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Aumenti d’autunno su auto, bollette e viaggi

 Chi rientrerà dalle vacanze, quest’anno, troverà ad attenderlo un’amara sorpresa. La Federconsumatori ha difatti elaborato una stima degli aumenti previsti per il prossimo autunno e che si aggira intorno ai 1200 euro a famiglia. La colpa va innanzitutto ai rincari sull’assicurazione auto, sulle tariffe di luce e gas e, naturalmente, sulla benzina, che stanno in cima alla classifica, seguiti a ruota dagli aumenti di autostrade e dalle tariffe aeroportuali, perciò anche viaggiare ci costerà ancora di più. Pensiamo, poi, che oltre tutti questi rincari, a gravare sulle tasche dei cittadini vi saranno le spese scolastiche, nonchè quelle per la casa, in particolare, dal mese di novembre, ed in alcune zone d’Italia anche molto prima, quelle per il riscaldamento.

Affitti, aumento nelle grandi città

Gli affitti per gli appartamenti sono spesso molto cari e gravano non poco sulle famiglie italiane. Gli aumenti riguardano in particolare, secondo uno studio dell’Adoc (sindacato dei consumatori), il costo degli affitti estivi di luglio, agosto e settembre di un’abitazione per una nucleo familiare di quattro persone nelle maggiori località turistiche italiane. La ricerca dell’Adoc attesta che il mese più alto è settembre con il 3,7%, mentre i mesi di luglio e agosto registrano un aumento dell’1,5%.

Pedaggi autostradali, aumenti e tariffe

 Prezzi alle stelle per 26 caselli autostradali. In più, per dare un’ulteriore martellata agli automobilisti, è prevista una tariffa forfettaria per alcuni caselli, prima gratuiti,  che si interconnettono con le autostrade e i raccordi autostradali gestiti dall’Anas.

In alcune tratte gli aumenti arrivano anche al 18-20 per cento. Ad esempio nel tratto Roma nord –  Firenze Certosa per le auto e le moto si passa da una tariffa di 14,80 euro ad una di 17,50 euro; da Firenze Certosa a Bologna Casalecchio si passa da 7,10 euro a 8,40 euro; da Roma sud a Napoli si passa dalla vecchia tariffa di 14,60 euro alla nuova di 16,10 euro. I veicoli pesanti subiscono un’impennata dei prezzi maggiore: da Roma nord a Firenze Certosa si passa da una tariffa di 29,80 euro ad una di 35,50 euro; l’uscita a Roma ovest passa da 3,80 euro a 4,80 euro. In uscita da Roma per entrare sull’A1 è previsto un euro per aver percorso il Gra. I prossimi rincari sono previsti dal 1 gennaio 2012.

Tim e Vodafone, arriva la multa dell’Antitrust

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha multato – con l’importo massimo, 500 mila euro ciascuno – le compagnie telefoniche Tim e Vodafone per modifica unilaterale e sistematica dei piani tariffari senza fornire adeguate informative al consumatore. La denuncia era partita da Altroconsumo, che riporta la notizia sul suo sito trionfante.

Tim ha già annunciato che farà ricorso, mentre Vodafone ha ribadito la correttezza delle proprie informative e azioni. Il punto, per l’Antitrust, è: poca informazione e poca trasparenza da parte delle due principali compagnie di telefonia mobile avrebbero impedito agli utenti di conoscere le caratteristiche delle nuove tariffe, peraltro attuate unilateralmente e con maggiorazioni eccessive. Non ci sarebbero poi state le adeguate informazioni al consumatore per la portabilità del numero da un operatore all’altro e le modalità di rimborso del credito residuo.

Asti, spesa a prezzi bloccati

Ad Asti la spesa costa meno. La Prefettura di Asti, infatti, ha sottoscritto un’intesa con una serie di enti e associazioni (il Comune, la Camera di Commercio, la cassa di

Mr prezzi convoca i pastifici per denunciare i continui aumenti sul prezzo della pasta

 Il prezzo della pasta sale ancora. Rispetto ad un anno fa, un chilo di spaghetti costa un terzo di più, il 32% per l’esattezza. Mr.Prezzi, il garante che sorveglia sui costi al consumo, ha convocato i grandi produttori, tra cui Barilla e De Cecco, e le imprese della grande distribuzione per sapere i motivi di questi continui aumenti nonostante la riduzione del costo del grano. Lo aveva già fatto per il pane. E’ la prima volta che il Garante sfrutta i suoi poteri per convocare grossisti e produttori. «Gli operatori del settore adottino comportamenti virtuosi per ridurre i listini», dice il Garante.
E’ sceso il costo del grano, è sceso quello della “rosetta”, è salito, inspiegabilmente, il prezzo della pasta. Tra settembre e ottobre i prezzi degli spaghetti sono aumentati ancora dell’1,4%; rispetto ad ottobre 2007, un chilo di pasta costa il 32% in più mentre alla borsa dei cereali, il prezzo del grano – denuncia la Coldiretti – si è dimezzato.

L’aumento della pasta che c’è stato quest’anno è in realtà un adeguamento, stante il livello basso da cui si partiva e l’aumento dei costi produttivi

ha affermato Vincenzo Divella, amministratore delegato dell’azienda di famiglia che opera nel settore molitorio e della pastificazione, dopo l’incontro svoltosi oggi da Mister Prezzi.

Il Governo privatizza l’acqua e in certi casi il costo già schizza alle stelle

 Con una mossa un pò a sorpresa il decreto Tremonti 133 contiene al suo interno un articolo, il 23 bis, che stabilisce in poche parole e senza tanti parafrasi la privatizzazione della gestione dell’acqua quando si dice che:

Ferma restando la proprietà pubblica delle reti, la loro gestione può essere affidata a soggetti privati E’ consentito l’affidamento simultaneo con gara di una pluralità di servizi pubblici locali nei casi in cui possa essere dimostrato che tale scelta sia economicamente vantaggiosa. In questo caso la durata dell’affidamento, unica per tutti i servizi, non può essere superiore alla media calcolata sulla base della durata degli affidamenti indicata dalle discipline di settore.

In poche parole la gestione dell’acqua diventa un business per imprese private del settore, cosa che in un periodo di crisi come quello attuale potrebbe scatenare una ridda di aumenti anche per un bene primario come è quello dell’acqua. Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l’acqua non sarà più un bene pubblico, ma una merce e, dunque, sarà gestita da multinazionali internazionali (le stesse che già possiedono le acque minerali).

Secondo altroconsumo è quasi impossibile risparmiare sulle bollette di luce e gas

 Finita l’estate e tornati in citta, si comincia a fare il conto con la prossima stangata che arriverà per la tasche degli italiani sotto forma di aumenti delle bollette di luce e gas, sopratutto alla luce dell’aggiornamento delle tariffe previste dall’Autorità dell’energia elettrica e del gas (Aeeg) per Ottobre. Le prospettive sono al rialzo, colevole ovviamente il solito aumento delle materie prime, e malgrado ora il prezzo del petrolio abbia invertito la rotta e sia sceso dai massimi di meta luglio, ormai gli aumenti sono partiti e non saranno di certo rivisti. Altroconsumo ha condotto un’indagine nelle principali città italiane, mettendo a confronto le tariffe disposte dall’Aeeg per i privati (mercato tutelato) con quelle offerte dai vari operatori (mercato libero). Lo scenario che emerge non è per nulla confortante per gli utenti, essendo evidente la difficoltà nel riuscire ad ottenere risparmi certi e consistenti. Per un consumo annuo di circa 1.400 metri cubi (consumo medio di una famiglia che usa il gas per cucina e riscaldamento autonomo), infatti, la stima della spesa per gli utenti che applicano le condizioni economiche Aeeg (mercato tutelato) è in costante crescita.

Aumenti in arrivo per gli affituari

Aumentano i costi per la manutenzione dell’abitazione, infatti come se non bastassero gli aumenti di luce e gas, mutui, spese condominiali ad incidere sul bilancio famigliare. Almeno questo quanto emerge da una ricerca di Adusbef e Federconsumatori che inoltre lanciano un allarme per tutti gli affittuari.

Infatti per chi paga la pigione si prospettano aumenti nell’ordine dei 60 euro al mese, che per tutto l’anno in corso si trasformano in circa 632 da sommare all’affitto. Meglio se si è padroni di casa, infatti durante il 2008 dovranno pagare “solamente” un aumento di 588 euro annui, pari a 49 euro. Per quanto riguarda gli affittuari considerando un appartamento di 90mq in una zona intermedia di una città metropolitana, bisognerà aspettarsi un aumento di:

Dal primo luglio potrebbero scattare nuovi aumenti per luce e gas

Dato che il prezzo del petrolio continua incessantemente ad aumentare potrebbe scattare un aumento per le bollette della luce e del gas già dal prossimo primo luglio. Gli aumenti previsti sono nell’ordine del 4,6% per il gas e del 2,2% per la luce.

Se la stima, messa a punto da Nomisma Energia per il prossimo trimestre luglio-settembre, trovasse conferma nell’aggiornamento atteso entro fine giugno dall’Authority per l’energia, per le famiglie sarebbe in arrivo una nuova stangata da quasi 57 euro su base annua: le bollette della luce salirebbero infatti di 10,2 euro l’anno mentre quelle del gas subirebbero un rincaro di 46,5 euro.

Il Tar ferma la deliberà del Authority sul blocco automatico sui numeri a sovraprezzo

Il Tar del Lazio ha deciso di sospendere la deliberà dell’Autorità per le telecomunicazioni, che prevedeva, con inizio dal primo luglio, il blocco automatico delle chiamate ai numeri a sovrapprezzo, 166,899,144 etc. ne avevamo parlato proprio in questo articolo.

Con questa ordinanza il Tar ha accolto le richieste di alcuni operatori di servizi, che chiedevano di procedere alla sospensiva. I ricorsi erano stati presentati da alcune società fornitrici di servizi (in particolare Greentel, Dvbcom, Telemedico, Unitedcom, Punto, Edreams, ma anche Marketcall Italia e Deram, nonchè dal Comitato operatori servizi telefonici e telematici).

Un altro rincaro per la benzina, chi ha il prezzo più alto?

Da tanto che non ne parlavamo, esattamente da fine maggio, si potrebbe definire la quiete prima della tempesta, mi sto riferendo al caro benzina. Infatti nella giornata di ieri benzina e diesel bruciano quindi la soglia degli 1,53 euro e degli 1,54 euro al litro, dopo che il ‘vecchio’ massimo storico di 1,527 euro al litro era toccato lo scorso 28 maggio. Decisivo il rialzo di tre centesimi al litro nei prezzi consigliati da Q8.

Progressi consistenti anche nei listini Shell, in cui la crescita è superiore al centesimo sia per verde che per gasolio. Ma i rialzi riguardano tutte le compagnie, con Erg che ha ritoccato i prezzi di 1 centesimo, Agip, Tamoil ed Esso di 0,6 centesimi, Api-Ip di 0,4 centesimi. Chi ha messo mano in modo meno pesante ai prezzi consigliati per il rifornimento con servizio è Total, che ha alzato solo di due millesimi il costo di verde e gasolio, portandolo a 1,524 euro, il valore più basso sul mercato e condiviso con Agip.

Pane: previsti ulteriori rincari

Brutte notizie per noi consumatori, infatti a quanto pare se proseguirà la corsa dei prezzi dei cereali il pane sarà destinato a rincarare ancora. Lo afferma Edvino Jerian, presidente della Federazione italiana panificatori (Fippa), sottolineando che “in questo scenario di rincari delle materie prime c’è poco da fare, gli sforzi dei panificatori sono però per un prezzo giusto che tenga conto delle difficoltà economiche dei consumatori”.

“I rincari del pane – sottolinea Jerian – risentono non solo dell’aumento delle materie prime quali il grano, ma anche dei costi relativi agli aspetti del processo produttivo. Non si può dunque riversare sui panificatori la colpa degli aumenti”. Secondo i calcoli dell’associazione, al costo del lavoro, che influisce del 45 per cento sul prezzo finale si aggiunge un 25 per cento per le materie prime, un 10 per cento per l’ammortamento degli impianti e un 5 per cento per le utenze energetiche. Inoltre, si deve calcolare un 10 per cento relativo a oneri fiscali, tributari, bancari e altro.