Riparte in questi giorni il progetto regionale “Prevenzione dentale in eta’ evolutiva“, per la promozione della salute orale e la prevenzione della carie, rivolto a tutti i piccoli che hanno compiuto 7 anni di eta’. Tutte le bambine e i bambini nati nel 2002 sono invitati a recarsi da uno degli oltre 1.000 dentisti dell’Andi (Associazione nazionale dentisti italiani) che hanno deciso di aderire al progetto, troveranno ad aspettarli un dentista che li visiterà, verifichera’ le condizioni di tutta la bocca e sigillera’ i primi molari permanenti (a maggior rischio di carie) con una vernice protettiva che, insieme a corretti comportamenti di igiene alimentare e dentale, li aiutera’ a mantenerli in perfetto stato. Per avere l’elenco, si puo’ telefonare all’Ufficio relazioni con il pubblico della Asl di appartenenza oppure rivolgersi al pediatra del proprio piccolo.
E’ l’unico progetto di questa portata, per dimensioni e capillarita’, attualmente in corso in Italia – sottolinea l’assessore regionale al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – che ha l’obiettivo dichiarato di ridurre la carie negli adulti di domani, come raccomanda l’Oms. L’iniziativa prevede non solo l’intervento degli odontoiatri, ma, grazie al supporto dei pediatri, stimola le famiglie a una corretta igiene orale, per bambini e adulti. Invito tutte le famiglie che riceveranno la chiamata a portare i bambini dal dentista.
Il progetto ha preso avvio nel 2005, partendo con una ricerca tra 4.790 bambini e ragazzi di 4,6 e 12 anni delle scuole toscane, che ha permesso di rilevare l’indice di carie (inferiore allo 0,8% per i bambini di 4 anni, 1,1 in quelli di 6 anni, inferiore a 1 in quelli di 12) e ha portato poi a progettare l’iniziativa volta alla prevenzione. Il progetto, promosso dall’assessorato al diritto alla salute della Regione, coinvolge anche altri protagonisti del mondo della salute: i pediatri di famiglia, gli odontoiatri dell’Andi, le tre Universita’ toscane, il Centro di collaborazione Oms per l’epidemiologia e l’odontoiatria di comunita’ dell’Universita’ di Milano, e l’azienda ospedaliero universitaria Meyer di Firenze.
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