Il tumore del seno colpisce il 10% delle donne. È il tumore più frequente nel sesso femminile e rappresenta il 25 per cento di tutti i tumori che colpiscono le donne. La causa precisa del tumore al seno è, apparentemente, ignota. I fattori che possono aumentare il rischio per una donna sono: ereditarietà, la pubertà precoce, la gravidanza tardiva, l’obesità e lo stile di vita, come un forte consumo di alcool o il fumo e l’alimentazione che ormai tutti dovrebbero sapere che ha un ruolo fondamentale per la nostra salute.
Di solito prima di iniziare una cura (spesso chemioterapia associata a chirurgia), sono necessari vari tipi di indagini per scoprire se la malattia è diffusa in altre parti del corpo. Ad esempio si richiede una radiografia del torace, una scintigrafia ossea, un’ecografia completa dell’addome, TAC, PET… Si tratta di esami a cui purtroppo sono costrette le donne affette ma sono necessari per la diagnosi.
Nella fascia di età fra i 30 e i 44 anni il tumore al seno – sottolinea il chirurgo senologo, Sara Pettinato – rappresenta la prima causa di morte per le donne. E spesso, purtroppo, nonostante gli sforzi e le iniziative degli enti preposti molte donne non sono consapevoli del rischio che corrono.
Sono proprio le statistiche alla base del progetto “Marzo in Rosa” presentato in questi giorni nella sede di Catania della Presidenza della Regione. L’iniziativa è promossa dall’associazione “Agata donna per le donne onlus”, rappresentata dalla stessa Pettinato: nel mese di marzo si organizza un programma di informazione sull’importanza della diagnosi precoce del tumore al seno, rendendolo operativo con visite senologiche gratuite e incontri divulgativi.
Visite e consulenze il mese prossimo si svolgeranno esclusivamente presso la nuova sede dell’associazione “Agata donna per le donne onlus” in via Asiago 12 a Catania. I locali saranno inaugurati il 6 marzo alle ore 10.30 alla presenza del prof. Paolo Veronesi direttore dell’Unità chirurgica senologica integrata dell’Istituto Europeo di oncologia di Milano.
E se il tumore derivasse realmente, come afferma il dott. Simoncini, da un’infezione fungina e fosse guaribile con l’antimicotico per eccellenza (il caro bicarbonato)….?