Interessante ricerca effettuata nello stato dell’Indiana, su oltre 7 milioni e mezzo di contatori. Di cosa parlo? Ma del fantomatico risparmio energetico per il passaggio all’ora legale. E sembra, appunto, che non sia vero che questo passaggio faccia risparmiare energia alle utenze e soldi allo stato.
Lo sostengono infatti dei ricercatori che hanno condotto indagini per 3 anni nello stato dell’Indiana negli USA. Il cambio d’orario ha anzi causato incrementi nei consumi compresi tra l’1 ed il 4 per cento, per una spesa aggiuntiva di quasi 6 milioni di euro. E’ stato scelto proprio lo stato dell’Indiana perché solamente nel 2006 è stata introdotta l’ora legale, che prima riguardava soltanto 15 distretti su 92.
L´analisi indica che “in primavera si verifica un leggero risparmio, abbondantemente vanificato nell´estate inoltrata e in autunno“. Tutto ciò perché è necessario accendere il riscaldamento dalla mattina presto, e per il maggior uso dei condizionatori nei lunghi e caldissimi pomeriggi estivi.
Nonostante ovviamente il clima dell’Indiana è diverso da quello italiano, va detto che un periodo d’accensione dei climatizzatori superiore è molto probabile anche qui da noi. E considerando tutti i rischi black-out di questi ultimi anni, non sono considerazioni da poco. Quindi bisognerebbe effettuare una valutazione, ricordo che anche in Europa stessa (Gran Bretagna) c’è chi si attiene rigidamente e rispettosamente all’orario di Greenwich.