L’estate è sempre una stagione particolarmente attesa: vacanza, mare, lunghe passeggiate, gelati e chi più ne ha più ne metta. Ma, come ogni cosa, anche questa stagione ha i suoi pro e i suoi contro e sicuramente si rivela uno dei più grandi incubi per gli allergici, che spesso e volentieri sono anche ignari di esserlo e lo scoprono all’improvviso.
La SIAIC, Società Italiana Immunologia e Allergia Clinica, ha deciso di dispensare alcuni consigli per evitare spiacevoli episodi, soprattutto se ci si trova in vacanza. Le punture d’insetto, si sa, sono all’ordine del giorno, un altro problema potrebbero essere i cibi: il pesce o la frutta, specie quella esotica, che potrebbero rivelare delle brutte intolleranze.
Reazioni allergiche pericolose potrebbero presentarsi anche in spiaggia e in acqua, per esempio le meduse o pesci esotici, se si va in vacanza in alcune zone particolari, c’è sempre da fare molta attenzione. Chi sa già di essere allergico, dovrà portare con sé tutto il necessario, potrebbe sempre presentarsi il momento in cui sarà utile. Al contrario, chi dovesse scoprire di essere allergico improvvisamente, farà bene a prevenire, evitando quindi di mettersi troppo a rischio, magari passando troppo tempo sotto il sole o dedicarsi al bagno e agli sport acquatici subito dopo mangiato, le reazioni potrebbero essere di diverso genere, ma sicuramente tutte poco entusiasmanti.
Quali sono, quindi, le regole per una vacanza sicura? La SIAIC ne ha dettate 5:
1. portare con sé una relazione dettagliata, preparata dall’allergologo, in cui siano sintetizzate le problematiche allergologiche del soggetto, si indichino gli allergeni responsabili e la terapia consigliata, i relativi farmaci ed un kit di emergenza;
2. accertarsi che nel luogo di vacanza vi sia un’assistenza medica adeguata;
3. scegliere ristoranti in cui siano specificati gli ingredienti dei piatti e comunicare al gestore quali sono gli alimenti potenzialmente pericolosi;
4. non avventurarsi da soli in mare o in luoghi isolati.
5. evitare di ingerire cibi crudi (molte proteine allergeniche sono termolabili) o di dubbia provenienza/conservazione (soprattutto alimenti ittici che possono scatenare, oltre a quelle allergiche, anche reazioni pseudoallergiche da carico di istamina come nella sindrome sgombroide).
Commenti (1)