Quando andiamo dall’ottico o dall’oculista qualcuno ci ha mai detto che la vista può anche migliorare? O ormai siamo della convinzione che la miopia possa solo peggiorare e nel migliore dei casi, rimanere stabile nel corso degli anni? È in aumento il numero dei pazienti che si rivolgono alla chirurgia oculare per correggere la miopia, con tutti i rischi possibili, sebbene si tratti ormai di una operazione quasi di routine. Esiste però anche un metodo non invasivo, la cosiddetta rieducazione visiva trattata in varie pubblicazioni dal dottor William Horatio Bates (Newark, 23 dicembre 1860 – New York, 10 luglio 1931), un medico statunitense.
La rieducazione visiva è una tecnica di riabilitazione della vista che pone le basi sul fatto che i muscoli oculari dei miopi sono indeboliti, un’adeguata terapia di stretching oculare unita a ulteriori esercizi, secondo tale teoria può portare a un rafforzamento dei muscoli e conseguentemente a un miglioramento della vista. La rieducazione visiva ha quindi l’obiettivo di stabilizzare il difetto visivo in modo da impedirne il decorso progressivo, ridurre le diottrie attualmente esistenti, con una media di una diottria al mese per un recupero massimo di 5/6 diottrie alla fine del trattamento. Si tratta di una pratica naturale che produrrebbe nei miopi un miglioramento della capacità visiva, fino a consentire una visione senza occhiali o quantomeno di ridurre il potere della diottria.
Essendo nella società del tutto e subito, sicuramente per molti è più agevole inforcare un paio di occhiali e arrendersi a portare questo attrezzo a vita… ma per chi ha un po’ di tempo a disposizione ed è dotato delle ormai rare virtù pazienza, costanza e perseveranza, potrebbe essere un rimedio alternativo. Qualcuno lo ha provato e ne ha tratto dei benefici? Scrivetelo nei commenti!
Nota bene: il post é di tipo puramente informativo e non si prefigge di consigliare alcun metodo rispetto ad altri.