Non vedete l’ora che arrivi il 3 Gennaio per correre a fare shopping a prezzi scontati? E’ questa infatti in molte regioni d’Italia la data prevista per l’inizio dei saldi di fine stagione, i quali dovrebbero rappresentare per milioni di italiani l’occasione perfetta per rinnovare il guardaroba e acquistare capi di abbigliamento, scarpe e accessori di qualità senza spendere un patrimonio. Dovrebbero…
Il condizionale, purtroppo, è d’obbligo. Infatti, secondo un’indagine condotta lo scorso Luglio da Altroconsumo nelle città di Roma, Milano, Torino, Napoli e Bari, un commerciante su cinque trucca i saldi: nel 20% dei 178 negozi considerati il prezzo iniziale risultava alterato in modo da far credere al consumatore ignaro e sprovveduto di aver acquistato con uno sconto più consistente di quanto non fosse in realtà. Il trucco è piuttosto semplice e consiste nel modificare in eccesso il prezzo pieno applicando al prezzo di partenza gonfiato una percentuale di sconto notevole. Così chi acquista si illude di aver fatto un grande affare mentre in realtà ha risparmiato una cifra davvero irrisoria.
Ma non finisce qui: il 35% dei negozianti “dimentica” di indicare sul cartellino il prezzo di partenza o la percentuale di sconto che nel 10% dei casi è addirittura l’unico elemento a venire indicato. Nel 16% dei casi poi non viene praticato alcuno sconto reale: il prezzo di partenza, semplicemente, è identico a quello scontato e addirittura nel 3% dei casi è quest’ultimo ad essere superiore a quello di partenza.
Cosa fare per difendersi? Sicuramente il metodo migliore è fare un giro di ricognizione presso i negozi prima dell’inizio dei saldi e annotare i prezzi dei capi di abbigliamento che ci piacerebbe acquistare in modo da poterli poi confrontare con quelli scontati. In ogni caso bisogna evitare di fare shopping nei negozi che non espongono chiaramente sul cartellino prezzo iniziale, percentuale di sconto applicata e prezzo finale. Se uno di questi tre elementi non è presente…qualcosa non quadra.
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