La fiducia dei consumatori italiani è risalita a febbraio dopo il brusco crollo di gennaio, anche se la situazione non è delle migliori infatti circa il 10% degli intervistati non ha risposto alle domande dell’Isae relativa al clima di fiducia. Questa è la percentuale d’incertezza più alta da “quando l’inchiesta viene condotta con tecnica telefonica (gennaio 1995)”.
Quindi come detto l’indice di febbraio risale di qualche punto, anche se continuano a deteriorarsi i giudizi e le previsioni sulla situazione finanziaria della famiglia. Questa può essere definita reticenza, infatti gli italiani stanno imparando a gestire le emozioni, infatti oramai anche l’ottimismo e il pessimismo hanno un valore sul mercato, mostrando sfiducia si produce allarme per la crescita economica, le associazioni dei consumatori alzano barriere di protezione, i politici si lambiccano per rifocillare i nostri redditi, le Banche Centrali mettono liquidità nel sistema.
Non è semplice ma riuscire a simulare, addirittura una condizione psicologica depressa, indurrebbe a pensare alla depressione economica, si produrrebbe panico, verrebbero al nostro capezzale tutti, ma proprio tutti a somministrarci anti-stress e magari un regalino, la “moratoria sul debito”. Infatti tra le righe degli ultimi avvenimenti economici già si possono intravedere aumenti dei redditi da lavoro, si riaprono i rubinetti del credito per far tornare tutto tornare a scorrere.