“Noi siamo quello che mangiamo”, definizione di cui alcuni attribuiscono la paternità al filosofo Ludwig Feuerbach, altri a Giorge Osawa uno dei padri della macrobiotica. Fatto sta che tutti potremmo essere d’accordo con questa definizione. Un’alimentazione sana ed equilibrata é assolutamente volta a salvaguardare la nostra salute. E se qualcuno dovesse obiettare che siamo tutti sotto al cielo e una malattia può capitare a chiunque, questo é vero. Ma se mangiamo continuamente roba grassa, merendine industriali, fritti e altra roba piena di coloranti e conservanti, solo uno stolto può sostenere di non nuocere al proprio corpo. Prende posizione in proposito il Ministero della Salute, che ha predisposto delle Linee guida rivolte a tutti gli operatori sulla ristorazione scolastica allo scopo di fornire, a livello nazionale, indicazioni per migliorare la qualità dei pasti offerti agli studenti del Belpaese.
Tra i punti cardine delle Linee guida, – sottolinea il Ministero in una nota – l’elaborazione di menù secondo i principi di una alimentazione equilibrata dal punto di vista nutrizionale ma anche considerando la varietà e la stagionalità dei cibi, utilizzando anche proposte di alimenti tipici della regione di residenza, per insegnare ai bambini il mantenimento delle tradizioni.
Di poche settimane fa é il risultato di uno studio condotto da Brian Wansink, un ricercatore del Food and Brand Lab della Cornell University:
La soluzione per riuscire a mangiare sano spesso è più semplice di quanto si creda. E ce l’abbiamo, letteralmente, sotto gli occhi. Per aumentare il consumo di frutta da parte degli studenti basta mettergliela sotto il naso, niente altro.
Il progetto di Wansink prevedeva il test in una scuola superiore di New York: il ricercatore ha preso la frutta dai vassoi della mensa e la ha riposta un alcune ceste ben illuminate e in vista sugli scaffali. Risultato: la percentuale di studenti che prendeva la frutta a pranzo è salito del 58 per cento.