Prevenire è sempre meglio che curare, lo dicono i medici e ormai lo sappiamo un po’ tutti; ma questa affermazione assume un significato ancora più forte soprattutto in gravidanza. Ci sono visite di controllo e ed esami consigliati durante le 40 settimane di gestazione, per ridurre i rischi per la futura mamma e il bambino. Visite che in realtà non le future mamme non devono pagare, ecco infatti il calendario dei controlli previsti per legge e convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale. Ci basterà la prescrizione del nostro medico di base o di un ginecologo di una struttura pubblica e questi esami saranno gratuiti. Sulla ricetta bisognerà indicare che la donna è in gravidanza, specificando la settimana di gestazione.
Ecco la lista di esami convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale:
– Entro la tredicesima settimana analisi del sangue: emocromo; gruppo sanguigno e Rh; aspartato aminotransferasi; alanina amniotransferasi; virus rosolia anticorpi; toxoplasma anticorpi; sifilide anticorpi; virus Hiv; glicemia; test di Coombs indiretto; esame urine; ecografia ostetrica.
– Tra la quattordicesima e la diciottesima settimana occorre fare un esame delle esame urine.
– Tra la diciannovesima e la ventitresima: esame urine; ecografia ostetrica.
– Tra la ventiquattresima e la ventisettesima settimana esaminiamo il glucosio e di nuovo le urine.
– Tra la ventottesima e la trentaduesima settimana facciamo di nuovo un emocromo; ferritina; esame urine; ecografia ostetrica.
– Tra la trentatreesima e la trentasettesima settimana: virus Hbv; virus Hcv; esame urine.
– Tra la trentottesima e la quarantesima settimana soltanto gli esami delle urine.
– Dalla quarantunesima settimana invece facciamo una ecografia ostetrica; cardiotocografia.
Il vostro medico potrebbe anche prescrivervi un tampone vaginale, da effettuare a fine gravidanza, per identificare l’eventuale presenza dello streptococco del gruppo B, basterà un antibiotico durante il travaglio per eliminare qualsiasi rischio.
In assenza di rischi – sottolinea Stefano Bianchi, professore associato di ginecologia-ostetricia dell’Università di Milano e primario all’Ospedale San Giuseppe di Milano – tra la dodicesima settimana e la ventiduesima-ventiseiesima non è dunque necessario sottoporsi a visite ginecologiche, questo non è un periodo senza osservazione perché qui si concentrano gli accertamenti di diagnosi prenatale. Si possono fare il duo-test, la villocentesi o l’amniocentesi e si deve fare l’ecografia morfologica.
Dulcie 4 Giugno 2016 il 15:45
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