluito su una durata maggiore.

Alcuni consigli sul mutuo

Acquistare una casa non è cosa da poco, infatti per far ciò ci vogliono molti soldi ed il modo più facile per ottenerli è sposare il figlio di Berlusconi, ma se non lo conosciamo l’altra alternativa e quella di richiedere un mutuo. Va detto che al giorno d’oggi le operazioni per richiedere una finanziamento di tale portata si sono molto semplificate, ma la concorrenza è cosi alta che non si capisce più nulla, ed orientarsi è veramente un problema. In quanto oltre ai mutui a tasso fisso e variabile, sono nate un infinità di nuove proposte, pensate apposta per venire incontro all’esigenza vostra e delle banche. Si va dal mutuo per lavoratori atipici al mutuo con rata crescente, a quello a rata fissa, o a quello che dura 40 anni e via discorrendo.

Inoltre i requisiti richiesti variano notevolmente da banca a banca (età, impiego, reddito lordo, ecc) ed inoltre si stanno lentamente affermando le banche on-line (Conto Arancio su tutte). Quindi come fare ad orientarsi in questa giungla e al tempo stesso risparmiare? Per nostra fortuna sono nati alcuni siti che offrono la possibilità di effettuare una comparazione tra le varie offerte, e possono anche darci utilissime informazioni e consigli sulle varie decisioni. I più importanti e forse competenti sono mutuionline.it e migliormutuo.it. Comunque ecco alcuni consigli da seguire non dico alla lettera ma quasi:

Risparmiare sulle spese di gestione del conto bancario con il Libretto Postale

Un buon risparmiatore si può definire tale se oltre al risparmio cerca anche di guadagnare qualche soldo in più. Un metodo a cui molti fanno ricorso è l’acquisto di azioni o obbligazioni attraverso una banca, e quindi un conto bancario. Ma quest’ultimo costa parecchio, infatti è noto che le banche “mangiano” parecchio su noi poveri consumatori. L’unico modo per poter risolvere questo problema è aprire un libretto postale, o tenere tutti i soldi sotto il materasso.

Se scegliete la prima opzione sappiate che un libretto postale si apre in cinque minuti d’orologio, non ha spese di gestione (ne apertura ne chiusura), è esente dall’imposta di bollo e ovviamente lo potete aprire ed utilizzare da qualsiasi ufficio postale. Al contrario di un conto corrente bancario, per la cui gestione, confconsumatori ha calcolato una spesa media di 130 euro all’anno. Ovviamente i libretti non sono ne pubblicizzati ne tanto meno proposti ai clienti in quanto un libretto è molto meno remunerativo, per la Posta, di servizi come Bancoposta.

Parmalat: contratto d’acquisto delle obbligazioni non è valido

Buone notizie per tutti i consumatori che avevano investito i loro soldi nei bond Parmalat e poi sono rimasti truffati. Secondo il tribunale di Bologna la vendita di titoli Parmalat non è valida, quindi annullando le vendite ha obbligato l’istituto di credito a rimborsare non solo l’investimento ma anche gli interessi legali e le spese di causa. Lo rende noto la Confoconsumatori, affermando che il tribunale ha riconosciuto che gli acquirenti erano stati indotti all’acquisto di questi titoli senza informazioni complete e comunque carenti.

Per dirla meglio, la banca aveva venduto delle obbligazioni Parmalat, senza aver specificato che si trattava di titoli emessi da Parmalat Finance Corporation B.V., e non da Parmalat spa, una società straniera appartenente al gruppo Parmalat e la quale situazione finanziaria era ben conosciuta dalle banche. Per di più l’emissione dell’obbligazione non era accompagnata da nessun prospetto informativo che secondo il Testo Unico Finanziario è obbligatorio e che fornisce all’acquirente tutte le informazioni per comprendere la natura ed il rischio dell’acquisto che sta effettuando.

Cosa è il phishing? E come difendersi?

Il phishing non è altro che una frode online che tramite l’invio di email “truccate” tenta di rubare dati sensibili all’utente. Per dati sensibili intendo password di PayPal, dati account Ebay, credenziali d’accesso al proprio conto online, etc.

Il meccanismo è molto semplice: il malintenzionato crea un sito web copiando pari-pari quello di una banca ad esempio, dopo di che invia un email ad un ignaro utente chiedendo di accedere al sito da lui creato (ovviamente spacciandolo come il sito ufficiale della banca), il nostro povere utente ci accede inserendo i dati sensibili ed è fregato in quanto ora il malintenzionato potrà andare sul vero sito della banca accedere con i vostri dati e fare quello che vuole dei vostri soldi.

Mutui: alcune novità ed un breve riepilogo

Con la scadenza del 730 oramai prossima si vanno definendo le regole per le varie detrazioni che entreranno in vigore con la legge Bersani 40/07 e di quelle della Finanziaria volte a favorire la portabilità dei mutui. Proprio su quest’ultimo fronte è arrivata una ennesima circolare dell’Agenzia delle entrare che chiarisce il mantenimento della detrazione anche se è solamente uno dei due coniugi ad accollarsi il mutuo rinegoziato. Ma eccovi un breve riassunto, offerto da LaRepubblica, con tutte le novità da tenere a mente.

Chi ha rinegoziato il mutuo con la vecchia banca o con una nuova, con qualsivoglia formula, non perde il diritto alla detrazione se il nuovo mutuo è di importo più elevato rispetto a quello in scadenza. La detrazione spetta, però, solo sugli interessi pagati sulla parte di mutuo che corrisponde all’importo del finanziamento in scadenza. Le disposizioni in materia sono riportate anche sul modello 730. Sulla base di questa nuova interpretazione delle norma data dall’Agenzia delle entrate, chi aveva sospeso la detrazione avendo cambiato mutuo con uno più elevato, può ora riprendere a detrarre gli interessi applicando i nuovi calcoli.

E’ arrivato il momento del peer to peer dei prestiti, osserviamo Boober

Dopo che il web 2.0 ha creato una rivoluzione nel mondo Internet, con la nascita di portali per contenuti creati dagli stessi utenti e dove il principio fondamentale è l’interazione tra webmaster-visitatore è arrivato il momento del 2.0 anche per i prestiti: Una sorta di peer to peer dei soldi, uno dei maggiori istituti in questo campo è senza dubbio Boober che offre un servizio di social landing, vale a dire prestiti fra privati online, senza intermediazione bancaria.

Dove gli iscritti possono chiedere somme che vanno dai 2000 ai 10000 euro restituibili in massimo 5 anni. Per poter usufruire dei prestiti bisogna avere tra i 18 ed i 75 anni, e ovviamente avere un reddito da lavoro dipendente o ricevere la pensione. A quel punto l’utente può nel sito di mercato presentare la propria richiesta, specificando l’ammontare, il tasso richiesto e la durata. Viene offerta una stima dell’eventuale tasso d’insolvenza e si garantisce che una società di recupero crediti si occuperà degli eventuali mancati pagamenti.

Assegni: arriva la sovratassa

Dal 30 aprile partirà la nuova tassa di bollo da 1,50 euro per ogni assegno libero, per assegni postali, circolari e vaglia cambiari e postali. Con questa norma si cerca di contrastare il riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite. Inoltre le banche saranno chiamate a fornire solo carnet di assegni non trasferibili, chi vorrà quelli “liberi” non solo dovrà pagare la sovrattassa, ma dovrà farne richiesta scritta alla propria banca. Il versamento avverrà bimestralmente, suddiviso in rate di pari importo, a partire dal 30 giugno 2008.

L’imponibile verrà calcolato sul numero degli assegni liberi che verranno rilasciati fino al 31 dicembre, poi andrà calcolata sulla base delle richieste scritte arrivate ai vari istituti. Per chi invece continuerà a usare assegni trasferibili nuove regole sulle girate: oltre alla firma sarà necessario il codice fiscale del girante. Continuerà a essere applicata l’imposta sugli estratti conto, comprese le comunicazioni relative ai depositi di titoli, inviati dalle banche ai clienti.

Conti dormienti: ecco cosa fare

Rinnovo l’invito per quanto riguarda i conti dormienti, infatti è conveniente recarsi ad uno sportello entro agosto ed è necessario per non perdere tutti i soldi dimenticati in questi 10 anni, effettuare qualche movimento, basta un versamento, un prelievo, o anche soltanto la richiesta dell’estratto conto. Infatti come annunciato il mese scorso è partita l’operazione conti dormienti, cioè quei depositi di denaro e di strumenti finanziari in custodia ed amministrazione, sui quali non si registra nessun movimento da 10 anni.

Le banche, finanziarie e le Poste Italiane sono tenute ad avvertire i titolari di questi conti, attraverso delle lettere, per chiedere di movimentare il conto, chi non risponderà a questa comunicazione entro 6 mesi dal ricevimento dell’ultima rischia di perdere tutti i soldi. I soldi che non verranno reclamati saranno versati ad un fondo destinato a risarcire i clienti dei crack finanziari, e in parte a favorire l’assunzione dei precari nella pubblica amministrazione.

Bilancio positivo per le liberalizzazioni

Ottime le stime sugli effetti delle liberalizzazioni. Finora, secondo la stima del ministero dello Sviluppo economico guidato da Pier Luigi Bersani, i principali provvedimenti delle cosiddette “lenzuolate” hanno portato a un risparmio per le famiglie tra 2,4 e 2,8 miliardi di euro. La stima tiene conto degli interventi effettuati su medicinali, telefonia mobile, tariffe aeree, cancellazione delle ipoteche, trasferimento di proprietà di automobili.

Dei tre pacchetti-Bersani solo i primi due sono andati in porto, mentre il terzo si è arenato al Senato prima dello scioglimento anticipato delle Camere. «Condividiamo l’analisi dei risparmi che hanno avuto luogo con i processi di liberalizzazione » hanno dichiarato Adusbef e Federconsumatori. Anche se, aggiungono, «vi sono ancora ombre, dovute all’arroganza di banche e assicurazioni, che testardamente non applicano in toto le normative definite da quei processi.

Un asso nella manica per il consumatore: la fiducia

La fiducia dei consumatori italiani è risalita a febbraio dopo il brusco crollo di gennaio, anche se la situazione non è delle migliori infatti circa il 10% degli intervistati non ha risposto alle domande dell’Isae relativa al clima di fiducia. Questa è la percentuale d’incertezza più alta da “quando l’inchiesta viene condotta con tecnica telefonica (gennaio 1995)”.

Quindi come detto l’indice di febbraio risale di qualche punto, anche se continuano a deteriorarsi i giudizi e le previsioni sulla situazione finanziaria della famiglia. Questa può essere definita reticenza, infatti gli italiani stanno imparando a gestire le emozioni, infatti oramai anche l’ottimismo e il pessimismo hanno un valore sul mercato, mostrando sfiducia si produce allarme per la crescita economica, le associazioni dei consumatori alzano barriere di protezione, i politici si lambiccano per rifocillare i nostri redditi, le Banche Centrali mettono liquidità nel sistema.

Occhio ai soldi dimenticati

I conti correnti, i libretti di risparmio, i depositi titoli e le polizze vita il cui valore è superiore e che non vengono movimentati dal titolare o da delegati per 10 anni finiscono nel fondo “Vittime sulle frodi finanziarie“. Sono questi i cosiddetti fondi dormienti, ma deve essere seguito un iter preciso, stabilito da un DPR nell’agosto del 2007, che ha fissato una serie di date a cui bisogna prestare attenzione. A partire dal 17 febbraio, attenzione agli elenchi dei depositi al portatore, pubblicati dalle banche nelle filiali e su internet.

Infatti se un fondo è dormiente, dunque come detto non è stato mai movimentato per 10 anni consecutivamente, l’intermediario deve inviare una raccomandata con avviso di ricevimento; al titolare del rapporto o ad un suo delegato, e questi hanno 180 giorni di tempo per movimentare il rapporto, basta anche una semplice comunicazione all’intermediario. Altrimenti il rapporto viene estinto e il denaro viene devoluto al fondo citato prima.

Aumento dell’inflazione a gennaio e le previsioni non sono positive

La stima provvisoria dell’Istat è del +0.4% la variazione mensile dei prezzi al consumo e al 2,9% quella tendenziale a gennaio, che rappresenta un inversione di tendenza rispetto ai positivi raggiunti negli scorsi mesi. I rincari dei prodotti alimentari, bevande alcoliche, tariffe energetiche e altre componenti tariffarie sono dovuti in parte all’aumento del caro petrolio.

Inoltre l’Istat ha aggiornato il paniere dei prezzi per il 2008, aumenta il peso di alimentari, alberghi, ristoranti, istruzione, e trasporti; scendono invece abitazioni, servizi e prodotti per la casa e le comunicazioni. Le new entry sono il navigatore satellitare, i giochi per la playstation, il pranzo con piatto unico. Per il 2008 già si possono azzardare le prime ipotesi, infatti è previsto un assestamento dell’inflazione attorno al 2.5-3%

Italiani? Un popolo di falsi risparmiatori ma non per scelta

A volte si pensa che facendo qualche piccolo sacrificio si riesca a risparmiare qualcosina quando poi si usa l’automobile per fare 500 metri consumando benzina ed inquinando, avendo la possibilità di muoverci a piedi. Gli italiani non risparmiano: è quanto emerge da un recente studio basato su 1022 interviste. Ma la colpa non è del consumatore bensì dalla difficoltà di risparmiare.

Infatti gli italiani sembrano avere molta paura di arrivare alla pensione con un reddito insoddisfacente. Nelle intenzioni la voce risparmio c’è, infatti il 72% degli intervistati pone il risparmio come obbiettivo primario, ma non sempre si riesce a fare ciò, il 51% non riesce a mettere da parte nulla, ma non per propria scelta. Mentre il 17% degli italiani, con un certo menefreghismo, non vuole rinunciare al proprio standard di vita e per questo ricorre al prestito.