In un momento sicuramente difficile risulta impossibile dedicare del tempo a se stessi e alla propria salute, anche psicologica. Per aiutare tutti coloro che hanno iniziato un cammino grazie al sostegno psicologico dei professionisti e che hanno dovuto interromperlo a causa di una situazione lavorativa precaria, il centro Psicologo Low Cost offre consultazioni gratuite e un aiuto concreto ma sostenibile, soprattutto dal punta di vista economico.
L’ideatrice del progetto, Federica Camellini, spiega alla stampa l’importanza di un aiuto professionale e di una terapia che si prenda cura del paziente in modo continuativo e progressivo, parametri che difficilmente oggi vengono rispettati a causa delle parcelle sempre più alte dei professionisti e di una situazione lavorativa precaria.
Da questo panorama nasce l’esigenza di offrire un servizio economico e alla portata di tutti, ma comunque di alta qualità. Gli studi di Psicologo Low Cost (qui il sito web), siti a Milano e Brescia, offrono prime consultazioni gratuite a un percorso di circa 40 euro a seduta, un’idea che potrebbe presto coinvolgere altre città, quasi a formare un network nazionale completo.
Ecco la presentazione del gruppo di psicologi low cost:
La nostra vita e la nostra società stanno cambiando: sono diversi i nostri stili di vita, sempre più caratterizzati da ansia e stress, così come i rapporti che si creano in famiglia e nel mondo esterno. Per fronteggiare al meglio questi cambiamenti c’è sempre più bisogno di un aiuto psicologico, o anche solo di un sostegno. Non occorre avere un sintomo per rivolgersi ad uno psicologo: ogni situazione di crescita e di cambiamento implica difficoltà che possono essere temporanee, ma generano stati di disagio superabili con l’aiuto di un professionista, al fine di raggiungere e consolidare una condizione di serenità. La crisi economica ha colpito tutti e questo ha causato un aggravamento delle condizioni che generano un disagio psicologico, ma ha anche ridotto la disponibilità economica e di tempo per rivolgersi ad uno specialista in grado di fornire un aiuto. La nostra proposta e psicoterapeuti è la psicologia low-cost. L’obiettivo di tale iniziativa è quello di offrire a chiunque l’opportunità di rivolgersi a psicologi e psicoterapeuti esperti iscritti all’Ordine.
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Acquamarina 17 Settembre 2012 il 16:50
Massimo rispetto per il lavoro e la dedizione di tanti professionisti, e anche per chi decide di intraprendere un percorso che facile non lo è mai. Tuttavia sembra che molti non si rendano conto che anche 40 euro, oggigiorno, non è un “basso costo”, specie che terapie del genere (che io stessa ho seguito) spesso richiedono più di una seduta a settimana (magari due o tre), e che purtroppo i risultati, in questo campo più che mai, non sono affatto garantiti (anzi). Se il professionista è bravo, il problema un minimo migliorabile / risolvibile e il paziente collabora, la terapia può senz’altro giovare, altrimenti la cosa inizia a diventare frustrante su tutti i livelli: lo scenario “tanti soldi buttati e ben pochi progressi” è molto frequente. Chiaro, non è la regola, ma è frequente.
Magari in mezzo a tutto questo “fare economia” c’è qualcuno che, nel bene e nel male, si ritrova ad aprire gli occhi e ad abbandonare un percorso terapeutico che si sta rivelando infruttuoso. Così come alcuni medici potrebbero riscoprire un pizzico di umiltà e ammettere di non meritare le cifre astronimiche che spesso richiedono (fosse solo un problema degli psicologi).
In tempi di crisi più che mai spendere dagli 80 ai 120 euro la settimana – per settimane, mesi, talvolta anni – non è pensabile. Forse neppure in tempi migliori lo era, ma all’epoca forse non davamo il giusto peso alla cosa. Già “solo” 160 euro al mese (e qui non si parla di pagamenti saltuari o di “una tantum”, solo pochi fortunati necessitano di poche sedute) incidono pesantemente sul bilancio familiare di una famiglia media italiana.
Tanti professionisti, poi, richiedono cifre astronomiche che, crisi o non crisi, andrebbero un po’ riviste a prescindere (anche alla luce di risultati che, come dicevo, non sempre si ottengono).
Forse questa è la volta buona. Non è detto inoltre che fare meno sedute equivalga a un percorso meno proficuo (gli stessi professionisti sembrano adagiarsi un po’ sugli allori su questo punto, perché “la guarigione non è immediata, queste cose che richiedono tempo, è un percorso lungo…”)
Infine, sarebbe carino se questo abbassamento di prezzi non venisse imputato – se così si può dire – solo ai pazienti e alle loro esigenze, come se si trattasse (soltanto) di un’iniziativa disinteressata e puramente caritatevole: sempre più medici privati (non solo psicologi) vedono i loro studi svuotarsi in un battibaleno. Ce ne fosse uno che ammette candidamente: “O mi adeguo pure io, in tempi di crisi, o qui chiudo baracca e burattini”.
Ben venga, quindi, un punto di incontro (non solo economico) fra medici e pazienti.