associazioni dei consumatori

Mutui, sospensione rate: proroga rinnovata

È stata varata una nuova proroga per la sospensione del pagamento delle rate del mutuo per le famiglie italiane che sono in uno stato economico difficile. La nuova intesa sottoscritta dall’ABI e dalle associazioni dei consumatori ha stabilito che il termine per la presentazione delle domande è il 31 luglio prossimo. L’accordo ripresenta ciò che era stato stabilito nel luglio del 2011, quando era stata proposta la seconda proroga semestrale.

Rimborso dell’Iva sulla tassa rifiuti, la petizione di Altroconsumo

 Sono già migliaia i consumatori che hanno sottoscritto la loro adesione online alla richiesta dell’associazione Altroconsumo per far avere ai cittadini il rimborso dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) corrisposta negli ultimi dieci anni sulle bollette riguardanti la tassa sui rifiuti.

Con la nostra petizione – spiega l’associazione Altroconsumo – chiediamo che il Governo prenda una decisione definitiva, in linea con la sentenza della Corte Costituzionale, e che ai contribuenti venga rimborsata l’Iva pagata negli anni passati. Lo scorso gennaio abbiamo scritto al Ministro Tremonti chiedendo la modifica del testo unico dell’Iva e di convertire in credito d’imposta (da usare in compensazione di altri tributi da pagare) quanto fin’ora indebitamente pagato. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta.

PosteMobile, al via la procedura di conciliazione con i clienti

 Buone notizie per i clienti di PosteMobile che potranno usufruire del semplice e gratuito strumento di conciliazione in caso di controversie. Nel corso dell’annuale incontro con le Associazioni dei Consumatori, infatti, Massimo Sami, l’Amministratore Delegato di Poste Italiane, ha comunicato la disponibilità di PosteMobile alla Procedura di Conciliazione con i clienti.

I delegati di 18 Associazioni dei consumatori hanno così sottoscritto una dichiarazione collettiva che rappresenterà il Regolamento della Procedura di Conciliazione a cui avranno la possibilità di far appello i consumatori che abbiano firmato con PosteMobile (l’operatore di telefonia mobile di Poste Italiane) un particolare contratto per l’attivazione di una SIM.

Enel, da luglio si risparmia sulla bolletta

Risparmiare sulla bolletta è possibile!

Dal  1° luglio 2010, infatti, partiranno i prezzi biorari sull’elettricità, prezzi stabiliti dall’Autorità per l’energia.
Sarà possibile spendere meno dalle 19:00 alle 8:00 dei giorni feriali e per tutta la giornata nei weekend e nei festivi.

La nuova tariffa verrà applicata automaticamente ai quei clienti dotati di un contatore elettrico nuovo tipo e che non hanno scelto alcun fornitore nel mercato libero.

È necessario ingegnarsi, però, per avere un reale risparmio energetico, perchè altrimenti si rischia di pagare di più nelle fasce biorarie rispetto a quelle monorarie.

Cellulari, number portability in tre giorni

Cellulari: quanto avete tribolato per coronare la vostra richiesta di Mobile Number Portability? La portabilità, croce e delizia delle compagnie telefoniche, ovvero la possibilità di cambiare gestore mantenendo il vostro numero. E ora arriva una rivoluzionaria sentenza del Consiglio di Stato, che ne annulla un’altra del Tar e che si pone decisamente dalla parte dei consumatori.

L’utente di telefonia mobile, sentenzia il Consiglio di Stato, potrà cambiare operatore in tre giorni conservando il proprio numero. La sentenza annulla una precedente decisione del Tribunale amministrativo del Lazio. Il Tar, infatti, a giugno aveva bloccato la delibera dell’Autorità garante delle comunicazioni, l’Agcom, che sanciva la possibilità per l’utente di passare il proprio numero da un operatore all’altro nell’arco di non più di 72 ore.

Sms consumatori 47947: per essere un consumatore consapevole e informato

Dal 15 maggio 2008, inviando un semplice messaggio con il telefono cellulare al numero 47947 e indicando il nome del prodotto, si potranno ricevere in tempo reale tutte le informazioni sui prezzi. È questo il servizio offerto da “Sms consumatori”, promosso dal Ministero delle Politiche Agricole in collaborazione con Ismea e associazioni di consumatori, presentato nel corso di una conferenza stampa tenutasi nel mese di maggio. SMS Consumatori è precisamente un servizio innovativo di pubblica utilità che fornisce informazioni sui prezzi dei principali prodotti agro-alimentari. Qualcuno potrebbe obiettare: ma conviene mandare un sms per risparmiare 20 centesimi di ciliege se poi devo spenderne 15 per un messaggio? Nessun problema, l’sms secondo quanto affermato dal Ministero, è gratuito.

Noi di Guadagno nella nostra curiosità mista ad un pizzico di diffidenza abbiamo fatto delle prove ed in effetti l’sms è gratuito, in più il messaggio ricevuto ci fornisce informazioni del prezzo dall’origine, all’ingrosso, fino al dettaglio ed in quest’ultimo caso fornisce i prezzi relativi al centro, al nord e al sud Italia.

Kick Oil: sciopero europeo contro il caro-petrolio

Adoc e Codacons insieme con le maggiori associazioni dei consumatori europee proclamano una protesta contro il caro-petrolio. Per domani è previsto uno sciopero europeo dell’energia battezzato “Kick Oil” (letteralmente calcia il petrolio), l’iniziativa è stata promossa in tutti i Paesi europei. L’appuntamento è previsto per le 20.45 in concomitanza con la finale degli Europei di calcio, a questa ora i consumatori sono invitati a spegnere le luci e tutte le altre fonti di energia e lasciare acceso soltanto il televisore.

Attraverso questa protesta le associazioni vogliono chiedere tre provvedimenti essenziali: primo la riduzione delle accise sui carburanti del 15 per cento in tutti i Paesi dell’Ue; secondo l’adozione di nuove politiche energetiche e terzo il pagamento in Euro del petrolio.

Accordo Abi-Tesoro: non idilliache le reazioni delle associazioni dei consumatori

“Rigore assoluto e una severità mai vista prima nei confronti degli istituti di credito”. Questo quello che chiede il Codacons al governo, dopo l’accordo tra l’ABI-Tesoro sui mutui a tasso variabile, del quale vi avevamo parlato ieri. “Continuiamo a non credere ad accordi che, anche lontanamente, possano andare a vantaggio dei mutuatari” dichiara l’associazione “mentre crediamo che ancora molto si possa fare per costringere le banche al rispetto delle leggi vigenti”. Il Codacons ricorda in particolare “l’inosservanza delle disposizioni contenute nei pacchetti Bersani” che avrebbe “provocato un danno ai cittadini pari a 5,9 miliardi di euro”. “Questi soldi – conclude la nota dell’associazione- devono essere necessariamente restituiti ai cittadini. In questo senso ci aspettiamo un prossimo impegno concreto da parte del Governo”.

Molto scetticismo sull’accordo raggiunto anche da parte dell’Aduc, secondo quest’ultima ““ha sbandierato un accordo con l’associazione delle banche prevedendo un risparmio pari a circa 850 euro all’anno per 1,2 milioni di famiglie” dice l’associazione che giudica la notizia “falsa”. “Nel comunicato dell’Abi – spiega l’associazione – si legge che l’accordo non prevede alcun risparmio, ma solo una dilazione nel pagamento”. In pratica, spiega l’Aduc “si concede un ulteriore finanziamento (a tassi abbastanza agevolati: l’Irs decennale più lo 0,5 per cento)”. Ma “le famiglie” secondo l’Aduc “non risparmieranno alcunché perché dovranno pagare “ulteriori interessi”.

Redditi online, ma cosa è successo?

Si è alzato un polverone attorno alla diffusione dei redditi online, come avviene sempre in Italia, per la responsabilità si gioca molto a scarica barile. Ma oggi cerchiamo di capire cosa è successo. Tutto è nato dal post di Alberto Falossi, il 30 aprile, inizia il tam tam mediatico e subito questa notizia schizza in prima pagina nei principali siti di social news, e dei quotidiani online. E mentre nella rete si sprecavano i commenti, di chi era a favore e di chi era contro questa pubblicazione, il garante chiedeva all’agenzia delle entrate di sospendere la pubblicazione dei dati.

Questi però punto primo erano già stati scaricati da molte migliaia di persone, e punto secondo, di conseguenza, erano stati resi disponibili su fonti alternative quali emule. Ieri il garante per la privacy in una lettera al quotidiano laRepubblica, ha parlato di un grave errore, stessa posizione del garante del contribuente. Intanto il Codacons ha avanzato come ho detto ieri una richiesta di maxi risarcimento, anche se giustamente qualcuno ha fatto notare che i soldi chiesti come risarcimento verranno presi dalle nostre tasse. Sempre nella giornata di ieri, l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato in una nota che “la diffusione dei dati reddituali con modalità telematiche da parte dell’autorità pubblica costituisce un elemento di garanzia, trasparenza e affidabilità dell’informazione“.

Il Codacons chiede 52 euro a contribuente di risarcimento per la “storia” dei redditi online

L’avevamo gia anticipato qualche giorno fa ed oggi si conferma, infatti il Codacons ha fatto una richiesta di risarcimento di 20 miliardi di euro, da distribuirsi tra i 38 milioni di contribuenti italiani , 52 euro circa per ciascuno di essi. Nella istanza si chiede inoltre il sequestro degli elenchi, anche attraverso l’oscuramento dei siti che ancora lo offrono in visione gratuita o a pagamento. Davvero molto interessante l’analisi del presidente del Codacons, Carlo Rienzi:

“Laddove si tratti di redditi di soggetti che in vario modo sono alimentati da danaro pubblico o comunque destinati a finalità pubbliche – ha dichiarato Rienzi – è sicuramente ammissibile l’accesso alla denuncia dei redditi e la sua pubblicazione . Ad esempio tutti i redditi degli addetti e dirigenti pubblici, compresi i componenti degli organi elettivi come Comuni, Regioni, Camera e Senato, pagati con danari dei cittadini sono accessibili a chi ne faccia richiesta. Lo stesso per i dirigenti degli enti pubblici, e delle società concessionarie come la RAI , Ferrovie, Acea, Poste e di qualsiasi altro ente che eroghi un servizio pubblico universale pagato dai cittadini o con una parte dei danari dei cittadini.”

Calcolare la propria spesa direttamente online

Voglio segnalarvi un ottima iniziativa del sito “la grande famiglia” che permette ai consumatori di avere un riferimento sui prezzi medi dei prodotti che usualmente acquistiamo. A seguito dei continui ed interminabili aumenti dei prezzi, si potrà mettere un freno ai prezzi facendo la spesa virtuale da casa.

Partendo dai prezzi medi nazionali segnalati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, l’associazione ha selezionato i prodotti alimentari più utilizzati, con l’obiettivo di orizzontare i consumatori negli acquisti quotidiani. I prezzi non sono proprio accurati, infatti sono una media tra nord, centro e sud.

Le spedizioni tramite posta sono lente? Sperate di non dover aspettare due anni

Mi voglio occupare oggi di un caso tanto buffo quanto preoccupante. Una signora nel giugno del 2006 invia un pacco dagli Stati Uniti, oggi 24 aprile 2008, la suddetta signora è ancora in attesa del pacco. Il Centro per I Diritti del Cittadino – Codici Campania ha inviato in merito una nota di diffida alla Direzione Generale di Poste Italiane per denunciare la gravità di una situazione occorsa al suo associato.

Lo riferisce Codici in un comunicato. L’associato, all’epoca minorenne, residente nella zona vesuviana, dopo un soggiorno studio trascorso negli Stati Uniti, in vista del suo rientro in Italia ha provveduto ad inviare un pacco del peso di circa 30 Kg, contenente capi di vestiario, libri e documenti di vario uso personale, del valore di oltre 400 dollari al proprio indirizzo di residenza.

Istat: aumenti tra i 1000 e i 1700 euro per le famiglie italiane

L’aumento dell’inflazione comporterà per le famiglie italiane un aumento tra i 1000 ed i 1700 euro, almeno stando alle stime delle associazioni dei consumatori. Per il presidente del Codacons, Carlo Rienzi:“i dati forniti dall’Istat sono assolutamente allarmanti, di questo passo, con un’inflazione al 3,3 per cento e con gli incrementi registrati nei settori trasporti e alimentazione da gennaio in poi si rischia una maxi-stangata su base annua pari a 1.200-1.300 euro a famiglia e se si considera la tendenza dell’Istat a sottostimare i rincari – aggiunge – un’inflazione così elevata può voler dire solamente che ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza nazionale”.

Secondo l’Adoc invece si profila un aumento di circa 1000 euro a famiglia:“La spirale inflazionistica a cui stiamo assistendo sta erodendo pesantemente i redditi delle famiglie e le loro possibilità di risparmio, è gravissimo che tra i prodotti più soggetti ai rincari ci siano sempre gli alimentari e i carburanti, due beni irrinunciabili e a maggior diffusione d’acquisto”.

Mozzarelle: I commenti delle associazioni dei consumatori

Buone le reazioni delle associazioni dei consumatori all’epilogo sulla vicenda della mozzarella di bufala campana. Il Movimento a difesa del cittadino e Federconsumatori chiedono i nomi delle aziende coinvolte nella vicenda per dare fiducia ai consumatori. “I cittadini – afferma Silvia Biasotto, responsabile del Dipartimento sicurezza alimentare di Mdc – hanno diritto a un’informazione trasparente. Ogni anno il Movimento Difesa del Cittadino presenta ‘Italia a Tavola’, rapporto sulla sicurezza alimentare: dall’indagine – sottolinea – emergono tanti dati di sequestri e di frodi alimentari, ma anche il grande lavoro che tutte le istituzioni e gli organi di polizia svolgono.

Basti pensare che l’Ispettorato per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari negli ultimi 2 anni ha incrementato i controlli di oltre il 50 per cento”. “C’è molta confusione, in questi giorni, intorno all’allarme diossina nella mozzarella di bufala”. Invece chiede Federconsumatori che venga pubblicata la lista dei prodotti interessati dalla contaminazione e che si rendano pubblici i risultati delle analisi svolte e tutt’ora in atto. “Solo così, operando in maniera chiara, si potrà restituire la fiducia ai consumatori, già preoccupati per il loro potere di acquisto”, conclude l’associazione. Invece il Codacons chiede un intervento del governo perché aiuti i produttori di mozzarella di bufala danneggiati da quest’allarme diossina, l’Unione nazionale consumatori ricorda che “il consumatore può scegliere fra diversi tipi di mozzarella, deve solo fare attenzione alle denominazioni”.